COORDINAMENTO PROVINCIALE SANITA'
Il Coordinamento Provinciale Sanità esprime quanto
sembrerebbe che si appalesi al termine di uno studio comparativo dei
provvedimenti ultimi della regione Lazio. Ha rilevato con incredulo stupore
l'assoluta assenza di un dato certo e univoco sul numero dei posti letto, e
della loro relativa distribuzione nella nostra provincia, tra quelli
teoricamente assegnati con DCA e quelli realmente esistenti sulla base di
differenti riscontri determinandosi così una sorta di incredibile “balletto” di
posti letto.
Tale constatazione scaturisce dal dato di fatto che il
numero di posti letto assegnati dalla normativa vigente, parametrata al 3,7 per
mille, è effettivamente presente su scala regionale; quello che stupisce è la
non omogenea distribuzione degli stessi posti letto tra le provincie della
regione, quindi compresa quella di Frosinone, nella quale tale parametro per i
posti letto ospedalieri è al 1,8 per mille.
Se i cittadini sono sottoposti ai medesimi obblighi
fiscali hanno il diritto di non essere penalizzati nei servizi; e poichè non ci
risulta proprio che i cittadini della provincia di Frosinone abbiano riduzioni
della tassazione rispetto agli altri cittadini del Lazio, di conseguenza, a
meno che essi non siano rei di chissà quali colpe ovvero incagliati loro
malgrado in intrighi di difficile comprensione, non ci si spiega in alcun modo
giustificabile l'esiguo numero dei posti letto ospedalieri di pertinenza della
provincia di Frosinone.
Entrando però specificatamente nell'argomento ci si
appalesa un fatto incredibile: secondo il decreto 80 del 2010 che tante
polemiche suscitò, e che venne considerato una spietata mannaia sulla rete
ospedaliera del frusinate, gli ospedali della provincia ricevettero allora una
spettanza di 1015 posti letto. Adesso, secondo il nuovo decreto regionale n.259
pubblicato il 14 agosto 2014, questa
spettanza anziché salire, come peraltro pubblicamente promesso recentemente da
più pulpiti e in più occasioni, invece precipita invece a quota 922 posti; così
facendoci apparire in confronto il decreto 80 quasi un esercizio di generosità
nei riguardi della nostra provincia, e i discorsi degli ultimi mesi dei vertici
regionali della stessa consistenza della polvere portata dal vento.
Ma non finisce qui: sulla base di una recente lettera
aperta ai vertici regionali redatta dal sindacato SPES e riportata dagli organi di stampa,
all'ospedale di Frosinone, sui 382 posti letto (PL) ordinari spettanti ve ne
sarebbero invece, quali effettivamente rilevati al 15.06.2014 solo 286; considerando inoltre che all'ospedale di
Frosinone il Decreto 80 conferiva una ulteriore spettanza di posti letto di Day
Hospital per 34 PL, vi sarebbe una mancanza complessiva di 130 posti letto rispetto
a quelli del DCA 80 (si tratta di quelli che in gergo vengono definiti “posti
fantasma” , cioè letti che la legge assegna all'ospedale, ma che chissà perchè
non vengono attivati).
Quale è la verità? Quale è il dato certo? Dove è la
trasparenza di legge nella diffusione delle informazioni?
Ecco perchè parliamo di “balletto”: peccato però che i
cittadini di questa provincia abbisognevoli di cure non abbiano né voglia né
possibilità di ballare. Le loro sofferenze quotidiane, non bastassero quelle
scaturite dalla malattia, sono incrementate
dall'approccio alle strutture ospedaliere e ai Pronto soccorso di questa
provincia, dove soltanto la dedizione e l'abnegazione degli operatori tutti
(professionale, consapevole e coscienziosa) costituisce l'unico baluardo per
alleviare i patimenti che nascono da una situazione sanitaria così concepita.
Concludiamo dibattuti da un dubbio amletico: se fosse
vero che i posti letto non servono poi così tanto, come abbiamo sovente sentito
teorizzare, perchè non servono solo in questa provincia? Perchè a Roma servono
e a Frosinone no? A voi la risposta. Vai a vedere che ci verranno a raccontare
che per fare il favore al frusinate di toglierli tanti fastidiosi posti letto
(e in conseguenza sempre più nostri concittadini sono costretti a andare a
curarsi a Roma), Roma si è immolata per
accollarsi nei suoi ospedali una così sacrificante abbondanza?
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