In un momento così difficile per il paese e per la nostra comunità
cittadina e provinciale, assistiamo a lotte intestine tra fazioni interne ai
partiti e accordi trasversali senza identità tra destra e sinistra, ma
esclusivamente finalizzati alla suddivisione di posti di potere. I personalismi
dei politici, ormai, hanno preso il sopravvento su ogni progetto futuro e
possibilità di risoluzione delle numerose problematiche con cui i cittadini si
trovano a combattere quotidianamente. Questo è un gioco al massacro a cui
dobbiamo ribellarci per rimettere al centro del dibattito pubblico le esigenze
dei cittadini. Le priorità di chi vive tutti i giorni una vita fatta di lavoro
e sacrifici sono chiare: lavoro, cura della salute, sicurezza, riduzione delle
tasse, lotta serrata all’evasione fiscale e alla corruzione. Ai cittadini non
interessano i nomi di chi amministra o gestisce le società pubbliche, ma
guardano e si aspettano risultati concreti con cui sperare in un futuro
migliore per la comunità e, in particolare, per i figli.
Da qualche anno ho iniziato a criticare chi vive di politica. Nessuno
escluso: eletti, staff, addetti vari e dirigenti in enti pubblici che ricevono
gli incarichi per "meriti" politici.
Queste mie critiche non sono
astratte o pretestuose, ma dopo anni di valutazione dell'operato di questi
signori sono giunto alla conclusione che hanno sempre e solo ricevuto, hanno
agito direttamente o indirettamente per interessi e scopi personali.
Sicuramente esistono delle eccezioni, mai fare di tutta l’erba un fascio, ma i
pochi che avevano ben chiaro come obiettivo il bene comune hanno abbandonato o
con il loro silenzio si sono resi complici di questa disfatta politica. Tutto
ciò non mi piace.
A mio avviso vivere di politica è necessario e anche giusto perché
qualcuno deve occuparsi della cosa pubblica. Questo però non deve tramutarsi
nel soddisfacimento di interessi o ambizioni personali. Vivere di politica
significa espletare un servizio per la comunità. Non solo per i cittadini che
ti hanno sostenuto, ma anche per tutti gli altri. Se vivi di politica devi
rendere un servizio al prossimo, essere a loro disposizione, essere di aiuto,
collaborare e nello stesso tempo capirne i bisogni e le necessità al fine di
trovare le soluzioni opportune. L'unico modo è parlare, confrontarsi con i
cittadini, cercare in loro anche una sponda per progettare e realizzare il
modello giusto di società per il futuro. Ciò farà in modo che i politici
vengano stimati e considerati un vero aiuto per i cittadini. Se, invece, i
politici si adoperano per creare una rete di sostenitori e amici, se approfittano
della loro posizione per soddisfare i propri interessi personali e politici
saranno sempre percepiti come un peso enorme per la comunità.
Pertanto,
mi rivolgo a chi vive di politica, vecchi e nuovi, interpretate il vostro
ruolo, qualunque sia, come un servizio per i singoli e per la comunità a cui appartenete.
Diversamente sarete un peso che dividerà e lo stesso peso, inevitabilmente,
prima o poi schiaccerà anche voi. Nello stesso tempo mi rivolgo ai cittadini,
l’unico modo per non far deragliare i politici dai loro doveri è partecipare attivamente
alla vita politica della comunità, controllare l’operato degli
eletti e non dividersi in tifosi scellerati che credendo di far vincere la
propria fazione non si accorgono che stanno affondando tutti insieme. Un futuro
migliore esiste, ma dobbiamo costruirlo tutti insieme.
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