A tutti coloro che stanno seguendo e partecipando con impegno alla nostra ricerca sui bimbi della provincia di Frosinone ospitati da famiglie del nord Italia nel 1946, facciamo conoscere, senza aggiungere alcun commento, il documento che segue completamente integrale.
Lo abbiamo trovato presso l’Istituto Gramsci, Roma.
L “ ispettrice “, Pina Savalli è una Pediatra romana, che ha lasciato il proprio lavoro in ospedale, inviata dalla Direzione del PCI a rafforzare il lavoro e l’iniziativa nella zona di Cassino.
Buona lettura e buonissima riflessione.
Lucia Fabi, Angelino Loffredi
Resoconto della visita a Perugia per controllare come è l’organizzazione dei bambini del Cassinate
A Perugia il giorno 3 marzo sono arrivati 56 bambini del Cassinate. Il comitato di Frosinone li aveva consegnati il giorno prima a Foligno a quelli di Perugia
Successivamente alcuni bambini ivi ospitati, e precisamente nella Villa Urbani di via 20 settembre avevano scritto a casa loro lamentandosi del cattivo trattamento. Per questa ragione sono stata inviata
Appena giunta a Perugia mi sono fatta condurre dal Compagno Comparozzi alla Villa Urbani per vedere di persona e prima di qualsiasi camuffamento della realtà.
Vi ho trovato 13 bambini di cui uno di passaggio.
In più c’erano altri tre bambini ricoverati all’ospedale per tigna e malaria. Tutti gli altri erano stati affidati a famiglie. La Villa è stata requisita per ospitare i bambini e contiene 53 letti. Le stanze sono grandi e ariose e contengono una media di 6 letti meno una grande camerata che serve per il riposo pomeridiano.
I bambini erano molto puliti sia nel corpo che nella biancheria. Li ho interrogati singolarmente; i bambini hanno confermato le notizie datemi in precedenza sul vitto, che è più che sufficiente e razionale. La conferma l’ho avuta indirettamente in quanto molti di questi bambini io li conoscevo e me le ricordavo pallidi e macilenti mentre adesso sono ingrassati e coloriti.
La villa è tenuta da due maestre e da quattro inservienti.
Interrogando i compagni e il personale sono riuscita a capire perché avessero scritto quelle lettere: la domenica molte persone della città vengono a portarsi a pranzo i bambini del Cassinate. I nostri compagni li hanno affidati a chiunque e evidentemente queste persone caritatevoli hanno dettato ai bambini quelle lettere preoccupanti che avevano scritto, prendendo lo spunto della nostalgia dei bambini per la loro casa.
Comunque se a mio parere il trattamento nella villa è ottimo ho da rilevare che numerosi errori sono stati commessi dai compagni di Perugia:
1 La Federazione di Perugia ha offerto 100 posti al Comitato per Cassino senza averne neanche uno, in modo che i 56 bambini arrivati a Perugia sono stati messi nella villa non già come smistamento, ma in attesa che spuntassero le famiglie private a richiederli.
2 La Federazione di Perugia ha dato l’incarico dell’organizzazione al Comitato Provinciale di Liberazione Nazionale e non si è più occupata della questione. La Federazione credo non sappia neppure il numero dei bambini che sono arrivati. Il compagno Comparozzi ha avuto l’incarico di occuparsi della questione dal Comitato di Liberazione Nazionale. Comparozzi è riuscito a formare un comitato democratico a cui hanno aderito l’ l’UDI, il FG e il CIF che tre giorni fa ha chiesto di uscirne con l’unica ragione che aveva avuto l’ordine di non collaborare. La nostra compagna dell’UDI ha troppo da fare per occuparsene, cosi come non esiste in realtà un comitato ma il compagno Comparozzi che fa tutto. Le sezioni di partito non sono state mobilitate per fare la propaganda per trovare famiglie dove ospitare questi bambini. Se alcuni compagni alla periferia fanno qualcosa, questo è dovuto al fatto che i comitati di liberazione nazionale comunali hanno avuto disposizioni da quello provinciale, e i compagni che vi si trovano si sono messi al lavoro con energia.
L’Udi ha partecipato finora soltanto alle riunioni del Comitato e non si è più preoccupato di fornire Comitati di donne nei vari luoghi dove sono ospiti questi bambini per curare la corrispondenza e per fare partecipare la cittadinanza all’opera di solidarietà.
Perugia chiede altri 50 bambini, debbo inviarli ?
E’ impossibile che le lettere in questione siano state scritte dalla villa, perché i bambini le scrivono in giorni assegnati e le consegnano aperte alle due maestre, che sono l’una compagna e l’altra sorella del compagno Comparozzi.
N:B: Al momento di partire ho lasciato queste istruzioni provvisorie al responsabile della Federazione di Perugia.
Caro Angelucci:
secondo me tre errori fondamentali sono stati commessi dal punto di vista organizzativo per quel che riguarda i bambini di Cassino.
1 La Federazione cioè la segreteria deve sapere e controllare tutto quello che si fa per i bambini, e invece questo non avviene.
2 Bisogna stabilire delle ispezioni periodiche ai bimbi affidati alle famiglie.
3 Non sappiamo se possiamo inviare altri bambini ma occorre non ripetere l’errore fatto con il primo scaglione; occorre avere le famiglie ospitanti prima dell’arrivo dei bambini, in modo che la villa serva solo di smistamento, dove i bambini vi resterebbero il minimo indispensabile.
Beninteso i bambini alla villa stanno bene e quanto precede lo dico non in quanto i bambini stanno male ma perché nella linea del Partito è di mandarli in famiglie private e poi perchè il Partito non deve diventare un Ente Assistenziale
Pina Savalli
Roma 6 Aprile 1946
Via Novara 43 tel 855177