lunedì 1 settembre 2014

La legge è uguale per tutti tranne che per i posti letto.

COORDINAMENTO PROVINCIALE SANITA'

Il Coordinamento Provinciale Sanità esprime quanto sembrerebbe che si appalesi al termine di uno studio comparativo dei provvedimenti ultimi della regione Lazio. Ha rilevato con incredulo stupore l'assoluta assenza di un dato certo e univoco sul numero dei posti letto, e della loro relativa distribuzione nella nostra provincia, tra quelli teoricamente assegnati con DCA e quelli realmente esistenti sulla base di differenti riscontri determinandosi così una sorta di incredibile “balletto” di posti letto.
Tale constatazione scaturisce dal dato di fatto che il numero di posti letto assegnati dalla normativa vigente, parametrata al 3,7 per mille, è effettivamente presente su scala regionale; quello che stupisce è la non omogenea distribuzione degli stessi posti letto tra le provincie della regione, quindi compresa quella di Frosinone, nella quale tale parametro per i posti letto ospedalieri è al 1,8 per mille.
Se i cittadini sono sottoposti ai medesimi obblighi fiscali hanno il diritto di non essere penalizzati nei servizi; e poichè non ci risulta proprio che i cittadini della provincia di Frosinone abbiano riduzioni della tassazione rispetto agli altri cittadini del Lazio, di conseguenza, a meno che essi non siano rei di chissà quali colpe ovvero incagliati loro malgrado in intrighi di difficile comprensione, non ci si spiega in alcun modo giustificabile l'esiguo numero dei posti letto ospedalieri di pertinenza della provincia di Frosinone.
Entrando però specificatamente nell'argomento ci si appalesa un fatto incredibile: secondo il decreto 80 del 2010 che tante polemiche suscitò, e che venne considerato una spietata mannaia sulla rete ospedaliera del frusinate, gli ospedali della provincia ricevettero allora una spettanza di 1015 posti letto. Adesso, secondo il nuovo decreto regionale n.259 pubblicato il 14 agosto 2014,  questa spettanza anziché salire, come peraltro pubblicamente promesso recentemente da più pulpiti e in più occasioni, invece precipita invece a quota 922 posti; così facendoci apparire in confronto il decreto 80 quasi un esercizio di generosità nei riguardi della nostra provincia, e i discorsi degli ultimi mesi dei vertici regionali della stessa consistenza della polvere portata dal vento.
Ma non finisce qui: sulla base di una recente lettera aperta ai vertici regionali redatta dal sindacato  SPES e riportata dagli organi di stampa, all'ospedale di Frosinone, sui 382 posti letto (PL) ordinari spettanti ve ne sarebbero invece, quali effettivamente rilevati al 15.06.2014 solo  286; considerando inoltre che all'ospedale di Frosinone il Decreto 80 conferiva una ulteriore spettanza di posti letto di Day Hospital per 34 PL, vi sarebbe una mancanza complessiva di 130 posti letto rispetto a quelli del DCA 80 (si tratta di quelli che in gergo vengono definiti “posti fantasma” , cioè letti che la legge assegna all'ospedale, ma che chissà perchè non vengono attivati).
Quale è la verità? Quale è il dato certo? Dove è la trasparenza di legge nella diffusione delle informazioni?
Ecco perchè parliamo di “balletto”: peccato però che i cittadini di questa provincia abbisognevoli di cure non abbiano né voglia né possibilità di ballare. Le loro sofferenze quotidiane, non bastassero quelle scaturite dalla malattia, sono incrementate  dall'approccio alle strutture ospedaliere e ai Pronto soccorso di questa provincia, dove soltanto la dedizione e l'abnegazione degli operatori tutti (professionale, consapevole e coscienziosa) costituisce l'unico baluardo per alleviare i patimenti che nascono da una situazione sanitaria così concepita.
Concludiamo dibattuti da un dubbio amletico: se fosse vero che i posti letto non servono poi così tanto, come abbiamo sovente sentito teorizzare, perchè non servono solo in questa provincia? Perchè a Roma servono e a Frosinone no? A voi la risposta. Vai a vedere che ci verranno a raccontare che per fare il favore al frusinate di toglierli tanti fastidiosi posti letto (e in conseguenza sempre più nostri concittadini sono costretti a andare a curarsi a Roma),  Roma si è immolata per accollarsi nei suoi ospedali una così sacrificante abbondanza?

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