sabato 24 ottobre 2015

Il canone Rai in bolletta. Siamo sicuri che costi meno?

Luciano Granieri

Nel meritorio obbiettivo di combattere e sconfiggere l’evasione fiscale la  legge di stabilità prevede  l’inserimento del canone Rai nella bolletta della luce elettrica. La tassa sulla TV  è uno dei tributi di evasi. Inserendo l’imposta in bolletta, sarà più difficile non pagare e in base alla regola “pagare meno pagare tutti” mutuata da un vecchio adagio delle lotte degli anni ’70 “lavorare meno, lavorare tutti”, l’importo del canone sarà ridotto dai 113 euro attuali a 100 euro. 

Non si capisce perché sempre nella legge di stabilità sia stato inserito l’innalzamento del denaro contanti per gli acquisti da 1.000 a 3.000 euro   ed abolita la norma che vietava di pagare gli affitti degli  gli immobili in contanti. Un enorme regalo ad evasori e riciclatori che mal si concilia con la crociata anti evasione intrapresa con il canone Rai in bolletta. 

Ma siamo certi che inserendo il tributo alla Rai renziana nella fattura della luce il costo sia inferiore? Non ci metterei la mano sul fuoco. Entriamo nel merito.  Una bolletta per il consumo dell’energia elettrica si compone di tre voci. La prima costituisce i servizi di vendita ed è il prezzo deciso dalla compagnia che eroga il servizio. Il gestore ha voce in capitolo solo su quest’importo. La seconda riguarda i servizi di rete. E’ una quota stabilita dall’autorità per l’energia elettrica il gas e il servizio idrico. La terza, di competenza statale,  comprende imposte ed altri oneri.  Sulla sommatoria delle tre voci si applica l’Iva al 10%. Puzza di truffa  il fatto che si paghi l’IVA , anche sulle imposte , cioè sia prevista un’imposta su  un’altra imposta, ma questo è. E se tanto mi a tanto   è  molto probabile      che ci facciano pagare l’Iva anche sull’importo del canone Rai. 

Infatti a rigor di logica il tributo al "megafono di regime" andrebbe collocato nel capitolo relativo alle imposte. Una voce  alla  quale, come si vede nella copia di una bolletta che pubblichiamo a margine, si applica l’Iva. Senza contare che nel capitolo “altri oneri” potrebbe starci di tutto, anche un agio da riconoscere al gestore in cambio della disponibilità a raccogliere  l’imposta . Nella migliore delle ipotesi il costo della tassa sulla TV  sarebbe di 110 euro e non di 100. Rimarrebbe quasi invariato. E’ auspicabile  l’inserimento  in bolletta del canone Rai come una quota  esente Iva.  Sarebbe corretto, ma le azioni di questo manipolo di cialtroni -che si è impossessato del governo italiano usurpando i voti conseguiti da altri,  guidando per altro un esecutivo eletto con una legge elettorale illegittima - sono tutt’altro che corrette. 

Un esempio, il buon Corrado Passera, ex banchiere e fondatore del nuovo partito “Italia Unica” ha scoperto che sul sito del Ministero delle Finanze nelle tabelle analitiche allegate al testo della manovra  le cifre sono oscurate dalla dicitura “omissis” . Mentre  nella versione pubblicata sul sito della Ue non è stato omesso nulla. Dalle  tabelle  in chiaro risulta che, al contrario di quanto sbandierato dal Presidente del Consiglio in merito al  taglio delle tasse  contenuto nella manovra, la pressione fiscale aumenterà  di mezzo punto percentuale, arrivando a toccare il   44,2% ,  un tetto mai raggiunto prima. Non si capisce se Renzi abbia voluto  prendere per culo gli italiani o  l’Unione Europea, certo è che qualcuno stato  preso in giro . Per uno così  fare il gioco delle tre carte  sul canone Rai  sarebbe facile come bere un bicchiere d'acqua. 

Voi dite che la mia preoccupazione è eccessiva, è tipica dei gufi e dei rosiconi  e che nella bolletta elettrica troveremo solo i 100 euro?  Può darsi intanto l’attenzione sulla faccenda è stata sollevata. Meglio prevenire che curare.  Anche se si sono volatilizzati pure i soldi per la prevenzione.


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