mercoledì 6 febbraio 2013

Ospedale di Frosinone, malati senza acqua


Francesco Notarcola – Presidente Consulta associazioni Capoluogo, Renato Galluzzi – Coordinatore Cittadinanzattiva –Tribunale per i  diritti del  malato, Antonio Marino – Presidente AIPA, Sandro Compagno – Presidente Associazione diritto alla salute –DAS-

Dal 12 gennaio c.a. ai cittadini-pazienti ricoverati negli ospedali della provincia di  Frosinone è stata tolta  la bottiglia di acqua ( ½ litro) che veniva distribuita ai due pasti.
Per il nosocomio del Capoluogo la notizia è stata annunciata con un comunicato emesso in data 11 gennaio u.s. a firma dell’Economo.
Lo staff dirigenziale della ASL  non ha avuto il coraggio  di emettere un comunicato  per informare i cittadini-pazienti e i loro familiari, le associazioni, i sindaci, la popolazione  con l’indicazione del numero della delibera e delle motivazioni.
La suddetta lettera dell’Economato dice soltanto che “ …in applicazione delle linee guida di cui all’art. 15 comma 13 del DL 95/2012,  “spendine rewiew” a partire dal 12 gennaio 2013 non si procederà più alla distribuzione dell’acqua.”
Sottolineiamo che la legge “ Spendine rewiew”, proposta dal governo Monti, è stata approvata e votata da PD,PDL,UDC,
L’esercito dei candidati al Parlamento Italiano ed al Consiglio regionale non si è accorto di nulla e nessuno ha elevato la bensì minima protesta. Il fatto grave e vergognoso è  che nemmeno i Sindaci, a cominciare da quello del Capoluogo che è anche il Presidente della conferenza locale della sanità, hanno fatto sentire la loro voce.
In una ASL dove gli sprechi sono enormi (contenzioso, spese legali, acquisto prestazioni aggiuntive, straordinario, insufficiente   verifica dell’appropriatezza dei ricoveri e delle cure prestate dalle strutture sanitarie convenzionate, irrazionale uso delle risorse umane e strutturali, ecc.) l’unica cosa che si va a tagliare l’acqua ai ricoverati nell’ospedale.
A solo titolo indicativo degli sprechi, vogliamo ricordare che è stata lasciata inutilizzata dal 2010 nell’ex Ospedale Umberto I del Capoluogo una TAC fino al 3/12/2012. Da questa data è stata trasferita a Sora  ove giace ammucchiata in qualche locale.
Questa TAC poteva eseguire se funzionante  300 esami al mese. Circa 7200 cittadini non hanno potuto eseguire  tempestivamente un esame di risonanza in questi due anni tenuto conto che si incassano, per questo tipo di esame, 61 euro di ticket, la ASL ha perso in due anni 532.000 euro.
Per eliminare la vergognosa decisione che ha tolto la bottiglietta d’acqua chiediamo  l’immediato intervento dei Sindaci, del Presidente f.f. dell’Amministrazione provinciale e di tutti i candidati alla Camera dei deputati, al Senato ed  alla Presidenza della Regione  Lazio. 

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