mercoledì 3 ottobre 2012

Frosinone isola di pace

Luciano Granieri

E’ da qualche tempo che la città di Frosinone si muove in contro tendenza rispetto a quanto avviene nei luoghi che la circondano. Ricordate? Nella ultima tornata amministrativa, mentre nelle altre città in cui si eleggeva il sindaco si sono rilevati germi di cambiamento, con l’avanzamento del movimento 5 stelle, e delle liste civiche, mentre il risultato relativo ai partiti ha sostanzialmente mantenuto in piedi con fatica le liste di centro sinistra determinando invece una caporetto per il centro destra, insomma, mentre i candidati del Pdl parevano degli appestati, proprio a Frosinone, grazie alla lungimiranza degli elettori, si è imposto un sindaco della vecchia guardia berlusconiana. E oggi la storia si ripete di nuovo. Uno tsunami di mer….pardon di MELMA, sta investendo il Pdl laziale. A seguito delle spese pazze di Fiorito, effettuate con fiumi di denaro pubblico, a seguito di festini organizzati da altri consiglieri, di book fotografici, cene cenette, jeep acquistate al posto delle pale per sopravvivere alla tremenda nevicata provocata da Alemanno , il Pdl laziale è in preda ad una cruenta e crudele lotta intestina. Fiorito contro Battistoni, la Polverini contro Abruzzese, Tajani contro Alemanno , talmente sono volate le sedie che il consiglio regionale del Lazio è franato sotto i colpi di faide interne, e di cialtronerie varie che hanno purtroppo evidenziato quanto care queste bassezze siano costate alla comunità in termini di milioni di euro. Ma proprio tutto il Lazio è coinvolto nelle tremende guerre scatenate dai notabili del Pdl? Ebbene no. Confermando la sua vocazione anticonformista proprio il territorio di Frosinone ospita due Berluscones che anziché inzaccherarsi a vicenda di merd…pardon di MELMA, mettono da parte vecchi attriti e si riconciliano fra di loro . La commedia a lieto fine vede come protagonisti il sindaco della città Nicola Ottaviani, il presidente della provincia Antonello Iannarilli e, come comprimari, il consigliere (oggi assessore) comunale Enrico Straccamore e gli ex assessori provinciali -degradati a consigliere e ritornati assessori – Gennarino Scaccia e Francesco Trina (detto Zaccheddu) . Qualcuno ricorderà la vicenda. Il sindaco Nicola Ottaviani, vittima di un attacco di moralizzazione antipolitica, decise di far dimagrire la giunta, diminuendo il numero degli assessori, accorpando deleghe e eliminando assessorati, considerati inutili. Ma l’azione della scure è stata forse eccessiva, tanto che l’eliminazione della poltrone ha lasciato fuori dal gioco dei “culi” eccellenti. In particolare rimase senza un posto in giunta il grande vecchio della politica frusinate, il prode Enrico Straccamore, fedelissimo della corrente del presidente della provincia Antonello Iannarilli. Per questo sgarbo il tenutario di Palazzo Gramsci, decise di vendicare immediatamente il suo uomo. La ritorsione fu implacabile, chirurgica: fuori dalla giunta provinciale gli assessori Gennarino Scaccia e Francesco Trina (detto Zaccheddu), uomini al soldo dall’euro deputato Alfredo Pallone, sponsor a sua volta del sindaco Ottaviani. Ma dal momento dello strappo ad oggi il Pdl si sta sfaldando non solo nel Lazio, la pochezza e il pressapochismo amministrativo dei suoi dirigenti, sta precipitando il partito nel baratro, per cui proprio dal Lazio almeno un segnale di riconciliazione doveva arrivare. Così per il bene del partito il sindaco Ottaviani ha seppellito l’ascia di guerra e finalmente ha dato a Straccamore ciò che era di Straccamore, ossia un bell’assessorato. E si badi bene non un assessorato qualunque. Enrico Straccamore, strenuo guardiano del suo seggio, indefesso accompagnatore di elettori ed elettrici fin dentro la cabina elettorale, ha avuto l’importantissima delega ai rapporti con la comunità europea e ai gemellaggi internazionali. Strano che un assessorato così importante fosse lasciato vacante dal neo sindaco, CE LO CHIEDEVA L’EUROPA DIAMINE!!!. Naturalmente Antonello Iannarilli, commosso dal gesto di magnanimità del neo sindaco ha reintegrato al loro posto gli assessori Scaccia e Trina (detto Zaccheddu) . Tutto è bene quel che finisce bene. E anzi per fare in modo che Frosinone possa diventare sicuro approdo dei peones piddiellini defenestrati da giunte e consigli in crisi, il sindaco Ottaviani ha pronte altre deleghe assessorili per accoglierli . Ad esempio l’assessorato ai rapporti con la comunità ciociara che vive sotto le cascate del Niagra, l’assessorato ai miracoli dei santi patroni, Silverio e Ormisda, l’assessorato alla riparazione delle BMW usate da Pallone, e altre deleghe ancora. Evviva Frosinone,allora isola felice e approdo sicuro dei dirigenti del Pdl sull’orlo di una crisi di nervi.



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