Dal 1990 ad oggi i governi
regionali e nazionali di centro-destra e di centro-sinistra hanno fatto terra bruciata
del nostro territorio e delle nostre risorse, con la complicità di una classe
dirigente locale che ha coperto e difeso l’immobilità e l’indifferenza dei
poteri rispetto ad un processo di deindustrializzazione e di disgregazione
sociale senza precedenti. Mentre la
Valle del Sacco ci restituiva i frutti di una devastazione
ambientale, ampia e profonda, che ha contaminato e ucciso animali e piante e
messo a rischio la salute umana con l’aumento delle patologie oncologiche, al
territorio ed alle popolazioni della Ciociaria e del Cassinate hanno tolto tutto:
ospedali, scuole, posti di lavoro, gestione pubblica dell’acqua, Banca
d’Italia, Distretto militare, Centro di addestramento reclute, Uffici postali
periferici, ecc. ecc.
Ora, siccome siamo stati
buoni e bravi, vogliono regalarci 450-500 tonnellate di rifiuti al giorno, vale
a dire 4500-5000 quintali di monnezza prodotta dalla Capitale e dal Vaticano.
QUESTO E’ TROPPO. Dopo aver assassinato la
Valle del Sacco, in nome del potere e del profitto, vogliono
assassinare anche la Valle
del Liri e mettere in ginocchio l’intera provincia. Da Colleferro al Castellaccio di Paliano, da
Anagni a Colfelice, da Roccasecca a San Vittore del Lazio vogliono continuare ad appestare terra, acqua ed aria.
Occorre dire BASTA ad ogni costo.
Dire NO ai rifiuti di Roma
significa chiedere il rilancio economico-sociale, civile e culturale del nostro
territorio che ha bellezze e risorse naturali incomparabili, da salvaguardare e
da valorizzare perchè rappresentano un patrimonio che può garantire la crescita e lo sviluppo.
Certo è che queste bellezze e queste risorse non hanno
una vocazione monnezzaria e di discarica.
L’Incapacità a gestire i
rifiuti dal parte del Comune e della Provincia
di Roma non la possiamo e non la dobbiamo pagare noi.
La monnezza di Roma la
scaricassero in Piazza del Campidoglio, o a Piazza San Pietro, oppure davanti
alle Piazze di Palazzo Madama e di Montecitorio,
siti più consoni a questo uso.
L’esercito dei candidati al Parlamento,
alla Presidenza della Regione ed al
Consiglio regionale del Lazio cosa intende fare per scongiurare questa calamità
che sta per abbattersi sulla nostra testa?
A tutti loro noi proponiamo
di chiedere un incontro urgente con il Governo e con il Presidente del Consiglio.
Ai Sindaci e ai Consiglieri
provinciali l’onore e l’onere di organizzare la rivolta delle coscienze
per imporre un cambiamento radicale della politica, per difendere la nostra
dignità e per favorire le possibilità di crescita e di rilancio del nostro
territorio e delle sue popolazioni.
Per questo occorre dare una
risposta coraggiosa, di massa, univoca e senza tentennamenti. Da San Vittore
del Lazio a Colleferro scendiamo tutti sulla Casilina a bordo di ogni automezzo
in grado di muoversi ( auto, trattori, veicoli commerciali e da trasporto di
ogni tipo, ecc.) e andiamo a Roma a far sentire la nostra voce per rivendicare
dignità e lavoro, rispetto e progresso.
Se non ci sarà una risposta
forte la monnezza arriverà e non per colpa altrui.
E’ ora di decidere. Le sole
parole non servono più.
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