sabato 11 novembre 2017

Ascoltando Dizzy Gillespie al Dino’s club di Saint Louis per la prima volta

Alan Yount 
traduzione di Luciano Granieri



Per Scott  Heuer e tutti gli altri musicisti della nostra orchestra da ballo

Eravamo tutti e tre quindicenni  insieme con il padre di uno di noi. Eravamo i soli tre ragazzi bianchi nel club. Era il Dino’s club di Saint Louis mentre il 1962 si stava avviando alla fine, in un posto  all’angolo fra  Debaliviere e Wabash meglio noto con il nome di Gaslight Square.

Prima che il concerto iniziasse un ragazzo della mia età fra i due che stavano vicino a me mi picchiettò sulla spalla.
Suoni la tromba? “ mi chiese “si” risposi “anch’io” disse lui. Solo allora tutto sembrò  ok.  

Parlammo delle nostre trombe  dei  gruppi in cui avevamo suonato.

Entrambi eravamo stati  in una jazz band. Ci rendemmo conto che tutti e due avevamo suonato   un repertorio composto dai brani classici delle  orchestre, pezzi che anche Glllespie eseguì.

Il concerto fu affascinante: Groovin’high e Night in Tunisia furono interpretate  da  Dizzy  sparando   note altissime e staccate con la sua argentea sordina Harmon.

Il modo di suonare di Dizzy  wow! 

Un infezione che inoculava la gioia del fraseggio bop.

Il pubblico non avrebbe smesso di applaudire ed acclamare  alla fine di ogni brano.

Uscimmo insieme, io ed il ragazzo vicino a me con la sua famiglia.  Fuori dal locale dicemmo  che avremmo dovuto incontrarci di nuovo da qualche parte a Saint Louis ed insieme suonare del jazz ogni tanto.

Eravamo entrambi  eravamo d’accordo, sicuramente.

Avremmo modificato le nostre trombe, per avere la campana rivolta verso l’alto, esattamente come Dizzy aveva fatto per personalizzare la sua tromba.


L’avremmo fatto sicuramente.


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