Il risultato eclatante delle elezioni americane di medio
termine non è stata l’imponente occupazione di Camera e Senato da parte dei Repubblicani,
o la completa disfatta democratica anche
in stati considerati da sempre feudi dei
Obama come la North Carolina. Il dato
rilevante ma poco pubblicizzato è che a queste elezioni di “miterm” ha partecipato
si e no il 40% della popolazione. Un astensionismo mai registrato fino ad ora
negli Stati Uniti. A disertare i seggi sono stati per lo più gli ispanici e gli afroamericani e le classi popolari, la base
elettorale, che aveva assicurato la vittoria ad Obama, rimasta
delusa dall’azione politica del primo Presidente americano nero . Ad astenersi dal voto, cioè, sono stati proprio i lavoratori e la classe media
americana. Infatti svaporata la promessa
socialista riformatrice di Obama, rimasta solo sulla carta, come al solito, le
istanze della classe lavoratrice americana, e dei ceti medio bassi, non sono
state recepite da nessuno dei due partiti.
Il segno delle politiche economiche promosse dai due schieramenti era praticamente
identico, volto a sostenere i poteri forti, le
lobby delle armi e della finanza. Le spese record di questa campagna
elettorale, circa 4 miliardi di dollari in totale, stanno a dimostrare che le
elezioni sono affare da ricchi. E’ feudo di quei miliardari che si sono spesi in
finanziamenti elettorali per vedere tutelati dalla politica i propria affari. A
dirla tutto, maggiore è l’astensionismo, il disincanto e il disinteresse
per le questioni politiche, maggiore
sarà il potere delle oligarchie finanziarie e capitaliste.
Lo stesso perverso meccanismo antidemocratico
ed antipopolare sta entrando a regime anche qui in Italia. Proprio in concomitanza con le contesa
elettorale statunitense, in Italia andava in scena la kermesse renziana della
Leopolda. Un evento pagato dai lauti contributi dei potentati finanziari, delle oligarchie fedeli all’ex sindaco di
Firenze. Un pantagruelico esercito capitanato da
Davide Serra, esportatore di capitali alle Cayman, animatore del fondo
Algebris, co-dissangatore del Monte dei
Paschi di Siena a colpi ribassisti di vendita azionaria allo scoperto, grande
amico e finanziatori di Renzi (non del partito democratico). Dai famosi tavoli di brain storming organizzati nell’ex stazione fiorentina, è emersa la liquidazione dei diritti dei lavoratori ( sul divieto del diritto di
sciopero lo stesso Serra si è espresso in modo più che esauriente) e dello stato
sociale, ridotto a semplice elemosina per zittire i mendicanti.
Dopo l’evento della Leopolda, Matteo Renzi
ha inaugurato la nuova campagna di finanziamento del partito, a base di cene dal conto minimo di 1.000 euro
a cranio, a cui hanno partecipato soggetti dagli interessi opposti a quelli di
operai, disoccupati, precari. Da Marchionne, a Mr. Pallotta
- il presidente dell’ AS Roma, potente
uomo d’affari, signore dei più ricchi
fondi d’investimento americani - tutto
il gotha predatorio capitalistico finanziario
era ospite alle cene renziane.
Giova
ricordare che solo qualche mese prima,
Matteo Renzi aveva liquidato come
ininfluente il drammatico calo di iscritti al Pd, sostenendo che era
preferibile un partito con meno
tesserati, ma con più elettori. In altri
termini si poteva tranquillamente fare a
meno degli spulciosi 10 euro del militante, spesso elemento di disturbo
del treno riformatore liberista, dei
patti inconfessabili con gli ex nemici , e aspirare ai portafogli ben più gonfi
degli amici speculatori.
Sullo sfondo di queste dinamiche aleggia l’abolizione
del finanziamento pubblico ai partiti, finalizzato
a regalare le leve del comando a ricchi finanziatori privati così come accade
negli Stati Uniti. In uno scenario
simile anche qui in Italia l’astensionismo, alimentato dalla disillusione,
dal nichilismo, dall’impegno a combattere il poveraccio della porta accanto, raggiungerà
percentuali mai viste. Ma è giusto così.
Certa gente non merita di partecipare a scelte che non gli competono,
anche se riguardano la loro vita, certa gente merita solo le manganellate
quando osa alzare la voce. La democrazia è un gingillo delicato, per ricchi, non va lasciata nelle sporche mani
di un operaio qualunque. Aggiornatevi gente!
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