venerdì 3 aprile 2020

Coronavirus: dopo un mese di quarantena alcune riflessioni e propositi

Luciano Granieri





E’ passato un mese esatto da quando personalmente, insieme alla mia famiglia e a molti altri amici attivi nell’associazionismo, ho iniziato il periodo di osservanza del “distanziamento sociale” e di parziale reclusione domiciliare interrotta solo per i motivi consentiti dai vari DPCM. Il coronavirus propone  nuovi  eventi come la commemorazione del “mese di quarantena”.  

L’ultima uscita pubblica, è stata proprio il 4 marzo e,  vedi la coincidenza,  si è trattato della festa di tesseramento della sezione di Frosinone di Cittadinanzattiva  Tribunale per la difesa dei diritti del malato (TDM) , associazione  di cui faccio parte. Nel corso della festa è stato proiettato   un video  nel quale erano documentati i  momenti salienti  delle attività del  TDM. Una narrazione  costituita per lo più dalla partecipazione a manifestazioni organizzate contro il progressivo smantellamento dei presidi pubblici all’interno della Asl della Provincia.  

Colpisce nel filmato come  i vari momenti di conflitto si siano succeduti,  sia ai tempi della giunta regionale di centro-destra (Polverini), che in quelli di governo del centro-sinistra (Zingaretti), i quali hanno perseguito in modo scientifico gli stessi obiettivi: chiusura di ospedali, diminuzione dei posti letto e del personale,  costante depauperamento dei servizi sanitari pubblici a favore dei presidi privati.

 E’ vero, come dicono molti politici e amministratori, che la sanità non è né di destra né di sinistra. Infatti è del capitale finanziario che manovra amministrazioni, tanto  di  destra quanto  di  sinistra, affinchè possano  assicurare  illimitati profitti da realizzarsi  sulla pelle dei malati. 

Prima dell’irrompere della pandemia, come TDM, ci stavamo occupando, fra le altre cose , del drammatico problema dei biblici tempi d’attesa necessari  per ottenere una visita o un esame diagnostico. Nel merito fra le criticità  c'è  una cronica inefficienza, quando non mancanza, di macchinari diagnostici (anche i più semplici, come un elettrocardiografo) di infrastrutture (in alcuni ambulatori la   linea Adsl  è fatiscente tanto  che diventa difficile compilare una ricetta de materializzata). Così il blocco della assunzione di medici ed infermieri ,  ha causato una diminuzione del personale in grado di offrire le prestazioni richieste allungando in modo assolutamente non ragionevole i tempi di effettuazione di visite ed esami.  

Mancanza di medici, insufficienza delle strutture e delle dotazioni necessarie, a cominciare dalle mascherine per il personale sanitario, sono le stesse identiche cause  della  deflagrazione del   coronavirus. Con la differenza, che se per l’espletamento più rapido di un esame o di una visita un paziente che se lo può permettere , pagando, può rivolgersi ad una struttura privata, per il Coronavirus i privati, pur lautamente sovvenzionati, dalle convenzioni con le Asl, nulla possono neanche per il malato più ricco. Anzi, sarà un caso, ma proprio nelle due principali strutture private accreditate della nostra Provincia si sono registrati un numero cospicuo di casi positivi al Covid-19. 

Nulla sarà più come prima, bisogna far tesoro della lezione impartitaci dalla pandemia, si usa dire. Infatti la lotta per la difesa del sistema sanitario nazionale e per la piena realizzazione della tutela della salute come diritto inviolabile dell’individuo e della collettività, a differenza di prima  dovrà essere molto più incisiva e costante. 

Essa però dovrà essere accompagnata dalla consapevolezza che la  privatizzazione dei profitti e la  socializzazione delle perdite si sta impossessando del servizio sanitario , ed   è la prima regola del sistema neo liberista.  Tutto ciò  va rovesciato. Socializzazione delle perdite in sanità significa provocare la strage   che il Coronavirus sta determinando giorno per giorno.  E’ un fatto che non può e non deve essere dimenticato per non ritrovarsi in un futuro magari non molto lontano a non sapere dove seppellire altre vittime.

Di seguito il video
buona visione


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