Una domenica contraddistinta dall’invito alla riflessione
sulla violenza sulle donne, suscitato dall’evento “L’arte contro il
femminicidio”, ha portato alla ribalta
della cittadinanza un patrimonio di eccellenze culturali e artistiche non
comuni. Libere espressioni creative, intellettuali, si sono messe a
disposizione della denuncia sociale, hanno elevato la discussione attorno alla
piaga della violenza di genere e si spera, aumentato la consapevolezza sulla gravità del problema.
Ma si sa la nostra città è molto particolare e
una rappresentazione di denuncia dal così alto valore civile non poteva non
avere un degno contraltare. Così la notte di sabato questo evento è stato preceduto da quella letale arma di
distrazione di massa che è la notte bianca di Via Aldo Moro.
Una
greve fiera da santo patrono a
cui l’amministrazione comunale si ostina
ad attribuire la valenza di evento culturale “A 360°” . Il grande centro commerciale a cielo aperto
anche quest’anno ha invaso Via Aldo
Moro, indignando coloro i quali della
cultura hanno tutt’altra idea. Dalla libreria
Ubik si sono dissociati, alcuni intellettuali, ma anche cittadini comuni , si sono arrabbiati.
Personalmente mi
meraviglio che ci si meravigli. La
grande esattoria nazionalpopolare-populista
che governa la nostra città, ha un’idea della cultura molto larga, a 360° proprio come recitavano i manifesti e
gli striscione affissi a promuovere la kermesse. Tutto ciò che serve ad sovra esporre sindaco e membri della giunta al pubblico
giubilo è cultura.
Per un sindaco
perennemente impegnato a
nascondere le politiche lacrime e sangue
che impone ai cittadini, il festival
dei conservatori, e la porchetta
hanno pari dignità culturale, l’importante è che costino poco e diano molta
visibilità.
Del resto è proprio Nicola
Ottaviani a rivoluzionare l’idea di cultura del suo partito. Fino a poco tempo fa per un autorevole
rappresentante forzaitalioita, già ministro dell’economia, con la cultura non si mangiava, Ottaviani invece ha dimostrato che con la cultura di mangia e
come!, e vai allora col porchettaro, magari affiancato dalla bancarella di
kebab, sai com’è bisogna tenere vivi gli scambi culturali fra mondo occidentale e mondo arabo!
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