Francesco Notarcola – Presidente Consulta associazioni
Capoluogo, Renato Galluzzi – Coordinatore Cittadinanzattiva –Tribunale per i diritti del malato, Antonio Marino – Presidente AIPA,
Sandro Compagno – Presidente Associazione diritto alla salute –DAS-
Dal 12 gennaio c.a. ai cittadini-pazienti ricoverati negli ospedali
della provincia di Frosinone è stata
tolta la bottiglia di acqua ( ½ litro) che
veniva distribuita ai due pasti.
Per il nosocomio del Capoluogo la notizia è stata annunciata
con un comunicato emesso in data 11 gennaio u.s. a firma dell’Economo.
Lo staff dirigenziale della ASL non ha avuto il coraggio di emettere un comunicato per informare i cittadini-pazienti e i loro
familiari, le associazioni, i sindaci, la popolazione con l’indicazione del numero della delibera e
delle motivazioni.
La suddetta lettera dell’Economato dice soltanto che “ …in
applicazione delle linee guida di cui all’art. 15 comma 13 del DL 95/2012, “spendine rewiew” a partire dal 12 gennaio
2013 non si procederà più alla distribuzione dell’acqua.”
Sottolineiamo che la legge “ Spendine rewiew”, proposta dal
governo Monti, è stata approvata e votata da PD,PDL,UDC,
L’esercito dei candidati al Parlamento Italiano ed al
Consiglio regionale non si è accorto di nulla e nessuno ha elevato la bensì
minima protesta. Il fatto grave e vergognoso è che nemmeno i Sindaci, a cominciare da quello
del Capoluogo che è anche il Presidente della conferenza locale della sanità,
hanno fatto sentire la loro voce.
In una ASL dove gli sprechi sono enormi (contenzioso, spese
legali, acquisto prestazioni aggiuntive, straordinario, insufficiente verifica dell’appropriatezza dei ricoveri e
delle cure prestate dalle strutture sanitarie convenzionate, irrazionale uso delle
risorse umane e strutturali, ecc.) l’unica cosa che si va a tagliare l’acqua ai
ricoverati nell’ospedale.
A solo titolo indicativo degli sprechi, vogliamo ricordare
che è stata lasciata inutilizzata dal 2010 nell’ex Ospedale Umberto I del Capoluogo
una TAC fino al 3/12/2012. Da questa data è stata trasferita a Sora ove giace ammucchiata in qualche locale.
Questa TAC poteva eseguire se funzionante 300 esami al mese. Circa 7200 cittadini non
hanno potuto eseguire tempestivamente un
esame di risonanza in questi due anni tenuto conto che si incassano, per questo
tipo di esame, 61 euro di ticket, la
ASL ha perso in due anni 532.000 euro.
Per eliminare la vergognosa decisione che ha tolto la
bottiglietta d’acqua chiediamo
l’immediato intervento dei Sindaci, del Presidente f.f.
dell’Amministrazione provinciale e di tutti i candidati alla Camera dei
deputati, al Senato ed alla Presidenza
della Regione Lazio.
Nessun commento:
Posta un commento