Venerdì 27 marzo alle ore 19,30 è stata convocato in seconda
seduta il consiglio comunale di Frosinone per discutere una delibera d’iniziativa popolare che impegna il comune a: “porre in essere tutte le azioni necessarie a
favorire una risoluzione per inadempimento del contratto con l’attuale gestore
del servizio idrico –Acea Ato5 ndr- , avviare
l’iter per la gestione pubblica e partecipata del Servizio idrico integrato,
coinvolgere la cittadinanza sull’avvio dell’iter per la gestione pubblica
dell’acqua”.
La delibera è arrivata all’esame del consiglio grazie ad un
raccolta di firme avviata dai giovani del Psi di Frosinone nel novembre scorso.
La proposta ha avuto notevole successo
avendo raggiunto il migliaio di sottoscrizioni. Giova ricordare che secondo lo statuto comunale sono sufficienti 500 firme per
presentare una delibera all’esame consiglio.
Caso vuole che la proposta di iniziativa popolare approdi in assise comunale pochi giorni dopo la movimentata
assemblea dei sindaci dell’autorità d’ambito e lo scandaloso comportamento del
Presidente Pompeo il quale ha impedito
la votazione, che avrebbe bocciato il
truffaldino piano finanziario proposto da Acea ai comuni.
Il sindaco Ottaviani, da sempre supino ai voleri di Acea, dovrà discutere
un provvedimento, proposto dai cittadini, teso riaffermare la necessità di dare
applicazione al risultato dei referendum e a rescindere il contratto con Acea,
sulla scia del successo ottenuto dalla manifestazione per l’acqua pubblica,
organizzata il 14 marzo scorso. Un corteo che ha percorso le vie cittadine
dalla Villa Comunale fino al piazzale della Provincia sede dall’autorità
d’ambito. Una manifestazione dove si è ribadita la necessità di rescindere il
contratto con Acea e di sciogliere l’assemblea dei sindaci componenti
l’autorità d’ambito, in quanto organismo decaduto in base alla legge regionale
5/2014, per la quale si aspettano i decreti attuativi.
Ritengo indispensabile
approfittare dell’occasione che queste felici coincidenze di eventi ci offrono.
Faccio mio l’appello del coordinamento di associazioni che ha organizzato la
manifestazione del 14 affinchè si partecipi in massa, venerdì prossimo 27 marzo,al consiglio comunale di
Frosinone . E’ necessario pressare i consiglieri
affinchè si esprimano in difesa dei
cittadini approvando la delibera che i cittadini stessi hanno loro sottoposto.
E’ fondamentale che si torni privilegiare gli interessi della collettività,
piuttosto che squallidi interessi di
bottega.
Allo stesso modo sarebbe necessario partecipare al consiglio comunale
convocato a Ferentino sempre il 27 marzo ma alle ore 9,30 nella quale è posta
in discussione una delibera presentata dai consiglieri: “Bernardini, Maddalena,
Valeri, Berretti, che obbliga il Comune di Ferentino a “Mettere in atto le azioni necessarie per la
risoluzione del contratto con il gestore del servizio integrato”. La
manifestazione del 14 marzo è stato solo
l’inizio del percorso volto all'ottenimento della rescissione
del contratto con Acea e alla riappropriazione da parte dei cittadini di un
bene essenziale alla vita come l’acqua .
Ora è fondamentale che la lotta si sposti nei consigli comunali, per convincere
le giunte a riaffermare principi di legalità e rispetto delle leggi.
Nessun commento:
Posta un commento