La notizia del giorno ? E’ saltato il Patto del
Nazareno. L’investitura di Sergio Mattarella alla presidenza della
Repubblica promossa da Matteo Renzi come
candidato unico di tutto il Pd, ha ricompattato il partito trovando la
convinta adesione delle varie minoranze e ha incassato giudizi positivi anche da Sel.
Inutile ribadire che Sergio Mattarella,
fratello di Piersanti ,Presidente della Regione Sicilia, ucciso dalla mafia, è una figura indigeribile per la controparte Nazarena. Infatti l’attuale Giudice della Corte
Costituzionale nel 1990 trovò talmente indigesta la legge Mammì inventata da Craxi per favorire l'amico Imprenditore
Berlusconi, che si dimise da ministro di quel governo che l’aveva fatta approvare. Neanche i suoi giudizi sulla figura del “Padre
della Patria” di Arcore in passato sono
stati lusinghieri. Sostenne che la figura di Berlusconi come statista non
era degna neanche di un’unghia di De Gasperi.
Lo stesso Berlusconi, indignato
per un ventilato non rispetto dei patti (allora c’erano?), ha fatto sapere che l’accordo non è più valido. Tripudio di tutte
le anime del Pd. Da quelle di fede renziana, pronte a rinfacciare ai gufi
dietrologi di professione che il patto del Nazareno era una fesseria, a quelle
non ortodosse le quali hanno plaudito al ravvedimento del loro segretario, liberatosi dalla stretta letale
dell’ex cavaliere. Mugnum gaudium anche
dalle sirene mediatiche riformiste, “Repubblica” in primis. Ma siamo sicuri che
sto’ dannato patto sia saltato?
Per
quanto riguarda la legge elettorale Berlusconi ha dovuto digerire il premio di
maggioranza alla lista, ma ha anche ottenuto la possibilità di scegliere i
capilista. Diciamo pure il che risultato è moderatamente a favore dell’ex sindaco fiorentino. Anche la piega che sta prendendo l’elezione
del Presidente della Repubblica sembra avversa all’ex cavaliere. Dico sembra, perché finchè non si arriverà alla votazione decisiva, in cui sarà necessaria la
maggioranza semplice per eleggere il Capo dello Stato, imboscate sono sempre
possibili a fronte anche di investiture per acclamazione come avvenuto per
Mattarella (Prodi docet).
Per cui la questione è: cosa ormai potrà chiedere il
ras di Arcore in cambio dell’accettazione di una legge elettorale non
propriamente gradita e di un Presidente della Repubblica decisamente indigeribile?
Nulla, dunque il patto del Nazareno è fallito. Renzi ha vinto. Ma siamo sicuri che
Berlusconi sia talmente rincoglionito da aver bisogno, lui, dell’assistenza dei
vecchietti di Cesano Boscone? Certo
avrà perso qualche colpo ma personalmente ritengo che il vegliardo sia ben
presente e saldo nella trattativa e che le contropartite siano altre, alcune
già elargite da Renzi, altre in fase di definizione.
Come interpretare, se non come un grande
regalo a Berlusconi, la postilla inserita dal ministro Guidi, berlusconiana di
fatto, nel decreto milleproroghe che ha rinviato di un anno e mezzo l’immissione sul mercato di televisori o
impianti esterni che ricevono trasmissioni in tecnologia Dvb T2? Ricordiamo che in base alle indicazioni della
conferenza di Ginevra recepita dal Governo Monti, l’operazione avrebbe dovuto
avere inizio il 15 gennaio 2015.
Per
l’introduzione di dispositivi dotati
della tecnologia Dvb T2, è necessaria la riorganizzazione delle
frequenze , fra cui quelle collocate sulla banda 700. Una banda utilizzate da Cologno Monzese che, con il nuovo
assetto, entrerebbe nella disponibilità degli operatori telefonici. I
concorrenti di Mediaset vedrebbero
aumentata la disponibilità di canali a
loro disposizione a danno proprio della gamma
detenuta dal Biscione. Un guaio soprattutto per l’offerta a pagamento , con la perdita certa di centinaia di milioni di euro. Sciagura scongiurata. Non è già un’ottima contropartita per i
servigi offerti a Renzi? Senza contare
che la partita sulla delega fiscale e la brutta storia del salva Berlusconi è
ancora tutta in piedi. Se ne riparlerà a febbraio, dopo che la
cambiale sul Presidente della Repubblica sarà stata ampiamente pagata.
Forse l’errore nella valutazione del patto del
Nazareno, sta proprio nella determinazione delle contropartite. A Berlusconi
non interessa più il protagonismo, l’agibilità
politica. A ottanta e passa anni il vecchio di Arcore è stanco. Il suo unico
interesse è trovare un premier che assicuri protezione e vantaggi per le sue
aziende. Un novello Craxi che veda e protegga gli affari di Arcore per conto
del vecchio magnate . Pare proprio che
Renzi possa perfettamente rivestire questo ruolo con buona pace di chi vede la rottura del patto del Nazareno
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