sabato 2 agosto 2014

Per non dimenticare

Luciano Granieri


Non hanno memoria gli ebrei  di quello che le loro generazioni precedenti hanno sofferto durante la persecuzione nazifascista? Non hanno letto,  non hanno ascoltato qualche anziano superstite  raccontare  dei lager, dei bambini uccisi nelle camere a gas, delle donne violentante, violate e ammazzate,  di una  parte di umanità  sopraffatta da un’altra parte di umanità? 

“Per non dimenticare” si ripete ogni volta che si organizzano tristi pellegrinaggi  ad Auschwitz. Appunto,  per non dimenticare. Non dimenticare mai che esiste solo la razza umana. Non dimenticare, mai che arabi ed ebrei appartengono alla medesima razza umana e che il razzismo è odioso sia che  a subirlo siano  gli ebrei,  sia che  siano gli arabi, o  qualsiasi altra etnia. 

Se l’èlite israeliana e la parte del popolo che la segue, se  i signori delle armi, venditori di morte israeliani,  che usano le stragi a Gaza per promuovere i loro ordigni di ultima generazione,  avessero  avuto una vaga idea dello scempio di vite e di dignità umana che avveniva nei lager nazisti, non continuerebbe a martoriare e a perseguitare le vittime che popolano  Gaza, un grande campo  di sterminio a cielo aperto.  

Un grande lager dove donne e bambini continuano a morire schiacciati dalla crudeltà sionista che è pari alla crudeltà nazista. Perché è da vigliacchi nazifascisti  uccidere deliberatamente bambini, bombardare ospedali, radere al suolo presidi dell’Onu, che dovrebbero costituire zone franche per gente che non sa dove scappare, che non ha neanche il diritto di diventare  profugo e  non può scegliere, come tanti altri disperati in altre parti del mondo, di scappare dalla guerra. Gente che può solo vagare in attesa che arrivi giustiziarla  il siluro o la granata intelligente che è sempre troppo stupida.  

Per non dimenticare,  è la triste litania che usano gli americani, gli europei, noi italiani quando si commemora il dramma del popolo ebreo devastato dalla crudeltà nazifascista . Per non dimenticare è necessario tenere presente che la tragedia della persecuzione nazista non deve  più ripetersi. Invece si continua a sostenere, in nome del profitto, degli affari e del controllo di un’area economicamente strategica, la persecuzione sionista che è identica  se non peggiore di quella nazista.  

E lo si fa ignorando le istituzioni internazionali,  le leggi che perseguono i crimini di guerra. Quel complesso istituzionale internazionale, costituito proprio per evitare che certi drammi tornino a ripetersi  e che, anzichè reprimere e punire severamente chi commette crimini di guerra,  riesce a malapena a redarguire quelle vittime che oggi sono diventate orrendi carnefici. Ogni volta che ci accingiamo a commemorare certi eventi orribili che la Storia ci ha tramandato, impegniamoci  veramente a NON DIMETICARE.

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