venerdì 20 giugno 2014

Frosinone: un forum per la rinascita della sinistra

Oreste Della Posta segretario provinciale dei Comunisti Italiani

E’ chiaro a tutti che occorre un riposizionamento della sinistra in Italia e in particolar modo nella provincia di Frosinone. I risultati provinciali delle elezioni europee, che hanno visto l’avanzamento del PD e la buona tenuta di Forza Italia, hanno dimostrato come nella nostra provincia resistano logiche clientelari dure a morire. Una svolta in questo senso può arrivare soltanto dalla riorganizzazione di quelle forze a sinistra del PD, le quali, durante la campagna per le europee, si sono battute contro le politiche dell’austerity, causa principale del collasso sociale in cui versa la nostra provincia. L’urgenza di questo riassetto politico è sottolineato anche dal risultato del congresso della CGIL a Rimini, che ha evidenziato come la sinistra sindacale non riesca a trovare un accordo per rilanciarsi in un momento delicato nel quale invece si avverte la forte necessità di una sinistra di classe. Solo una sinistra unita e con le idee chiare, e che sappia mettere al centro il tema del lavoro, può rappresentare una speranza per il paese e per la provincia di Frosinone in primo luogo. Una sinistra che sia in grado di superare personalismi ed individualismi che l’hanno portata verso un declino che si è poi tradotto nel declino sociale ed economico dell’intero paese, in quanto il risultato delle decennali politiche neoliberiste europee e nazionali è adesso sotto gli occhi di tutti. La provincia di Frosinone in particolar modo negli ultimi 20 anni è stata il teatro di una deindustrializzazione costante che ha prodotto la perdita di centinaia di migliaia di posti di lavoro. A questo bisogna aggiungere che le nostre terre sono state a lungo oggetto di condotte criminali in termini di inquinamento, le cui conseguenze gravano quotidianamente sulla salute dei cittadini. Questa piaga va poi a ricollegarsi in maniera sinistra alla profonda crisi in cui versa il nostro sistema sanitario. Questo elenco, che potrebbe proseguire impietoso, ci deve convincere una volta di più circa la necessità di una svolta. Noi Comunisti Italiani lanciamo la proposta di aprire un forum provinciale a settembre aperto a tutti ed in particolare a tutte quelle forze ed organizzazioni che intendono opporsi alle politiche della Unione Europea, che sono condivise e sostenute dal nostro governo e che non tengono conto delle tematiche del lavoro ma danneggiano invece il futuro dei nostri giovani. Per fare questo ci stiamo già impegnando ad organizzare una riunione preliminare da tenersi nel mese di luglio. Occorre un punto di vista diverso dal regime unico dell’informazione a cui siamo sottoposti e quindi da questa politica che conduce soltanto, come ha scritto recentemente in un articolo il costituzionalista Stefano Rodotà, ad una democrazia autoritaria. 

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