venerdì 19 febbraio 2021

Sora: In piazza contro la deriva fascista

 Luciano Granieri Rigenerare Frosinone



IN PIAZZA CONTRO LA DERIVA FASCISTA.

L’Oscurantismo e i rigurgiti nostalgici per la follia nazifascista dilagano nella nostra Provincia.  

In  pochi mesi abbiamo assistito alla condivisione dell’assessore alla cultura del Comune di Ceccano, Stefano Gizzi,  delle deliranti tesi cospirazioniste  della congrega americana QAnnon, quella che aveva denunciato la presenza di  presunti, quanto inesistenti, poteri occulti contro Donald Trump, e la piena convinzione che le elezioni americane  fossero state  condizionate da brogli elettorali contro il presidente sconfitto.

A seguire irrompe un ignobile fotomontaggio  su Facebook da parte del consigliere di maggioranza Marco Ferrara di Frosinone (FdI) , nella quale si usa l’immagine  del campo di sterminio di Auschwitz,  modificata  sostituendo la parola “vaccino” a “lavoro”, scritta sul cancello, per promuovere una campagna contro i vaccini anti-covid.

Dopo pochi giorni, per la giornata della memoria,  lo stesso sindaco di Frosinone pubblica una foto sui social in cui mostra la propria mano vergata da un numero, scritto a penna,  ad imitazione delle  marchiature impresse sulle vittime della Shoah. Un’azione, secondo il sindaco,  volta a rimarcare l’orrore di quello sterminio ma del tutto fuori luogo, ed evidentemente provocatoria  vista la nota appartenenza politica del primo cittadino del Capoluogo.

A seguire la comparsa per le vie di Frosinone di una vela pubblicitaria commissionata dal movimento Pro-Vita, che diffonde un messaggio nel quale  si  ammoniscono  le donne a non abortire, rivendicando la superiorità dei diritti dell’embrione rispetto al corpo femminile,  e di fatto a mobilitarsi contro la legge 194.

Ed infine, e speriamo che sia l’ultimo episodio, ma ahimè non ne siamo assolutamente sicuri, consiglieri comunali di Sora,  appartenenti al Partito di  Fratelli d’Italia , hanno proposto di dedicare ai martiri delle Foibe uno spazio nel quale reinstallare una stele del periodo fascista  dedicata a Filippo Corridoni, che nulla ha a che vedere con i drammatici eventi avvenuti sul fronte orientale a seguito della crudele e odiosa occupazione fascista.

Del resto, la Ciociaria non è fuori dal mondo e risente della virulenta ondata revisionista in atto da almeno 30 anni a questa parte. Una vulgata che vuole la resistenza e la Costituzione Antifascista, simulacri   comunisti  contrapposti  a quelli  fascisti , e non atti fondanti  della nostra Repubblica Democratica. Una vulgata, disgraziatamente fomentata da esternazioni, che vengono da lontano,  da Luciano Violante dell’allora Pds, oggi Pd, il quale,  nel discorso d’insediamento come presidente della Camera , invocava   il rispetto delle ragioni dei ragazzi di Salo’.  

Una corrente mefitica, finalizzata alla colpevolizzazione dei partigiani e alla giustificazione e riabilitazione dei repubblichini. Non c’è dunque da meravigliarsi se la Costituzione e  la lotta di liberazione sono considerati simboli di  parte di fantomatici opposti estremismi . Persino il Parlamento Europeo nella risoluzione approvata il 19 settembre 2019, ha equiparato il fascismo al comunismo, condannando entrambi, sorvolando sul fatto che lo stalinismo era una deformazione dell’idea comunista, e che a librare Auschwitz siano state proprio le truppe sovietiche.

E’ quindi conseguente che la deformazione, dequalificazione degli elementi fondanti la nostra democrazia, portino membri delle istituzioni identificati nell’”altra  parte” ad ignorare, quando non oltraggiare la Carta sulla quale hanno giurato nel prendersi carico delle loro responsabilità di amministratori pubblici.

 Questa melma si è consolidata e riversata anche nel nostro  territorio, e non poteva essere diversamente, accompagnandosi a tutta la paccottiglia annessa  di discriminazione  contro gli immigrati, le donne, i gay e contro ogni categoria che si distingue dal maschio bianco occidentale e ricco.

E’ del tutto evidente che non possiamo cambiare sin da subito questa deriva culturale sedimentata nei decenni, ma possiamo batterci negli ambiti locali affinchè  essa sia limitata, contrastata. E dobbiamo farlo con forza e costanza. Siamo scesi già in piazza a Frosinone, contro l’assessore Ferrara e la vela pro-vita e continuiamo anche con la manifestazione di Sora contro la stele fascista che degli amministratori digiuni di storia e sensibilità democratica vogliono impiantare in ricordo di una tragedia che vede come primi responsabili proprio i loro osannati eroi del ventennio.

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