giovedì 13 novembre 2014

Ultima curva prima della newco

Comitato di Lotta Frosinone

Mentre i sindaci dei comuni ciociari arrivavano alla chetichella presso il salone della Provincia per discutere e votare un atto aziendale che formalizzerà la precarietà della sanità locale esternalizzandone e privatizzandone i servizi, i lavoratori ex-Multiservizi presidiavano il palazzo per ribadire invece la necessità e l’imprescindibilità dell’intervento pubblico.
Vi era una importante riunione per le sorti della newco, sospirata società pubblica che ricollochi centinaia di lavoratori di Alatri, Frosinone e della stessa Provincia. Presenti Pompeo, presidente Provincia, Ottaviani, sindaco di Frosinone, e Morini, sindaco di Alatri, accompagnati da vari dirigenti dei comuni, hanno successivamente e separatamente incontrato i lavoratori: fra qualche giorno verrà convocata una nuova riunione dove all’ordine del giorno vi sarà la firma del protocollo d’intesa tra gli enti con il quale si rimanda agli organi tecnici preposti la formulazione degli atti per la nascita della società e per una, appunto, “riquadratura” del piano industriale. Ad un disponibile Pompeo nuovo protagonista non ancora perfettamente a suo agio nella saga Multiservizi, ad un Morini oramai sicuro delle scelte, si aggiungeva - non si contrapponeva - Ottaviani che interpretava in termini positivi la disponibilità regionale per i soldi della viabilità, facendo comunque capire che bisogna sgombrare l’orizzonte da qualsiasi questione sul ruolo degli enti davanti alle proposte di riduzione delle partecipate.
 I lavoratori sottolineano che alcuna legge impedisce agli enti locali di scegliere le migliori forme organizzative, anzi è possibile e utile ricorrere all’affidamento diretto in tutti i casi, come la gestione dei servizi pubblici della newco, in cui non sia possibile dimostrare, in base ad un’analisi di mercato, e all’esperienza frusinate vecchia di più di un anno, che la libera iniziativa economica privata risulti non idonea a garantire un servizio rispondente ai bisogni della comunità. “Spetta agli enti territoriali individuare gli ambiti oggettivi dei singoli servizi e giustificare, in base a tale definizione, l’inquadramento nelle diverse specie di attività e nei corrispondenti modelli organizzativo-gestionali”. - Relazione della Corte dei Conti Sezione delle autonomie - “Gli organismi partecipati dagli enti territoriali” - del 6 giugno 2014 
Il sopraggiunto Programma di razionalizzazione delle partecipate locali, del 7 agosto 2014 di Carlo Cottarelli, Commissario Straordinario per la revisione della spesa, propone, non dispone, una strategia basata su quattro cardini: 
 Circoscrivere il campo di azione delle partecipate entro lo stretto perimetro dei compiti istituzionali, e qui ci siamo; 
 Introdurre vincoli diretti su varie forme di partecipazioni, qui i problemi non sussistono vista la scarsissima partecipazione a società pubbliche; 
• Fare ampio ricorso alla trasparenza e alla pressione dell’opinione pubblica adeguatamente informata come strumento di controllo,  e questo lo chiedono per primi i lavoratori; 
• Promuovere l’efficienza delle partecipate …. che offrono servizi simili per sfruttare al meglio le economie di scala. La newco va proprio in questa direzione. 


L’auspicio alla forte riduzione delle partecipate e alla privatizzazione dei servizi interessa fortemente i cinque tradizionali servizi pubblici di rilevanza economica a rete, elettricità, acqua, gas, rifiuti, trasporto pubblico locale. E’ indicativo soprattutto quando definisce gli ambiti di intervento che dovrebbero essere simili agli ATO esistenti “allo scopo di estendere i bacini territoriali di riferimento per gli affidamenti avendo come area obiettivo un livello sovra provinciale”, che provano a fare spazio alle multinazionali (l’acqua insegna).
La riduzione delle partecipate riguarda soprattutto quelle create solo per far mangiare i consigli d’amministrazione. Le attività della newco forniscono servizi alla cittadinanza in settori in cui la finalità di lucro non è presente e si finanziano principalmente attraverso la fiscalità generale. 


La vicenda delle partecipate e della privatizzazione dei servizi appare anche nella legge DelRIo di riordino delle province, nei settori riguardanti servizi di rilevanza economica, con la “valorizzazione delle autonomie funzionali e delle più ampie forme di sussidiarietà orizzontale”.  
"Chapeau!"

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