martedì 22 gennaio 2013

Il Pdac candida premier Adriano Lotito, 20 anni, studente


Partito di Alternativa Comunista
Lega Internazionale dei Lavoratori - Quarta Internazionale


Il Pdac presenta una propria lista per le elezioni politiche.Mentre la sinistra riformista si nasconde sotto la toga di Ingroia (fedele funzionario degli apparati repressivi dello Stato borghese) e cancella ogni riferimento -tanto simbolico quanto programmatico- alla lotta di classe, nel tentativo di ritornare a sostenere in qualche modo il prossimo governo di centrosinistra, è necessario fornire, anche in queste elezioni, un punto di riferimento di classe, alternativo e rivoluzionario.L'obiettivo della lista di Alternativa Comunista è uno solo: dare visibilità a quelle lotte dei lavoratori e dei giovani che, pur disgregate e soffocate dalle burocrazie sindacali e dai partiti della sinistra governista (a partire da Sel e da Rifondazione), comunque si sviluppano anche nel nostro Paese, seppure per adesso con un ritmo nettamente inferiore a quello che vediamo in altri Paesei europei, dalla Spagna alla Grecia.Alternativa Comunista presenta un programma di classe e una lista di operai, studenti, immigrati. Candidato premier è Adriano Lotito, 20 anni, studente universitario a Bologna, impegnato in prima fila in quelle lotte studentesche di quest'ultimo anno che sono state la punta più avanzata delle mobilitazioni nel nostro Paese. Questo mentre Rifondazione Comunista con Ingroia sostiene candidati che hanno difeso la repressione poliziesca delle lotte giovanili (da Di Pietro che solidarizzò con i poliziotti del G8 di Genova e chiese "leggi speciali" dopo la manifestazione del 15 ottobre 2011; a poliziotti e magistrati degli apparati repressivi della borghesia; non chiudendo le porte nemmeno ad ex missini).La candidatura di un giovane, oggi studente e domani precario o disoccupato, vuole simboleggiare la necessità di una prospettiva alternativa e rivoluzionaria, contrapposta a tutti gli schieramenti borghesi e al contempo distante dalle scelte subalterne al padronato della lista Ingroia e della sinistra riformista. Una alternativa che non uscirà certo dalle urne ma che va costruita nelle lotte operaie e studentesche, contro i governi dei sacrifici e dell'austerità che vogliono scaricare la crisi del capitalismo su lavoratori nativi e immigrati, studenti, precari.La campagna elettorale del Pdac sarà al servizio di questo unico progetto: unire e sviluppare le lotte per costruire una opposizione di classe al prossimo governo borghese, cioè al probabile governo Bersani-Vendola che vedrà il sostegno (più o meno "critico") di Ingroia, Rifondazione, Idv, Verdi e arancioni vari. E lavorare a collegare internazionalmente le lotte, a partire dalle lotte in Europa contro il pagamento del debito imposto dai governi di banchieri e industriali.Una prospettiva di rivoluzione: non "civile" ma socialista!




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