Rovine a Douma, la città siriana dove gli ispettori dell'OPCW sono in attesa di iniziare le loro indagini sull'utilizzo di armi chimiche. Foto Reuters |
La missione investigativa delle Nazioni Unite è iniziata con l’arrivo a Damasco di una commissione
inquirente. L’agenzia ha riferito che
continuerà il suo operato nonostante i
bombardamenti effettuati nelle ultime ore da Stati Uniti, Inghilterra e
Francia.
Gli ispettori per l’Organizzazione sul Divieto di Uso dell
Armi Chimiche, Organisation for the Prohibition of Chemical Weapons (OPCW), sono nel Paese per investigare sulle circostanze
che hanno indotto a riportare notizie di attacchi con armi chimiche nella città
di Douma, dove almeno 70 persone, secondo quanto si è appreso, sarebbero morte
per l’esposizione tossica agli agenti chimici.
Siria e Russia, si sono
appellate all’OPCW, affinchè indagasse sulla veridicità delle clamorose notizie. L’agenzia deve assicurarsi che la distruzione degli armamenti
chimici, sia stata effettiva,
analizzando la causa della morte delle vittime
per scoprire gli autori di queste
morti.
L’OPCW, in cui figurano membri di Siria, Russia,
Inghilterra, e Francia ha emesso un comunicato oggi sabato 14 aprile affermando
che le indagini sul presunto utilizzo di armi chimiche continuerà.
La dichiarazione segue il bombardamento avvenuto nella notte che ha visto forze armate
statunitensi, francesi ed inglesi lanciare missili verso diversi siti, inclusa
una struttura militare poco fuori Homs e un sospetto centro di ricerca nella
capitale Damasco.
Russia e Siria hanno condannato il bombardamento come una violazione delle
leggi internazionali e insistono nell’affermare che l’esercito di Assad
non ha utilizzato armi chimiche.
I funzionari dell’OPCW hanno già eseguito controlli simili. Nel 2017 l’organizzazione
rilevò che il sarin, o una sostanza simile fu utilizzata nella cittadina
di Kahn Shaykhun, ma tale risultato non
fu il frutto di un’ispezione di terra
diretta sul luogo.
L’evidenza emersa dal
rapporto dell’agenzia confermò che molto probabilmente il gas tossico è stato
rilasciato a nord dell’insediamento. Quindi
non condannò la Siria per i rilievi del 2017,visto che quella zona all’ora non era ancora controllata dalla Repubblica Arabo-Siriana.
Nessun commento:
Posta un commento