Nel meritorio obbiettivo di combattere e sconfiggere l’evasione
fiscale la legge di stabilità prevede l’inserimento del canone Rai nella bolletta
della luce elettrica. La tassa sulla TV è uno dei tributi di evasi. Inserendo l’imposta
in bolletta, sarà più difficile non pagare e in base alla regola “pagare meno
pagare tutti” mutuata da un vecchio adagio delle lotte degli anni ’70 “lavorare
meno, lavorare tutti”, l’importo del canone sarà ridotto dai 113 euro attuali a
100 euro.
Non si capisce perché sempre nella legge di stabilità sia stato
inserito l’innalzamento del denaro contanti per gli acquisti da 1.000 a
3.000 euro ed abolita la norma che vietava di pagare gli affitti degli gli immobili in contanti. Un enorme regalo ad
evasori e riciclatori che mal si concilia con la crociata anti evasione
intrapresa con il canone Rai in bolletta.
Ma siamo certi che inserendo il
tributo alla Rai renziana nella fattura della luce il costo sia inferiore? Non
ci metterei la mano sul fuoco. Entriamo nel merito. Una bolletta per il consumo dell’energia
elettrica si compone di tre voci. La prima costituisce i servizi di vendita ed è
il prezzo deciso dalla compagnia che eroga il servizio. Il gestore ha voce in
capitolo solo su quest’importo. La seconda riguarda i servizi di rete. E’ una
quota stabilita dall’autorità per l’energia elettrica il gas e il servizio
idrico. La terza, di competenza statale, comprende imposte ed altri oneri. Sulla sommatoria delle tre voci si applica l’Iva
al 10%. Puzza di truffa il fatto che si paghi l’IVA , anche sulle imposte , cioè sia prevista un’imposta
su un’altra imposta, ma questo è. E se tanto mi a tanto è molto probabile che ci facciano pagare l’Iva anche sull’importo
del canone Rai.
Infatti a rigor di logica il tributo al "megafono di regime" andrebbe collocato nel capitolo relativo alle imposte. Una voce alla quale, come si vede nella copia di una bolletta
che pubblichiamo a margine, si applica l’Iva. Senza contare che nel capitolo “altri
oneri” potrebbe starci di tutto, anche un agio da riconoscere al gestore in
cambio della disponibilità a raccogliere l’imposta . Nella migliore delle ipotesi il
costo della tassa sulla TV sarebbe di
110 euro e non di 100. Rimarrebbe quasi invariato. E’ auspicabile l’inserimento in bolletta del canone Rai come una quota esente Iva. Sarebbe corretto, ma
le azioni di questo manipolo di cialtroni -che si è impossessato del governo
italiano usurpando i voti conseguiti da altri, guidando per altro un esecutivo eletto con una
legge elettorale illegittima - sono tutt’altro che corrette.
Un esempio, il buon
Corrado Passera, ex banchiere e fondatore del nuovo partito “Italia Unica” ha
scoperto che sul sito del Ministero delle Finanze nelle tabelle analitiche
allegate al testo della manovra le cifre sono oscurate dalla dicitura “omissis” .
Mentre nella versione pubblicata sul
sito della Ue non è stato omesso nulla. Dalle tabelle in chiaro risulta che, al contrario
di quanto sbandierato dal Presidente del Consiglio in merito al taglio delle tasse contenuto nella manovra, la pressione fiscale aumenterà di mezzo punto percentuale, arrivando a toccare il 44,2% , un
tetto mai raggiunto prima. Non si capisce se Renzi abbia voluto prendere per culo gli
italiani o l’Unione Europea, certo è che
qualcuno stato preso in giro . Per uno così
fare il gioco delle tre carte sul
canone Rai sarebbe facile come bere un bicchiere d'acqua.
Voi
dite che la mia preoccupazione è eccessiva, è tipica dei gufi e dei rosiconi e che nella bolletta elettrica
troveremo solo i 100 euro? Può darsi
intanto l’attenzione sulla faccenda è stata sollevata. Meglio prevenire che
curare. Anche se si sono volatilizzati
pure i soldi per la prevenzione.
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