giovedì 29 gennaio 2015

C'avete rotto il patto

Luciano Granieri

La notizia del giorno ? E’ saltato il Patto del Nazareno.  L’investitura  di Sergio Mattarella alla presidenza della Repubblica  promossa  da   Matteo Renzi  come  candidato unico di tutto il Pd, ha ricompattato il partito trovando la convinta adesione delle varie minoranze  e ha incassato giudizi positivi anche da Sel. 

Inutile ribadire  che Sergio Mattarella, fratello di Piersanti ,Presidente della Regione Sicilia, ucciso dalla mafia,  è una figura indigeribile  per la controparte Nazarena.  Infatti l’attuale Giudice della Corte Costituzionale nel 1990 trovò talmente indigesta la legge Mammì inventata da Craxi  per favorire l'amico Imprenditore Berlusconi, che si dimise da ministro di quel governo  che l’aveva fatta approvare.  Neanche i suoi giudizi sulla figura del “Padre della Patria” di Arcore in passato sono  stati lusinghieri.  Sostenne  che la figura di Berlusconi come statista non era degna neanche di un’unghia di De Gasperi. 

Lo stesso Berlusconi, indignato per un ventilato non rispetto dei patti (allora c’erano?),  ha fatto sapere che  l’accordo non è più valido. Tripudio di tutte le anime del Pd. Da quelle di fede renziana, pronte a rinfacciare ai gufi dietrologi di professione che il patto del Nazareno era una fesseria, a quelle non ortodosse le quali hanno plaudito al ravvedimento del loro segretario, liberatosi  dalla stretta letale dell’ex  cavaliere. Mugnum gaudium anche dalle sirene mediatiche riformiste, “Repubblica” in primis. Ma siamo sicuri che sto’ dannato patto sia saltato?  

Per quanto riguarda la legge elettorale Berlusconi ha dovuto digerire il premio di maggioranza alla lista, ma ha anche ottenuto la possibilità di scegliere i capilista. Diciamo pure il che  risultato è moderatamente  a favore dell’ex sindaco fiorentino.  Anche la piega che sta prendendo l’elezione del Presidente della Repubblica sembra avversa all’ex cavaliere. Dico sembra, perché finchè non si arriverà alla votazione decisiva, in cui sarà necessaria la maggioranza semplice per eleggere il Capo dello Stato, imboscate sono sempre possibili a fronte anche di investiture per acclamazione come avvenuto per Mattarella (Prodi docet). 

Per cui  la questione è: cosa ormai potrà chiedere il ras di Arcore in cambio dell’accettazione di una legge elettorale non propriamente gradita e di un Presidente della Repubblica decisamente  indigeribile?  Nulla, dunque il patto del Nazareno è fallito. Renzi ha vinto. Ma siamo sicuri che Berlusconi sia talmente rincoglionito da aver bisogno, lui, dell’assistenza dei vecchietti di Cesano Boscone?  Certo avrà perso  qualche colpo ma personalmente ritengo che il vegliardo sia ben presente e saldo nella trattativa e che le contropartite siano altre, alcune già elargite da Renzi, altre in fase di definizione.  

Come interpretare, se non come un grande regalo a Berlusconi, la postilla inserita dal ministro Guidi, berlusconiana di fatto, nel decreto milleproroghe che ha rinviato  di un anno e mezzo  l’immissione sul mercato di televisori o impianti esterni che ricevono trasmissioni in tecnologia  Dvb T2?  Ricordiamo che in base alle indicazioni della conferenza di Ginevra recepita dal Governo Monti, l’operazione avrebbe dovuto avere inizio il 15 gennaio 2015.  

Per l’introduzione di dispositivi dotati  della tecnologia Dvb T2, è necessaria la riorganizzazione delle frequenze , fra cui quelle collocate sulla banda 700. Una banda  utilizzate da Cologno Monzese che, con il nuovo assetto, entrerebbe nella disponibilità degli operatori telefonici. I concorrenti di Mediaset  vedrebbero aumentata  la disponibilità di canali a loro disposizione  a danno proprio della gamma  detenuta dal  Biscione. Un guaio soprattutto  per l’offerta a pagamento , con  la perdita  certa di centinaia di milioni di euro. Sciagura  scongiurata.  Non è già un’ottima contropartita per i servigi offerti a Renzi?  Senza contare che la partita sulla delega fiscale e la brutta storia del salva Berlusconi è ancora tutta in piedi. Se ne riparlerà a febbraio, dopo  che  la cambiale sul Presidente della Repubblica sarà stata ampiamente pagata.  

Forse l’errore nella valutazione del patto del Nazareno, sta proprio nella determinazione delle contropartite. A Berlusconi non interessa più il protagonismo,  l’agibilità politica. A ottanta e passa anni il vecchio di Arcore è stanco. Il suo unico interesse è trovare un premier  che  assicuri protezione e vantaggi per le sue aziende. Un novello Craxi che veda e protegga gli affari di Arcore per conto del vecchio magnate . Pare   proprio che Renzi possa perfettamente rivestire questo ruolo con buona pace di chi vede la rottura del patto del Nazareno

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