Mille promesse, mille proroghe, mille poltrone, mille volti dell’amministrazione. I lavoratori sono solo a 269 giorni di presidio. E’ ancora troppo presto...
Un fine d’anno poco felice accompagnerà i lavoratori della Frosinone Multiservizi accampati per il 269° giorno sotto il municipio in attesa della definizione tecnica per la costituzione della newco.
L’amministrazione comunale di Frosinone preferisce allungare il brodo dei servizi alle coop per altri quattro mesi utilizzando proprio la newco per giustificarne le proroghe!
Nonostante fosse stato firmato l’impegno politico e i lavoratori attendessero una veloce azione, l’Amministrazione invece posticipa, forse, a maggio le operazioni. I lavoratori, che pure avevano salutato positivamente l’accordo, non avevano certo deciso ancora di smantellare il presidio, ben conoscendo Millevolti. Non è nuova l’Amministrazione a queste trovate, che tradiscono sempre gli impegni presi pubblicamente.
Si ricorda l’esternalizzazione dei servizi con il mancato passaggio dei lavoratori, sostituiti impropriamente con altri; il tentativo di convincere il comune di Alatri sulla necessità della società pubblica, mentre facevano il bando per le coop; il mancato rispetto degli accordi presi con la prefettura; il calcolato ignorare l’intervento della regione Lazio; l’affidamento definitivo a Solco dei servizi dopo che la Commissioneconsiliare aveva optato per la gestione pubblica. Tanti sono stati i momenti di repentino voltafaccia finalizzati evidentemente alle “mille proroghe”.
Vuole, dunque, essere questo il carattere distintivo di questa amministrazione: il disprezzo e il ripudio dell’intervento pubblico, del confronto democratico, del governo per gli interessi della cittadinanza. Si distinguerà come quella che avrà prosciugato i risparmi dei cittadini con prelievi forzosi di tasse al massimo, che verranno spesi, questi ed altri, per la costruzione di un nuovo inutile stadio; per aver scelto l’inerzia nei confronti di Acea e della deriva della sanità. Si distinguerà per aver sdoganato la morale e l’etica di personaggi come Ciavardini, accolto come un animatore sportivo ed umano dimenticando le pesantissime e reiterate condanne…
Eppure le bruciature a partite dalla vicenda Sangalli e delle altre miserrime vicende legate alle segreterie politiche, avrebbero dovuto segnare campanelli d’allarme per ripensare questa politica. Invece si prosegue sulla sicura strada del governo dei mille appalti, delle mille proroghe, delle mille poltrone, dove una parte “in tragedia” la svolgono decine di yesman, senza pensare, senza considerare, senza amore per la propria gente.
Anche l’inchiesta “Mafia-capitale” avrebbe dovuto suggerire di utilizzare con molta attenzione l’istituto della proroga, degli affidamenti, dell’utilizzo delle cooperative sociali, impigliate in molti filoni d’inchiesta, ma che sul territorio sono state accolte con il tappeto rosso.
A Frosinone, ma non nei bar, nei piani alti della politica, si discute di pallone e di posti al sole, improvvisamente e genialmente aumentati anche senza le necessarie poltrone!
Rimane la tenda, oggetto invisibile, necessariamente invisibile in questa tela. Eppure essa è vissuta dopo quasi 9 mesi sempre più come testimonianza di giustizia sociale, di legalità, di riappropriazione di diritti calpestati. Questo è il messaggio che il 31 dicembre i lavoratori e le lavoratrici lanciano alla città….
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