martedì 25 ottobre 2011

Torniamo a dar fiato alla partecipazione

Giuseppina Bonaviri  Segretaria IdV città di Frosinone

Per dare vigore ed autorità al cambiamento nel nostro territorio come nella nazione è ora di invertire la marcia. l’Italia dei Valori, con le sue battaglie e proposte diviene luogo naturale dove definire un  nuovo modello di intervento ritenendo che il rinnovamento di un processo politico deve essere inclusivo. Tenere insieme istituzioni, esecutivi politici, tessuto sociale, movimenti, indignazione per evitare sommatorie scontate e reazioni devastanti. Non può esistere modernizzazione senza consapevolezza. Il primo tema diviene allora il confronto. Se teniamo a cuore la nostra città, il nostro paese sarà importante da subito attivare processi di sintesi entrando nel merito delle questioni ( urbanistica, ambiente, salute e sanità, welfare, lavoro, famiglie, legalità) e posizionando al centro la partecipazione e l’informazione trasparente, il merito anzicchè le clientele. Le amministrazioni più illuminate e lungimiranti, non da meno la nostra quale capoluogo di provincia, necessitano di scelte che non possono passare dalla semplice individuazione di un nome imposto o deciso a tavolino con giochini di prestigio o ancora da strane alleanze. Rovesciare questa logica  appare urgente partendo dal progetto, non dal candidato -che sarà scelto democraticamente- per produrre riflessioni sintoniche su una piattaforma programmatica dove enti, amministrazioni, palazzi comunali e logiche connesse non rimangano fortino per pochi ma sede di tutti, siti dove responsabilità ed autorevolezza facciano da guida maestra, in grado di dare immediate risposte ai diritti lesi di disoccupati, precari, stranieri, famiglie. Siti dunque dove contino le regole non l’appannaggio ed il tornaconto di coloro che “più portano più pigliano”. Contrapporsi insieme a queste logiche affinché i prossimi amministratori da noi scelti non abbiano a sentirsi soli e, dopo l’approvazione di una sventurata manovra nazionale, solo in qualità di referenti di una anagrafe o di una mappa predeterminata di strutturine debitorie ma tornino ad essere i veri depositari di un grande tesoro che, portato alla luce, va tutelato e protetto, amato in quanto ricchezza comune e storia di una intera comunità.

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