Giuseppina Bonaviri Segretaria IdV città di Frosinone
C’è tanta voglia di partecipazione.
Ci sono interi settori sociali che vogliono contare non rimanendo patrimonio di una politica che non li rappresenta più in un momento in cui cambiamento, riforme, governabilità, stile di vita appaiono scelte fondamentali per il nostro tempo.
Ci sono nuove soggettività da affermare.
Ci sono tanti silenzi a cui dare finalmente voce: riconsegniamo la parola a chi vuole esserci irriducibilmente.
Serve una svolta radicale, basta con lo spirito di appannata conservazione (veti, privilegi, nominati, conflitti di interessi) basta con l’opulenza dei poteri padronali, con gli arrampicatori frustrati a caccia di candidature, i lacchè, con i bassi profili. La soluzione non può essere l’antipolitica. I partiti non resistano al richiamo che echeggia ovunque e tornino ad essere guida. Diritti civili, Costituzione, libertà di mercato, crescita, risanamento, questione morale, equità sono i cardini da cui ripartire.
Viene naturale fare un appello, accorato, in un momento-luogo in cui crisi economica, sociale, etica ci avviluppa e strangola.
Come figlia d’arte mi rivolgo agli intellettuali della nostra terra- come mio padre fu, poeta e narratore del mondo- che instancabilmente, coraggiosamente proseguono le loro battaglie di contaminazione culturale fuori da ghetti e monopoli.
Voglio rivolgermi poi ai tanti amici dei movimenti referendari che lottano quotidianamente nelle strade delle nostre città, alle associazioni pro-legalità, ai gruppi ambientalisti, ai giovani della rete e dei movimenti che sperano che qualcosa di nuovo avvenga, alle donne che con il loro coraggio e la loro determinazione rimangono baricentro e cerniera tra tradizione e nuovi saperi.
Occorre osare con ambizione ed equilibrio, con audace leggerezza.
Ognuno di noi può giocare un ruolo irripetibile nel rispetto e nella valorizzazione del pluralismo. Chiediamo -a chi ancora dei nostri amministratori sapesse ascoltare- una casa comune che, luogo aperto e flessibile di consultazione possa diventare circolazione di liberi saperi, stimolo per l’organizzazione del confronto e della consapevolezza, per la diffusione delle conoscenze, delle autonomie, delle competenze tutte rigorosamente da tutelare.
Una “casa di cristallo” per repertare sviluppo, sapere, benessere.
Con la nostra presenza, con smalto e dinamismo critico costruiamo, allora, quelle azioni necessarie a realizzare il nostro destino consapevoli che non può esiste libertà senza futuro.
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