giovedì 17 settembre 2020

Si chiude una campagna referendaria condotta contro i fantasmi del SI

 Luciano Granieri


Siamo arrivati alla fine della campagna referendaria per la conferma o la
 bocciatura della riforma costituzionale che prevede la riduzione del numero dei parlamentari. E’ rimasto solo domani per proporre le ragioni della scelta, dopodiché si andrà alle urne. 

Lo confesso per me, membro del comitato per il NO al taglio dei parlamentari della provincia di Frosinone, condurre questa campagna è stato quantomeno surreale. In primo luogo, a differenza del precedente referendum del 2016 , in cui il confronto con i promotori del SI targato Renzi era quasi quotidiano, dovendo confrontarmi con tutti gli esponenti piddini locali, allora schierati in battaglia, nel confronto referendario attuale  non ho avuto mai, a questo punto, il piacere di rapportarmi  con un fautore del SI se non su Facebook.   E  in giro si vedono manifesti  a favfore della  conferma della riforma costituzionale. 

Ma dove sono finiti quelli del SI?  Che ne è dei grillini ciociari? 

Non ho avuto mai il piacere di incontrarli, del resto occasioni di confronto pubblico fra il SI e il NO nel  nostro territorio, non mi pare di averle mai trovate. 

Credetemi è difficile controbattere ad una tesi che non ti da la possibilità di argomentare perché è vuota, è semplicemente sostenuta dai soliti slogan populisti. Cosa gli vai a rispondere a uno che ti dice  di risparmiare sui costi tagliando i privilegiati, piuttosto che ridurre il privilegio?  Che rispondi a uno convinto del fatto che: “Prima cambiamo la Costituzione riducendo il numero dei parlamentari, poi vediamo?” Vediamo cosa  e chi deve vedere? Di Maio? Zingaretti capo di un partito ufficialmente schierato per il SI, ma i cui gran parte di vertici e militant….,pardon, iscritti votano in dissenso? 

L’ultima l’ho sentita ieri e credo sia proprio di origine Piddina. Dal momento che, come sembra dalle ultime esternazioni di Salvini e Meloni, Lega e Fratelli d’Italia, pur essendo schierati  per la riduzione del numero dei parlamentari, non si straccerebbero le vesti se la propria base votasse NO, perché in fondo la vittoria del NO metterebbe in difficoltà il governo addirittura provocandone la caduta, allora votare SI significherebe  difendere l’esecutivo Conte, altrimenti si andrebbe a elezioni,  vincerebbero  Salvini e  Meloni.  

Votare SI significa votare contro i fascisti. Ecco……ci mancava, la riedizione della solita litania!  

Quando non si sa più che pesci pigliare allora bisogna votare in un certo modo se no vince Berlusconi, piuttosto che Salvini, Meloni o il ras reazionario  del momento.  Questa logica del votare contro l’ipotetico dittatore di turno ha portato alla distruzione di ciò che era rimasto (forse nulla)  della sinistra post Bolognina.  E  ancora si insiste? Insomma visto la miseria istituzionale e politica di certi personaggi, che guarda caso sono tutti fautori del SI, io non ho dubbi e voto NO.

A proposito!

Vi aspettiamo tutti, disinteressati,  indecisi, e sostenitori del No, alla   festa di  chiusura  della   campagna referendaria per il NO alla  riforma costituzionale sul taglio del numero dei  parlamentari.   L’evento  si terrà  domani venerdì 18 settembre presso P.zza Garibaldi a Frosinone a partire dalle ore 18,00.

 Interverranno:

 Giovanni Russo Spena - responsabile area democrazia, diritto e istituzioni per il partito della Rifondazione Comunista Sinistra Europea,

 Carla Corsetti  - segretario nazionale di Democrazia Atea e membro del coordinamento nazionale di Potere al Popolo,

Pasquale Beneduce  - docente di Storia delle Istituzioni Politiche presso l’università di Cassino,

Francesco Notarcola - presidente dell’Osservatorio Peppino Impastato.

La festa proseguirà con  dichiarazioni di voto, chiacchiere varie, musica popular-jazz-blues,  degustazione di dolci e prodotti tipici.  Andremo avanti fino a notte fonda. Intervenite in massa.

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