Luciano Granieri Rigenerare Frosinone
IN PIAZZA CONTRO LA DERIVA FASCISTA.
L’Oscurantismo e i rigurgiti nostalgici per la follia nazifascista dilagano nella nostra Provincia.
In pochi mesi abbiamo assistito alla condivisione dell’assessore alla cultura del Comune di Ceccano, Stefano Gizzi, delle deliranti tesi cospirazioniste della congrega americana QAnnon, quella che aveva denunciato la presenza di presunti, quanto inesistenti, poteri occulti contro Donald Trump, e la piena convinzione che le elezioni americane fossero state condizionate da brogli elettorali contro il presidente sconfitto.
A seguire irrompe un ignobile fotomontaggio su Facebook da parte del consigliere di maggioranza Marco Ferrara di Frosinone (FdI) , nella quale si usa l’immagine del campo di sterminio di Auschwitz, modificata sostituendo la parola “vaccino” a “lavoro”, scritta sul cancello, per promuovere una campagna contro i vaccini anti-covid.
Dopo pochi giorni, per la giornata della memoria, lo stesso sindaco di Frosinone pubblica una foto sui social in cui mostra la propria mano vergata da un numero, scritto a penna, ad imitazione delle marchiature impresse sulle vittime della Shoah. Un’azione, secondo il sindaco, volta a rimarcare l’orrore di quello sterminio ma del tutto fuori luogo, ed evidentemente provocatoria vista la nota appartenenza politica del primo cittadino del Capoluogo.
A seguire la comparsa per le vie di Frosinone di una vela pubblicitaria commissionata dal movimento Pro-Vita, che diffonde un messaggio nel quale si ammoniscono le donne a non abortire, rivendicando la superiorità dei diritti dell’embrione rispetto al corpo femminile, e di fatto a mobilitarsi contro la legge 194.
Ed infine, e speriamo che sia l’ultimo episodio, ma ahimè non ne siamo assolutamente sicuri, consiglieri comunali di Sora, appartenenti al Partito di Fratelli d’Italia , hanno proposto di dedicare ai martiri delle Foibe uno spazio nel quale reinstallare una stele del periodo fascista dedicata a Filippo Corridoni, che nulla ha a che vedere con i drammatici eventi avvenuti sul fronte orientale a seguito della crudele e odiosa occupazione fascista.
Del resto, la Ciociaria non è fuori dal mondo e risente della virulenta ondata revisionista in atto da almeno 30 anni a questa parte. Una vulgata che vuole la resistenza e la Costituzione Antifascista, simulacri comunisti contrapposti a quelli fascisti , e non atti fondanti della nostra Repubblica Democratica. Una vulgata, disgraziatamente fomentata da esternazioni, che vengono da lontano, da Luciano Violante dell’allora Pds, oggi Pd, il quale, nel discorso d’insediamento come presidente della Camera , invocava il rispetto delle ragioni dei ragazzi di Salo’.
Una corrente mefitica, finalizzata alla colpevolizzazione dei partigiani e alla giustificazione e riabilitazione dei repubblichini. Non c’è dunque da meravigliarsi se la Costituzione e la lotta di liberazione sono considerati simboli di parte di fantomatici opposti estremismi . Persino il Parlamento Europeo nella risoluzione approvata il 19 settembre 2019, ha equiparato il fascismo al comunismo, condannando entrambi, sorvolando sul fatto che lo stalinismo era una deformazione dell’idea comunista, e che a librare Auschwitz siano state proprio le truppe sovietiche.
E’ quindi conseguente che la deformazione, dequalificazione degli elementi fondanti la nostra democrazia, portino membri delle istituzioni identificati nell’”altra parte” ad ignorare, quando non oltraggiare la Carta sulla quale hanno giurato nel prendersi carico delle loro responsabilità di amministratori pubblici.
Questa melma si è consolidata e riversata anche nel nostro territorio, e non poteva essere diversamente, accompagnandosi a tutta la paccottiglia annessa di discriminazione contro gli immigrati, le donne, i gay e contro ogni categoria che si distingue dal maschio bianco occidentale e ricco.
E’ del tutto evidente che non possiamo cambiare sin da subito questa deriva culturale sedimentata nei decenni, ma possiamo batterci negli ambiti locali affinchè essa sia limitata, contrastata. E dobbiamo farlo con forza e costanza. Siamo scesi già in piazza a Frosinone, contro l’assessore Ferrara e la vela pro-vita e continuiamo anche con la manifestazione di Sora contro la stele fascista che degli amministratori digiuni di storia e sensibilità democratica vogliono impiantare in ricordo di una tragedia che vede come primi responsabili proprio i loro osannati eroi del ventennio.
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