domenica 26 ottobre 2014

Malasanità. Le preoccupazione dei cittadini Ciociari

Francesco Notarcola  - Presidente della Consulta delle associazioni della città di Frosinone: Presidente dell’associazione “Osservatorio Peppino Impastato” aderenti al Coordinamento provinciale della sanità.

L’opinione pubblica del Capoluogo e della provincia, fortemente scioccata dalla morte del Prof. Mele, si domanda il perché ed aspetta di conoscere quali provvedimenti urgenti saranno deliberati ed attuati dal manager della asl e dal direttore dell’ospedale “Fabrizio Spaziani”. Gli episodi di malasanità come quello denunciato in un’interrogazione dell’On. Storace creano il panico, dolore e tristezza nei familiari e nei cittadini,   determinano la fuga verso altri territori e colpiscono a morte le strutture sanitarie coinvolte.
Occorre agire senza esitare perché siamo da tempo sul punto di non ritorno. Allarme e preoccupazione hanno suscitato anche  i dati riguardanti la U.O.C. di cardiologia.
Questi eventi  ripropongono l’improrogabile necessità di rendere efficiente l’organizzazione dell’emergenza sanitaria, le cui problematiche denunciate da anni,  aspettano risposte e soluzioni adeguate. Paghiamo caramente, oggi, gli errori del passato e non vorremmo continuare a pagare domani per gli errori di oggi. Serve poco contestare i dati dell’AGENAS.
 Per essere chiari le dichiarazioni della Dg., riportate dalla stampa locale, secondo cui : “dati discordano da quelli reali e non tengono conto del profilo di rischio del paziente trattato né dell’ampiezza del territorio della provincia di Frosinone” potrebbero aumentare le preoccupazioni. Che s’intende per profilo di rischio del paziente  o della popolazione? Ed ancora. L’ampiezza del territorio determina l’aumento del rischio?
E, se è così, cosa fa la direzione strategica aziendale per contrastare tale aumento di rischio e il conseguente possibile – o. peggio, prevedibile – danno impazienti e ai cittadini?
Per riconquistare l’efficienza dell’ospedale del Capoluogo e  la fiducia della popolazione nella sanità pubblica  servono provvedimenti seri, investimenti adeguati per un suo rilancio ed una grande operazione di trasparenza e di verità, di informazione e di partecipazione, di ascolto.
Ci auguriamo che il miracolo avvenga e che il buon senso si affermi. Contemporaneamente alla contestazione dei dati avremmo voluto conoscere i deliberati urgenti per dotare la U.O.C. di cardiologia di:
1)       apparecchiature ecocardiografiche moderne perché quelle in funzione   presentano un marcato deterioramento e mancano di tutte le moderne tecnologie;
2)      Un sistema di gestione elettrocardiografica moderno per poter ottimizzare le risorse umane, minimizzare i tempi di attesa , ottimizzare il risultato clinico e ridurre i costi ;
3)       un angiografo moderno di ultima generazione per la seconda sala interventistica perché quello portatile è datato  e di ridotta capacità risolutiva;
4)       un migliore sistema di sicurezza per permettere il completamento degli interventi anche in presenza di guasti;
5)      Apparecchiature per la refertazione ecocardiografica digitale per mettere in rete e stoccare tutti gli ecocardiogrammi eseguiti dal paziente in corso di ricovero e durante le visite ambulatoriali;
6)       Ambulanze attrezzate per la teletrasmissione del tracciato elettrocardiografico, data la vastità territorio;
7)      Tutto il personale mancante per completare l’organico del reparto.
Questi interventi permetterebbero di avere: Due sale di cardiologia interventistica attive e moderne, una continuità di assistenza 24 ore su 24 per una popolazione di circa 500 mila persone che abitano in 91 comuni, da Filettino a Viticuso.
Tutto ciò permetterebbe un grande rendimento clinico, organizzativo e di efficienza, diminuendo i costi e riducendo fortemente i rischi.
I cambiamenti si determinano con l’agire concreto. Le chiacchiere, anche quelle delle persone importanti, lasciano il tempo che trovano e caratterizzano senza dubbio alcuno i comportamenti umani e istituzionali.
E’ triste e avvilente notare, ancora una volta, il silenzio dei nostri parlamentari e consiglieri regionali  rispetto ad una realtà dolorosa e drammatica della nostra terra,  nel momento in cui si discute dei destini dell’organizzazione sanitaria di questa provincia che vede attivi e impegnati sindaci, associazioni e decine di migliaia di cittadini.

FROSINONE 26.10.2014  

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