sabato 14 aprile 2018

Gli ispettori dell’OPCW, incaricati di investigare sulle armi chimiche, sono arrivati oggi a Damasco.

fonte  R.T. News traduzione Luciano Granieri

Rovine a Douma, la città siriana dove gli ispettori dell'OPCW sono in attesa di iniziare le loro indagini sull'utilizzo di armi chimiche. Foto Reuters


La missione investigativa delle  Nazioni Unite è iniziata con  l’arrivo a Damasco di una commissione inquirente.  L’agenzia ha riferito che continuerà  il suo operato nonostante i bombardamenti effettuati nelle ultime ore da Stati Uniti, Inghilterra e Francia.

Gli  ispettori  per l’Organizzazione sul Divieto di Uso dell Armi Chimiche, Organisation for the Prohibition of Chemical Weapons (OPCW),  sono nel Paese per investigare sulle circostanze che hanno indotto a riportare notizie di attacchi con armi chimiche nella città di Douma, dove almeno 70 persone, secondo quanto si è appreso, sarebbero morte per l’esposizione tossica agli agenti chimici. 

Siria e Russia, si sono appellate all’OPCW, affinchè indagasse sulla veridicità delle   clamorose notizie. L’agenzia deve assicurarsi che la distruzione degli armamenti chimici, sia stata  effettiva, analizzando la causa della morte delle vittime  per  scoprire gli autori di queste morti.

L’OPCW, in cui figurano membri di Siria, Russia, Inghilterra, e Francia ha emesso un comunicato oggi sabato 14 aprile affermando che le indagini sul presunto utilizzo di armi chimiche continuerà.

La  dichiarazione segue  il bombardamento avvenuto nella notte che ha visto forze armate statunitensi, francesi ed inglesi lanciare missili verso diversi siti, inclusa una struttura militare poco fuori Homs e un sospetto centro di ricerca nella capitale Damasco. 

Russia e Siria hanno condannato   il bombardamento come una violazione delle leggi internazionali e insistono nell’affermare che l’esercito di  Assad   non ha utilizzato armi chimiche.

I funzionari dell’OPCW hanno già  eseguito controlli simili. Nel 2017 l’organizzazione rilevò che il sarin, o una sostanza simile fu utilizzata nella cittadina di  Kahn Shaykhun, ma tale risultato non fu il frutto  di un’ispezione di terra diretta sul luogo.

L’evidenza emersa  dal rapporto dell’agenzia  confermò  che molto probabilmente il gas tossico è stato rilasciato a nord dell’insediamento. Quindi   non condannò  la Siria per i rilievi del 2017,visto che quella zona all’ora non era   ancora controllata dalla Repubblica Arabo-Siriana.

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