Egregio Signor Presidente On. Giorgio Napolitano,
Mi chiamo Luciano Granieri , ho 50 anni, vivo a Frosinone, sono sposato con un figlio di venti anni iscritto al secondo anno di architettura presso l’università La Sapienza di Roma. Mia moglie non lavora quindi la nostra famiglia vive del mio unico stipendio percepito presso un' azienda privata del comparto commercio. Mi rivolgo a Lei come garante della Costituzione, fautore dell’unità politica e sociale del nostro Paese. In presenza delle recenti speculazioni finanziarie e turbolenze dei mercati che hanno riguardato l’Italia, Lei ha sollecitato maggioranza e opposizione affinchè approvassero la manovra economica nel più breve tempo possibile in modo da porre argine alle speculazioni finanziarie ordite dai mercati internazionali verso il nostro Paese e ottenere dai mercati stessi una risposta positiva e di fiducia sullo stato della nostre economia. A seguito dell’approvazione della legge di bilancio, avvenuta come da Lei auspicato in tempi brevi con il concorso dell’opposizione che non ha presentato emendamenti, Lei ha gioito esaltando il clima di collaborazione fra maggioranza e opposizione che ha determinato questo successo e si è augurato che in futuro, nella dialettica parlamentare, tale clima di collaborazione possa rideterminarsi. Ciò detto vorrei porre a Lei alcune questioni. A seguito dell’approvazione della manovra economica da Lei tanto auspicata, il potere di acquisto del mio stipendio subirà un salasso letale . Diminuiranno le detrazioni per moglie e figlio a carico , aumenteranno le tasse universitarie e le tariffe dei mezzi pubblici, le stesse tasse universitarie non potranno essere più detratte nella stessa misura di oggi, aumenteranno i tributi locali (addizionali IRPEF comunali, provinciali, regionali) a seguito dei tagli operati a carico degli enti locali. Fortunatamente mio padre mi ha lasciato la casa, ma sfortunatamente necessitando la struttura di alcuni interventi di ristrutturazione edilizia, a seguito della manovra non potrò detrarre, se non in parte limitata, le spese dei lavori, per cui probabilmente li rinvierò, sperando che il tetto non mi cada sulla testa. Fortunatamente fino ad ora io e la mia famiglia non abbiamo avuto problemi di salute e speriamo di non averli in futuro sia perché stare male non piace a nessuno sia perché dovremo subire l’ulteriore salasso dei ticket sanitari . Se a questo uniamo l’aumento dei carburanti le conseguenze che tale manovra avrà sulla mia famiglia saranno molto gravi. Del mio stipendio mensile non rimarrà molto, spero solo di riuscire a mantenere mio figlio all’università. Dunque, tirando le somme, a me come a milioni di persone che sono nelle mie stesse condizioni e agli altri milioni di cittadini che stanno peggio NON CONVIENE MOLTO che i mercati cambino opinione verso la nostra economia. Il mercato, quello sottocasa dove di solito faccio la spesa, la risposta me l’ha già data ed è negativa. Ovvero con il mio reddito mensile a seguito della manovra potrò comprare molto meno rispetto a quanto mi posso permettere oggi , non parlo di azioni e bond, ma di pasta, frutta latte e altri generi di sostentamento. Non so se questo quadro che accomuna la mia situazione a milioni di Italiani aumenterà le potenzialità di crescita economica del Paese, altro elemento da Lei tanto auspicato. Le chiedo: se la legge di bilancio non fosse stata approvata ponendo l’Italia in balia della speculazione finanziaria la nostra condizione economica sarebbe stata peggiore? Finisco sottoponendole questa osservazione. Nella Carta Costituzionale, per quanto mi sforzi non trovo alcun articolo che afferma che le politica economica nazionale debba essere determinata dalla finanza internazionale, al contrario nella carta si legge che: art. 31 “La Repubblica agevola con misure economiche e altre provvidenze la formazione della famiglia e l’adempimento dei compiti relativi, con particolare riguardo alle famiglie numerose: Protegge la maternità, l’infanzia e la gioventù, favorendo gli istituti necessari a tale scopo” e si legge anche: art.32 “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti……” Non mi sembra che i provvedimenti presi nella legge di bilancio tendano a rispettare questi dettami costituzionali. Per cui ancora Le chiedo? PER SUSCITARE UNA RISPOSTA POSITIVA DAI MERCATI FINANZIARI E’ GIUSTO IMPOVERIRE LA MAGGIOR PARTE DEI CITTADINI E FORSE VIOLARE IN QUALCHE ARTICOLO LA CARTA COSITUTZIONALE ? Fra l’altro mentre scrivo mi giunge la notizia che la risposta dei mercati non è così positiva. LE BORSE SONO SCETTICHE “cita il sito di Repubblica” allora mi domando e le domando, che tipo di futuro ci attende se la nostra vita è di fatto in mano alla volubilità e alla spietatezza di pochi speculatori finanziari?
RingraziandoLa per l’attenzione che vorrà dedicare a questa mia
Le porgo i miei pur sempre rispettosi saluti
Luciano Granieri. Frosinone li 18/07/2011
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La lettera è stata inviate tramite E.Mail alle 14,40.
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