Secondo quanto
riportato dai media almeno 12 (15 ad oggi ndt) persone sono rimaste uccise e
più di altre 500 (1.000 ndt) sono
rimaste ferite durante gli scontri fra dimostranti Palestinesi le truppe israeliane lungo il confine fra
Israele e la striscia di Gaza.
Il ministro della
Salute Palestinese ha dichiarato che gli incidenti sono avvenuti mentre centinaia di stavano manifestando venerdì pomeriggio . Le truppe di
difesa israeliane hanno sparato contro i dimostranti, proiettili ricoperti di
gomma e lacrimogeni, mentre le proteste erano ancora in atto.
In migliaia si sono radunati lungo il confine per le sei settimane del Grande Ritorno .
La dimostrazione di massa era in atto da venerdì quando i Palestinesi avevano organizzato la
grande marcia del ritorno per commemorare
la giornata della terra, ricordare i sei civili disarmati uccisi nel 1976
dall’esercito israeliano.
Hamas ha dichiarato che almeno 100mila Palestinesi hanno partecipato all’imponente manifestazione di venerdì . La protesta ha coinciso con la lunga settimana di festa per la Pasqua Ebraica periodo in cui solitamente aumentano le tensioni in una regione già instabile.
La manifestazione delle sei settimane è stata indetta per
reclamare il diritto dei profughi palestinesi
a ritornare in ciò che oggi è Israele. La manifestazione fa parte di una
protesta più ampia che culminerà in Maggio, quando Israele festeggerà il 70° anniversario dell’indipendenza,
evento considerato invece dai Palestinesi
come (Nakba) il giorno della catastrofe.
Alcune tendopoli sono state allestite da attivisti Palestinesi appoggiati da fazioni
di Hamas e Fatah in cinque aeree lungo il confine. In esse sono attive presidi
medici, punti d’informazione, servizi
igienici, erogazione di acqua potabile
ed erogazione di elettricità.
La marcia dei Palestinesi lungo il confine con Israele |
“Abbiamo schierato più
di 100 tiratori scelti che sono stati richiamati da tutte le unità militari, in
primo luogo dalle forze speciali”. Ha dichiarato il comandante generale
delle forze di difesa israeliano Gadi Eisenkot a Ynet news. “ Se le vite sono in pericolo è permesso
aprire il fuoco”.
Un funzionario di Hamas ha avvertito che ci saranno reazioni
a provocazioni di Israele. “Non vogliamo
assistere a bagni di sangue, solo per una pacifica protesta” ha dichiarato
a Isral Hayom. “Se ci sono provocazioni daparte
di Israele e se gli Israeilani
deliberatamente fanno del male ai manifestanti o alla nostra gente,
organizzeremo una decisa risposta”
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