domenica 18 gennaio 2015

Il nuovo nome del Liceo Artistico. Meglio "Coca Cola" o "Mela di Odessa" ?

Luciano Granieri


Avvertenza. Il post che segue, dedicato alle vicende relative al  cambio di nome del Liceo Artistico oggi intitolato ad Anton Giulio Bragaglia,   è politically scorrect e volutamente provocatorio. Ne sconsigliamo quindi la lettura agli equilibristi riformisti che vedono la pagliuzza del cambio di un nome, ma non la trave della disastrosa riforma denominata   “Buona Scuola”, in approvazione a Febbraio,  che devasterà ulteriormente il sistema dell’istruzione pubblica.  

Infatti proprio nel suddetto decreto, targato Pd,  ed evoluzione privatistico-aziendalista della legge Aprea di gelminiana memoria, si attribuiscono al dirigente scolastico poteri di vita o di morte verso  gli insegnanti su cui comanda, decidendo chi e perché  deve usufruire  dello  scatto di stipendio, prima erogato per anzianità di servizio. Una selezione  basata evidentemente sul grado di  servilismo dei proprio sudditi. 

A tale presidente del consiglio di amministrazione scolastica e ai soci di provenienza  privata - che avranno il diritto di sedere  nel direttivo, non per competenze didattiche, ma perché hanno scucito denari - sarà demandata anche la scelta del nome della scuola. Infatti se domani la Coca Cola decidesse di finanziare il minestrone “Liceo Artistico –IPSIA”, dotando l’istituto  dei laboratori e delle attrezzature didattiche necessarie, hai voglia a rivendicare l’identità culturale della città legata al nome di Anton Giulio Bragaglia!   Quella scuola si chiamerà “Istituto omnicomprensivo Coca Cola” con buona pace di sindaci, presidenti di Provincia, studenti ed insegnanti. 

Il programma di destabilizzazione e discredito  della scuola pubblica, teso a favorire gli istituti privati e  funzionale  alla  selezione degli studenti basata sulla classe sociale di provenienza, è in atto da decenni. La “Buona Scuola” di Renzi non è altro che l’ultimo attacco, in ordine di tempo, al sistema dell’istruzione pubblica di qualità. Un processo avviato da così lungo tempo non può essere fermato se non attraverso un atto rivoluzionario. 

 E qui arriva la provocazione. Perché non partire proprio dal cambio del nome del Liceo Artistico per segnare un primo atto simbolico di ribellione?. Perché non dedicare il Liceo al pittore dadaista Apple? Il nome potrebbe essere: "Liceo Artistico Statale La Mela di Odessa”. Il  testo dell’omonimo  brano degli Area, un gruppo rock-jazz degli anni ’70, rivela questa storia straordinaria. Apple, pittore Dadaista attivo in Germania nei primi del ‘900, voleva raggiungere la Russia per festeggiare la rivoluzione comunista . Non riuscendo ad ottenere il visto dal suo paese per partire, nel 1920 il pittore  s’impossessò di un transatlantico da crociera, pieno di ricchi borghesi  e lo dirottò verso Odessa.  Approdato nella cittadina ucraina, i russi lo accolsero con tutti gli onori e destinarono i ricchi croceristi borghesi alla vendetta del proletariato. 

"Mela" è la traduzione italiana del nome  del pittore dadaista e Odessa  è la città dove questi fu portato in trionfo dai Russi. Da qui il titolo “La mela di Odessa”. La provocazione non è nuova, risale al settembre del 2010 dove per altre questioni  mi venne in mente la suggestione del  Liceo Artistico denominato “La mela di Odessa” . Utopia? Certamente. Provocazione eccessiva e fuori luogo? Forse. Ma se si continua supinamente a sopportare senza ribellarsi, duramente, la protervia della moderna classe finanziario-borghese che oggi ha assunto le sembianze della dirigenza Pd, oppure si fa finta di protestare, depistando con rivendicazioni insignificanti la vera direzione del conflitto, la devastazione dei diritti riconosciuti dalla costituzione, compreso quello ad un’istruzione pubblica efficiente, sarà completa. Svegliamoci dal torpore, perché "se credi che il mondo sia piatto,  sei arrivato alla fine del mondo, se invece credi che il mondo sia tondo, allora sali, sali,  incomincia il girotondo".


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