lunedì 13 luglio 2020

Esortazione con nota ai consiglieri del Comune di Frosinone




Appello ai consiglieri comunali di opposizione

La situazione è grave ma…..anche seria.
Invitiamo  tutti i consiglieri d’opposizione a partecipare il 15 luglio all’ iniziativa pubblica in piazza Cervini (ore 21)  in previsione del Consiglio Comunale in cui  sarà discusso il preventivo 2020.

Nel documento  256/2013/PRSP la  Corte dei Conti, nel 2013, accettava la proposta di piano di equilibrio economico e finanziario presentata dalla prima giunta Ottaviani. In essa si evidenziavano due categorie di quadri debitori.

La prima riguardava i debiti verso creditori (7.261.608 fuori bilancio, 1.850.000 per compensi legali). Questi dovevano essere ripianati attraverso il mutuo di 16.250.000 ottenuto da Cassa Depositi e Prestiti, a restituzione trentennale e il prestito di 5.136.000 concesso dal Ministero degli Interni, con piano di rientro decennale.

La seconda era relativa al disavanzo di amministrazione pari a 5.564.996 realizzato dalla precedente giunta Marini (il comune spendeva più di quanto incassava in tributi). Tale situazione doveva essere ripianata, non attraverso prestiti, ma  tramite avanzi di amministrazione, (ovvero, al contrario di quanto fatto fino ad allora,  l’ente doveva spendere meno di quanto incassato in tributi).  

La  pianificazione decennale della giunta Ottaviani, nel merito,  prevedeva i seguenti risultati di amministrazione: 2013 +35.953; 2014 +27.485; 2015 +46.096; 2016 +57.514; 2017 +1.181.495; 2018 +2.144.082; 2019 +2.207.085; 2020 +2.270.517; 2021 +1.534.393; 2022 +1.595.727. Come si vede la parte più cospicua  di avanzi di bilancio è trasferita, in parte preponderante, agli ultimi 5 anni, così come sottolineato dalla Corte dei Conti. Inoltre  nel 2015, nel passaggio alla contabilità armonizzata, emersero ulteriori 27 milioni di euro che l’ente intese restituire in trenta rate annuali da €. 909.000,00. Questa prassi è stata giudicata incostituzionale dalla sentenza 115/2020 della Corte Costituzionale.

L’amministrazione Ottaviani, non potendo, come era evidente sin da subito, far fronte a obiettivi  di bilancio così rilevanti negli ultimi anni del piano, per ottenere il risultato concordato, ha utilizzato anticipazioni di cassa coprendoli di volta in volta  con i fondi ottenuti dai mutui di Cassa Depositi e Prestiti (€.16.250.000,00), Ministero degli interni (€.5.136.000,00). Risorse  funzionali esclusivamente, come detto prima,   per  pagare  i debiti verso creditori.  In questo modo, i risultati di amministrazione in termini di avanzi, non solo risultavano raggiunti, ma spuntava una insperata, quanto fittizia, liquidità per finanziare quelle spese che noi abbiamo definito di rappresentanza (stadio, Matusa e via discorrendo) .

Il problema è che nella logica del Piano di Riequilibrio Economico e Finanziario, non si può pagare un debito con un altro debito.  In pratica la Giunta non avrebbe dovuto  utilizzare i prestiti necessari a pagare i debiti pregressi; per aggiustare i risultati di amministrazione del quinquennio 2017-2022. Questa gravissima difformità è stata puntualmente rilevata dal documento di revisione 7/2020 della sezione regionale della Corte dei Conti del Lazio che ha bocciato, nel merito e nel metodo,  l’operato della giunta Ottaviani.  Ma ad essa si aggiunge il pronunciamento della Corte Costituzionale che, con  la sentenza n.4/2020, sancisce l’incostituzionalità della prassi: La ratio della sentenza afferma il principio in base al quale: “I piani di riequilibrio devono servire a risanare i Comuni e non certo a continuare ad aumentare il debito perseverando in una gestione dissennata. 

Dal momento che,  dopo i rilievi e gli aggiustamenti sollecitati dal pronunciamento 7/2020 della Corte dei Conti, non solo la giunta Ottaviani ha usato in modo incostituzionale le anticipazioni di liquidità e la dilazione sui crediti di “CERTA” inesigibilità,  ma ha ulteriormente  peggiorato la situazione debitoria in essere al momento della sottoscrizione del Piano di riequilibrio economico e finanziario. L’apparente incompetenza e il voluto pressapochismo nella gestione dei conti da parte dell’ente sono sufficienti ad indurre alla fine dello scempio delle consiliature Ottaviani .  

Un fatto gravissimo, ma che sembra tale solo a chi sta subendo i drastici tagli che si ripetono senza fine da 8 anni. Non si spiega infatti per quale motivo i consiglieri espressione dei partiti  più votati  a livello nazionale, e non solo loro,  in occasione  della seduta per l’approvazione  del  bilancio consuntivo 2019 del 29 giugno scorso, erano pochissimi, e pur esprimendo dissenso uscendo dall’aula, non hanno speso una sola parola per denunciare la drammatica situazione evidenziata da organi terzi.

Rigenerare Frosinone crede che la vicenda del bilancio e tutto ciò che si è trascinato dietro valga una mobilitazione della comunità  

Cosa succederà fin dalla prossima votazione il 17 p.v. del bilancio consuntivo 2020-2021-2022, se l’opposizione tutta e in particolare quella  con alle spalle i partiti  più consolidati  non prenderà decisamente posizione? E ciò non significa proporre degli emendamenti di stampo elettoralistico, tipo il finanziamento di una bocciofila, che rischia di avallare il previsionale con tutte le tragiche conseguenze per centinaia di famiglie. Svegliarsi Significa prendere coscienza del fatto che si sta accelerando la concreta possibilità di andare in dissesto, nonostante l’ennesimo programma di tagli che il Comune  si appresta a proporre ai giudici contabili, già critici su questa modalità.  Il 2022 è lontano e ci si prepara a far trascorrere ai cittadini altri tre anni di sacrifici che invece di scongiurare il dissesto lo precedono.

 “Rigenerare Frosinone” presenta una proposta di deliberazione atta a reperire le risorse per ripianare il debito attraverso la messa in discussione del modello di gestione imposto ai Comuni che si basa sul ricatto del debito e la conseguente devastazione sociale.  E’ necessario togliere, fra l’altro,  l’alibi  alla giunta  Ottaviani che ha usato  questa pur presente distorsione per giustificare la sua amministrazione propagandistica e socialmente devastante.

In allegato alla presente trasmettiamo la copia di proposta di deliberazione e vi invitiamo a firmarla entro, e non oltre, lunedì 20 luglio.

Rigenerare Frosinone.

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