L’opinione pubblica del Capoluogo e della provincia,
fortemente scioccata dalla morte del Prof. Mele, si domanda il perché ed
aspetta di conoscere quali provvedimenti urgenti saranno deliberati ed attuati
dal manager della asl e dal direttore dell’ospedale “Fabrizio Spaziani”. Gli
episodi di malasanità come quello denunciato in un’interrogazione dell’On.
Storace creano il panico, dolore e tristezza nei familiari e nei cittadini, determinano la fuga verso altri territori e
colpiscono a morte le strutture sanitarie coinvolte.
Occorre agire senza esitare perché siamo da tempo sul punto
di non ritorno. Allarme e preoccupazione hanno suscitato anche i dati riguardanti la U.O.C. di cardiologia.
Questi eventi ripropongono l’improrogabile necessità di
rendere efficiente l’organizzazione dell’emergenza sanitaria, le cui
problematiche denunciate da anni,
aspettano risposte e soluzioni adeguate. Paghiamo caramente, oggi, gli
errori del passato e non vorremmo continuare a pagare domani per gli errori di
oggi. Serve poco contestare i dati dell’AGENAS.
Per essere chiari le
dichiarazioni della Dg., riportate dalla stampa locale, secondo cui : “dati discordano da quelli reali e non
tengono conto del profilo di rischio del paziente trattato né dell’ampiezza del
territorio della provincia di Frosinone” potrebbero aumentare le
preoccupazioni. Che s’intende per profilo di rischio del paziente o della popolazione? Ed ancora. L’ampiezza
del territorio determina l’aumento del rischio?
E, se è così, cosa fa
la direzione strategica aziendale per contrastare tale aumento di rischio e il
conseguente possibile – o. peggio, prevedibile – danno impazienti e ai
cittadini?
Per riconquistare l’efficienza dell’ospedale del Capoluogo e
la fiducia della popolazione nella
sanità pubblica servono provvedimenti
seri, investimenti adeguati per un suo rilancio ed una grande operazione di
trasparenza e di verità, di informazione e di partecipazione, di ascolto.
Ci auguriamo che il miracolo avvenga e che il buon senso si
affermi. Contemporaneamente alla contestazione dei dati avremmo voluto
conoscere i deliberati urgenti per dotare la U.O.C. di cardiologia di:
1)
apparecchiature ecocardiografiche moderne
perché quelle in funzione presentano un
marcato deterioramento e mancano di tutte le moderne tecnologie;
2)
Un sistema di gestione elettrocardiografica
moderno per poter ottimizzare le risorse umane, minimizzare i tempi di attesa ,
ottimizzare il risultato clinico e ridurre i costi ;
3)
un
angiografo moderno di ultima generazione per la seconda sala interventistica
perché quello portatile è datato e di
ridotta capacità risolutiva;
4)
un
migliore sistema di sicurezza per permettere il completamento degli interventi
anche in presenza di guasti;
5)
Apparecchiature per la refertazione
ecocardiografica digitale per mettere in rete e stoccare tutti gli
ecocardiogrammi eseguiti dal paziente in corso di ricovero e durante le visite
ambulatoriali;
6)
Ambulanze
attrezzate per la teletrasmissione del tracciato elettrocardiografico, data la
vastità territorio;
7)
Tutto il personale mancante per completare
l’organico del reparto.
Questi interventi permetterebbero di avere: Due sale di
cardiologia interventistica attive e moderne, una continuità di assistenza 24
ore su 24 per una popolazione di circa 500 mila persone che abitano in 91
comuni, da Filettino a Viticuso.
Tutto ciò permetterebbe un grande rendimento clinico,
organizzativo e di efficienza, diminuendo i costi e riducendo fortemente i
rischi.
I cambiamenti si determinano con l’agire concreto. Le
chiacchiere, anche quelle delle persone importanti, lasciano il tempo che
trovano e caratterizzano senza dubbio alcuno i comportamenti umani e istituzionali.
E’ triste e avvilente notare, ancora una volta, il silenzio
dei nostri parlamentari e consiglieri regionali rispetto ad una realtà dolorosa e drammatica
della nostra terra, nel momento in cui
si discute dei destini dell’organizzazione sanitaria di questa provincia che
vede attivi e impegnati sindaci, associazioni e decine di migliaia di
cittadini.
FROSINONE 26.10.2014
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