mercoledì 29 agosto 2012

Cassata la tassa sul rutto

Luciano Granieri

Potenza della rete!!!! Sono passate poche ore dalla pubblicazione del nostro  POST a favore del rutto libero, contro le intenzioni del ministro della salute di tassare le bevande gassate analcoliche e alcoliche, che immediatamente il piano è stato sonoramente strroncato. E’ vero ci siamo montati la testa. Con il fallimento delle proposte di Balduzzi il nostro post non c’entra nulla. E’ che il buon Balduzzi è un avvocato, non un medico, prestato alla politica e alla sanità e dunque non sa nulla di certe lobby, nè di centri di guadagno sicuro che, al di là di annunci di facciata che ne demonizzano la funzione, non vanno assolutamente MAI TOCCATI. L’eresie proposte da Balduzzi hanno fatto incazzare un po’ di esponenti del governo fra cui il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Antonio Catricalà, il ministro per lo sviluppo economico, Corrado Passera, e quello per l’economia Vittorio Grilli. Come si permette Balduzzi di tassare multinazionali come la Coca Cola? Già il mercato delle bollicine è ai minimi termini e ci vogliamo mettere un altro carico da dodici per farlo sprofondare ulteriormente? Per non parlare dei provvedimenti relativi alle slot machine e al consumo dei tabacchi. Le casse esangui dello stato sopravvivono in gran parte grazie ai proventi del gioco d’azzardo e dei monopoli del tabacco, e questo signore che fa? Se la prende con le sale giochi e con le sigarette? Ma come, era allo studio addirittura la possibilità di inserire delle slot machine all’interno delle scuole spacciando l’operazione come esempio didattico di come si debba giocare moderatamente ( è una boutade ndr). Ministro Balduzzi, suvvia, per queste cose è sufficiente una qualche campagna pubblicità e progresso con l’annuncio “giocate con moderazione, fumate responsabilmente, bevete secondo coscienza….ma cazzo!!! giocate, fumate e bevete”. Insomma al consiglio dei ministro del 31 agosto  l’insano piano del ministro della salute non arriverà mai. E allora che fare per risollevare le sorti della sanità in questo Paese? Semplice: privatizzare, privatizzare e ancora privatizzare. Consentire ai privati di entrare massicciamente nel settore, trasformare i pazienti in clienti, e magari destinare un bel po’ di soldini pubblici per incentivare i magnati delle cliniche private a ampliare il loro volume d’affari. L’esperimento tentato con i costruttori , appaltanti e subappaltanti, delle grandi opere, a cui sono stati destinati 100milardi di euro è già riuscito, perché non dovrebbe avere successo con le varie Lady Asl, e i rampanti eredi di Don Verzè. Ogni ingessatura, ogni trapianto di rene o di polmone, non importa se in sostituzione di organi buoni o malati, andrà ad aumentare il Pil, come rinunciare a una manna del genere? E’ evidente che qualche ospedale pubblico dovrà rimanere. Altrimenti ministri, parlamentari, presidenti di regione, come faranno a curarsi a spese della comunità? Se la Polverini anziché ricoverarsi presso l’ospedale pubblico Sant’Andrea, con un intero reparto a disposizione e infermieri pronti ad intervenire h24, pagati dalle tasse di noi poveri disgraziati lavoratori dipendenti, si fosse ricoverata in una struttura privata, sicuramente avrebbe dovuto sdebitarsi con regalie e prebende a carico del magnate propirietario di turno. Questo non è bello. Dunque signor ministro Balduzzi, il suo ragionamento sarà stato anche in buona fede, ma Lei è un tecnico illuminato a cui certe defaillance non sono concesse. SI RIPRENDA.





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