venerdì 5 dicembre 2014

Slum riot

Luciano Granieri

Cari amici di Tor Sapienza, di Corcolle, dell’Infernetto e di tutte le periferie d’Italia. E’  chiaro ora chi sono i colpevoli del nostro disagio?  La vergogna maggiore che emerge con forza dalla cloaca affaristica  romana, è che proprio coloro i quali facevano a gara nel farsi immortalare accanto a gente disperata, accecata   dalla rabbia verso il  nemico sbagliato, si sono arricchiti alimentando quella disperazione. Una indebita appropriazione che per diventare sempre più fruttuosa doveva attizzare   l’intolleranza  verso il nemico più povero.   Quel nemico  considerato ostile solo per il   colore della  pelle e per  una storia diversa dalla nostra,   ma sempre con le radici piantate nella disperazione.  Quel nemico che come noi è stato  sfruttato ed annientato dai loschi affari del terrorista nero   Carminati,   del terrorista rosso Buzzi e dalla cosca costruita attorno a loro  .  Criminali con i tentacoli ben saldi su tutti i loschi  affari forniti  dall’elefantiaca macchina burocratica romana a danno della comunità. Un mostro  che rendeva il business sulla disperazione (  speculazione sui fondi  per  gli immigrati e  gli sfrattati) più ricco del traffico di droga. Una cosca che aveva reclutato amministratori, politici, mezze figure e portaborse utili a tutelare i propri interessi, la cui figura predominante è stato il sindaco, cresciuto  dalla melma fascista, Alemanno, ma che ha annoverato nelle sue fila tutta una schiera di amministratori  di provenienza bipartisan.  Sgherri pronti a vendersi e a svendere la città alla cosca che ben li ripagava. Cari amici di Tor Sapienza, di Corcolle, dell’Infernetto e di tutte le periferie d’Italia, è  chiaro a chi bisogna fare la guerra? E’ chiaro che in questa lotta  di sopravvivenza il miglior alleato è quello che fino a ieri avevamo considerato nemico ?   Non è dunque giunto il momento di unire e  indirizzare le forze verso chi veramente ci vuole tenere sempre nella disperazione più nera? Svegliamoci da questo sonno infinito. Usciamo da questo torpore di odio reciproco .   E’ necessario farlo se si vuole continuare a vivere. 

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