mercoledì 21 giugno 2017

DOPO IL 18 ANDARE AVANTI NELL'ALLEANZA POPOLARE PER L'UGUAGLIANZA E LA DEMOCRAZIA

Umberto Franchi 


In Europa l'economia sembra in risalita e molti commentatori politici pensano che si allenterà la pressione per ridurre il debito pubblico, sulla concentrazione delle banche, sulle riforme liberiste delle pensioni e del mercato del lavoro, sulla flessibilità dei salari legati "alla produttività" , sulla riduzione del fisco, ecc... ma salvo qualche dosaggio decimale di circostanza, nel "tira e molla" tra i vari governi europei, la ristrutturazione in atto in ogni Paese andrà avanti perchè viene imposta dai poteri economici e finanziari forti e si sviluppa all'interno della Contesa Globale, dove l'Europa e gli Stati Uniti sono in declino rispetto al fronte dei nuovi giganti asiatici. Si pensi solo alla Cina ed al flusso dei capitali che va indirizzando... fino a comprarsi perfino il Milan di Berlusconi.
La  UE con i suoi poteri, è stata per decenni la scelta strategica delle classi dominanti del vecchio continente, perchè l'Europa serviva ai loro capitali , alle multinazionali, alla finanza,  per reggere lo scontro con gli altri colossi mondiali.  Oggi si apre un nuovo ciclo ?
Per capire come sia possibile oggi in Italia ed Europa, fermare l'esito della feroce ristrutturazione capitalista e della controrivoluzione che ha restituito alle classi dominanti il predominio e l´egemonia sulle scelte economiche, sociali, civili, culturali, ambientali, rimuovendo di fatto, anche il conflitto sociale che il secolo scorso ci aveva lasciato in eredità , occorre avere chiaro che il ciclo del declino Atlantico e della nuova fase strategica durerà molti anni con crisi tensioni, conflitti e soprattutto politiche di lacrime e sangue,  verso i lavoratori.
L'elezione di  Emmanuel Macron in Francia , con il suo intereagire  assieme alla Germania, nell'integrazione europea, viene riproposto in modo esplicito ancora una volta la "riforma del mercato del lavoro" che ridurrà diritti, salari, sociale.
Tomaso Montanari nella sua relazione introduttiva ha fatto giustamente un lungo elenco di scelte sbagliate effettuate , non solo dalle destre, ma anche dai governi di centro-sinistra che hanno portato  alla macelleria sociale, avviata in modo strisciante da circa 30 anni , con la perdita quasi totale dei diritti nei luoghi di lavoro, con  le nuove generazioni di soggetti subordinati e precari , con l'uscita dalla fabbrica, e dalla politica, con il non voto... 
In realtà, il problema che abbiamo in Europa, ma soprattutto in Italia, non è risolvibile attraverso le riforme temperate e nemmeno attraverso gli scarti ideologici del populismo e del sovranismo statalista.
Non ritengo nemmeno che la questione principale sia quella di fare presto, perchè è necessaria  la presentazione di una lista unitaria della sinistra e dei movimenti esistenti che hanno partecipato alla manifestazione del 18 a Roma, alle prossime elezioni.
Occorre capire che il voto  non basta più, perchè nella realtà che viviamo,  comunque le borghesie impaurite sosterranno i partiti che vogliono rappresentare "la difesa dell'Europa e la fortezza della  Resistenza Europea" nella contesa globale... mentre le classi subalterne si divideranno tra il non voto e la lotta tra i poveri...
Per questo credo che sia un errore pensare che oggi la priorità, sia quella di aggregare la sinistra che c'è,  (come avvenne  con la sinistra arcobaleno nel 2008)  ed andare alle elezioni.
Il punto centrale   non è tanto l'importanza di definire la lista della sinistra  ,  il " nuovo contenitore" per presentarci alle elezioni, ma costruire veramente nei territori un vasto movimento capace di rimettere al centro alcune questioni principali della nostra Costituzione, tra cui quella dell'art. 1 e art. 3  … e spendere  le nostre massime energie per fare ridivenire la questione del lavoro egemone , promuovendo iniziative aggreganti, lotte adeguate  ad ogni livello (fabbrica, territorio, generale). 
Dopo il 18 giugno di Roma , abbiamo quindi un primo compito primario:  quello di mettere assieme nei territori tutti coloro che hanno sviluppato la battaglia per il NO al referendum (Comitati) allargati ai partiti esistenti alla sinistra del PD non compromessi con le politiche renziane, le Associazioni, i Movimenti, le RSU, sviluppando da subito precise iniziative  e lotte dei territori , nei luoghi di lavoro e  più generali , coordinate a livello nazionale... con la nascita  di un gruppo dirigente di "Alleanza Popolare"...
 Solo da ciò che saremo in grado di sviluppare nei prossimi giorni , potrà rinascere la speranza della nascita del nuovo movimento  della sinistra unita  per diventare successivamente  lo strumento necessario per la  trasformazione sociale, politica, civile, culturale .

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