venerdì 13 marzo 2020

Salvate la soldatessa Lagarde

Luciano Granieri





E’ da qualche anno che mi interesso  alle  dinamiche del sistema economico capitalistico-finanziario. Lo faccio perché sono convinto che è solo combattendo un’economia ultraliberista,  basata sulla tirannia del  debito e la depredazione delle classi subalterne da parte di pochi ultraricchi detentori dei fondi d’investimento, si può sperare di uscire dalla barbarie. 

Ebbene da allora mai e poi mai avrei pensato di spezzare una lancia a favore di Christine Lagarde. Una classica burocrate prestata all’economia grazie alla sua grande capacità di giurare eterna fedeltà a colori i quali di volta, in volta si sono trovati a comandare in tutti i contesti. Un’esemplare esecutrice, quando era alla guida del FMI,  delle politiche predatorie e d’impoverimento di parti intere di mondo, fondate sulla trappola del debito , ordite dal capitale finanziario. 

Chiristine Lagarde, oggi a capo della Banca Centrale Europea,  è stata letteralmente massacrata da politici e media italiani per quanto detto durante la conferenza stampa di ieri,  assise in cui ha illustrato  le azioni della Bce finalizzate a tamponare la crisi economica causata dal Coronavirus e non solo. 

L’ex ministra dell'econommia  Francese ha affermato  testualmente: «Non siamo qui per ridurre gli spread. Non è la funzione della Bce. Ci sono altri strumenti e altri attori per gestire queste questioni». Apriti cielo! Lo spread, dopo questa affermazione è salito a 273 punti e tutte le borse, da Milano a Wall Street, hanno subito un tracollo, soprattutto dopo che si è fatta strada l’indiscrezione che quella frase era farina del sacco di Isabel Schnabel, una presunta  sottoposta della Lagarde nel board della Bce, ma potente esecutrice, all’interno di Francoforte,  dei desiderata del presidente della Bundesbank , Jeins Wideman.  In pratica la Lagarde  non ha fatto altro che sciorinare una piccata posizione del presidente della banca centrale tedesca desideroso di invertire la politica del bazooka, basata sul  quantative esasing,  del precedente presidente della Bce Mario Draghi, politica  mai  andata completamente a genio a tedeschi.  

Siamo  sicuri che il tracollo sia da addebitarsi solamente ad una frase così incauta? Un uscita che  pure ha   suscitato lo sdegno di tutta la politica italiana. sovranista e non, con il Presidente Mattarella in prima linea.  Io sono convinto che c'è dell'altro.  La catastrofe si è  generata semplicemente perché Christine Lagarde ha deciso di privilegiare con il   taglio dei tassi l’economia reale piuttosto che alimentare ulteriormente la speculazione finanziaria . Un affronto per chi ha sempre approfittato di tassi d’interessi bassi, quando non negativi, sull’acquisto da parte della Bce dei titoli di Stato dei Paesi dell’area Euro, per farci sopra la propria bella speculazione finanziaria.  

La bazookata comunque  è arrivata. Infatti  anche la Bce targata Lagarde  ha previsto di irrorare la banche con un piano di acquisto di titoli pari a 120 miliardi di euro ma a  tassi invariati. Dunque poco spazio di manovra per chi si aspettava, grazie al Coronavirus, di inaugurare una nuova stagione di speculazione  e realizzare profitti su una catastrofe che ha messo in ginocchio l’Italia e  ormai sta per coinvolgere il mondo intero. 

Voglio ricordare che il piano di Mario Draghi, basato  sull’acquisto da parte della Bce di titoli di Stato   , per lo più detenuti dalla banche, ma anche da fondi d’investimento privati, doveva servire a  fornire liquidità per  far ripartire l’economia ed innalzare il tasso d’inflazione almeno al 2%, con la speranza che le banche destinassero quella massa di soldi al finanziamento delle attività produttive    e che, il conseguente deprezzamento dell’euro, favorisse l’aumento del tasso d’inflazione. 

Da allora ad oggi nulla di ciò si è verificato, quella massa di denaro è confluita nel mercato finanziario arricchendo i soliti pochi noti. Senza contare che possedere una massa così ingente di debito consente  alla Bce di esercitare un controllo sulle politiche economiche dei Paesi debitori, ricordate il famoso “pilota automatico” sempre di  draghiana memoria ?

 La Lagarde, chissà, forse ingenuamente,  ha deciso di cambiare strada e di destinare l’abbassamento dei tassi  al  cosiddetti “tltro” (Targeted Longer-Term Refinancing Operation). Anche questo è uno strumento  per  immettere liquidità nel sistema economico,  ma si basa sulla fornitura alle banche  di prestiti a tassi agevolati della durata di 4 anni . Gli istituti che ricevono questi soldi sono obbligati ad usarli esclusivamente per finanziare le attività produttive. Il piano  prevede di destinare risorse al  tasso negativo del -0,75% . Ossia la Bce, non solo non pretende interessi, ma addirittura paga le banche per concedere prestiti finalizzati agli investimenti sull’economia reale. 

E' chiaro che in questo caso  per i fondi d’investimento non c’è trippa per gatti anche se, considerata la natura della banche italiane, tese a favorire gli  amici degli amici, e visto che proprio per stimolare la ripresa economica la Lagarde allenterà i vincoli  per la concessione dei prestiti, non è detto che questi soldi arrivino a chi realmente ne ha bisogno ma  probabilmente andranno  a foraggiare la solita classe imprenditrice accattona italiana. 

Il tutto sarebbe molto più efficace se le banche fossero nazionalizzate in modo da stabilire vincoli precisi per la concessione dei prestiti   tltro,  ad esempio il mantenimento dei livelli occupazionali, la salvaguardia dei diritti dei lavoratori da parte delle imprese beneficiarie. 

Dunque Christine Lagarde ha per la prima volta invertito la rotta cercando di agevolare l’economia reale in luogo dell’ulteriore regalo  ai signori degli hedge fund. Sono manovre insufficienti in presenza della crisi del Coronavirus? Certamente stiamo  parliamo di una banca, un'istituzione che comunque si cura del profitto dunque cosa si pretende.

Resta il fatto però che la  presidente della Bce ha voluto ribadire un principio, già fatto proprio da Draghi, ma mai realizzato, secondo cui le crisi prodotte dal capitalismo,  di  cui l’infezione da Covid-19  è anche una conseguenza, non possono essere sempre e solo risolte da la leva monetaria ma, soprattutto in questo caso, devono essere le politiche fiscali a fornire gli strumenti per uscirne. 

Cosa vuol dire?  Provo a tradurre. Le risorse dovranno passare, dall’abolizione definitiva dei vincoli del patto di stabilità e  del Fiscal Compact, dovranno originare da politiche fiscali comuni a tutti i Paesi, in cui tutti i cittadini europei pagano  le tasse in egual misura e in modo progressivo . Sarebbe necessaria uno stato sociale forte che garantisca a tutti gli europei i diritti universali inviolabili e massicci investimenti pubblici. 

Ho tradotto male? E' vero. Una cosa del genere Christine Lagarde non l’avrebbe mai potuta pensare  , anche lei esecutrice di un sistema economico barbaro che produce povertà e malesseri.  Sicuramente  avrà sbagliato  nel pianificare il programma della Bce che ha così tanto indignato i mercati finanziari.  Mi  piacerebbe pensare che anche  in questo caso possa valere il detto,  sbagliando s’impara, ma vedrete come la neo presidente verrà rimessa  in riga da un sistema che non è aduso a fare prigionieri.


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