mercoledì 25 agosto 2010

SUDAFRICA, SCIOPERO AD OLTRANZA PER L'AUMENTO DEI SALARI

di Riccardo Bocchese    Lega Internazionale dei Lavoratori - Lit



E’ sciopero ad oltranza in Sudafrica. Venerdì 20 agosto è stato il terzo giorno consecutivo di sciopero indetto dai sindacati del settore pubblico. Alla protesta hanno aderito un milione e 300 mila lavoratori, che rivendicano salari più alti.
I sindacati chiedono un aumento dell’8,6% degli stipendi e un’indennità abitativa di 137 dollari. Il ministro della funzione pubblica, Richard Baloyi, giovedì ha mandato la polizia a sparare pallini di gomma e acqua con i cannoni per disperdere la folla. E da venerdì 20 agosto il governo ha mobilitato l’esercito per evitare nuovi blocchi intorno agli ospedali e alle scuole che sono stati i principali obiettivi dei manifestanti.
 
Allo sciopero hanno partecipato oltre agli insegnanti, poliziotti, infermieri, guardie di frontiera. I sindacati affermano che si è solo all’inizio di una stagione di protesta. Lo sciopero ha portato alla chiusura delle scuole e al blocco delle entrate di diversi ospedali. Gli insegnanti, con indosso la maglietta rossa del loro sindacato, resistono alle cariche della polizia lanciando pietre e mattoncini.
''Lo sciopero e' a tempo indeterminato. Si andrà avanti fino a quando non ci sarà un miglioramento, fino a quando il governo non accettera' le nostre richieste'', ha detto Fikile Majola, segretario generale dell'Allied Workers Union, uno dei principali sindacati del Paese.
Il "mese di grazia" che ha vissuto il Sudafrica durante il Mondiale di calcio è ormai un lontano ricordo, e torna puntuale il malcontento sociale in uno Stato con il 43 per cento della popolazione che vive al di sotto della soglia di povertà. E la protesta sta già allargandosi al settore privato e si sta generalizzando.
Giovedì si sono astenuti dal lavoro anche 700 mila metalmeccanici. Tutti reclamano un adeguato aumento di stipendio, con le trattative per il rinnovo del contratto di lavoro che sono arenate.
 “Chiediamo un aumento del 15 per cento – dice il sindacalista metalmeccanico Karl Cloete -, che i lavoratori siano pagati puntualmente e che siano messi fuori legge gli intermediari del lavoro temporaneo, un fenomeno contrario al principio di un’occupazione dignitosa”.
 
Ed ecco che i primi risultati della lotta cominciano ad arrivare e a farsi sentire anche fuori dai confini del Sudafrica. Venerdì in tarda serata un’agenzia, Agi News On, ha comunicato che la General Motors è stata costretta ad alzare gli stipendi 2010 del 10% ai propri dipendenti in Sudafrica. La decisione, la stessa adottata da Toyota nel Paese, arriva dopo otto giorni di sciopero indetto dal sindacato che rappresenta 31 mila dipedenti nel settore auto sudafricano. E per il prossimo 2012 e' atteso un altro incremento del 9% delle buste paga.
Un primo segnale positivo; importante per tutti i dipendenti pubblici e dei settori privati che stanno ancora lottando e l’ennesima dimostrazione che solo la lotta ad oltranza paga.

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