“La nuova bomba neoliberista, a
differenza delle sue antenate di Hiroshima e Nagasaki, non solo distrugge la
polis, e impone morte , terrore e miseria a chi la abita: o, a differenza della
bomba a neutroni della guerra fredda, non distrugge solo “selettivamente”. La bomba neoliberista , in più riorganizza e
riordina ciò che attacca e lo ricostruisce come una tessera rompicapo della
globalizzazione economica . Dopo che il suo effetto di distruzione ha agito, il
risultato non è un mucchio di rovine fumanti, o decine di migliaia di vite
spente, ma una periferia che si aggiunge a qualcuna delle megalopoli
commerciali del nuovo iper mercato mondiale”.
Tratto da “La quarta
guerra mondiale è cominciata” autore:
Subcomandante
Marcos edizioni :”il manifesto”.
I terribile effetti della bomba neoliberista si sono
manifestati in molte città, paesi, quartieri. Trastevere non fa eccezione. La
bomba neoliberista ha distrutto secoli di cultura popolare, di condivisione
sociale, di complessi crocevia cognitivi, storico-culturali. Le case di
Trastevere, non risuonano più di quella saggezza popolare romanesca ironica, a
volte cinica, ma sempre arguta. Le Piazze di Trastevere non sono più
improvvisati campi da pallone dove ragazzini concentrati e impegnati inseguono
una sfera di plastica dura cercando di emulare le gesta dei loro più celebrati
campioni. Trastevere come altri quartieri, è stata rasa al suolo. Non nelle
strutture ma nelle peculiarità culturali e storiche. La bomba neoliberista rende
Trastevere uguale a qualsiasi altra piazza di pregio sita in Europa.
La
speculazione edilizia ha svuotato le case dai suoi abitanti indigeni, i quali
si sono dispersi nella periferia di una
qualche informe megalopoli commerciale,
disperdendo tradizioni e culture.
Trastevere si è omologata. Il vuoto creato dall’eliminazione di una
precisa identità sociale e culturale è stato riempito dai comandamenti dell’ipermercato mondiale, in cui tutto, a
cominciare della più antica pietra del più caratteristico palazzetto, diventa
oggetto di speculazione finanziaria e commerciale.
A Trastevere i Romani sono
rimasti in pochi. Al loro posto una nuova popolazione di ricchi esponenti,
dirigenti di multinazionali pronti a sfruttare le bellezze del luogo. Una dopo
l’altra le botteghe artigiane, risultato del lavoro tramandato di generazioni in generazioni, stanno
soccombendo al mercato del lusso. E’
difficile resistere ad una devastazione distruttrice di luoghi e spazi che un’intera comunità ha costruito attraverso secoli di convivenza sociale diventandone proprietaria
indiscussa.
La storia del Cinema America
è un esempio di come agisce la bomba neoliberista. Il cinema, che aveva smesso
la sua attività nel 1999, lasciato per
diversi anni nel degrado, è stato acquisito dalla società “Progetto Uno Srl” . L’acquirente voleva abbatterlo per realizzare nella
struttura 20 mini-appartamenti di lusso,
con annesso garage, lasciando una parte dei locali ad una non ben precisata
vocazione culturale.
Alcuni studenti non
si sono voluti arrendere all’ennesimo furto di cultura operato dalla
speculazione finanziaria e dal 13
novembre 2012 hanno occupato i locali. I ragazzi, supportati dagli abitanti del
quartiere, da attori e registi, hanno fatto rivivere la struttura programmando eventi culturali,
proiezioni di film, organizzando laboratori, e una biblioteca. Di questa
attività si sono accorte le istituzioni. Il ministro dei beni culturali
Franceschini ha avviato gli atti per il vincolo di destinazione d’uso (procedura ad
oggi non ancora conclusa) riconoscendo
il valore storico culturale del sito. Ciò avrebbe impedito l’utilizzo della struttura
per fini abitativi bloccando così il piano della “Progetto Uno”.
Ma Massimo
Paganini amministratore della società in qualità di proprietario ha preteso la
riacquisizione del cinema esigendo lo sgombero degli occupanti. Sfratto
avvenuto ieri. Le porte del cinema sono state sigillate e, in attesa che la
questione urbanistica possa risolversi, lo stabile è destinato a restare chiuso
e a cominciare un inesorabile processo di degrado e declino. Le mire dell’immobiliare, anche se non dichiarate, sono intuibili: aggirare il vincolo di destinazione d’uso,
come già accaduto per il Metropolitan a
San Lorenzo in Lucina, oppure lasciare che la struttura ,chiusa, inutilizzata si
degradi per renderne inevitabile fra
qualche anno l’abbattimento. Riproponendo cosi una speculazione più remunerativa di prima, magari
con l’interessamento di qualche fondo immobiliare o banca d’affari. Registi e
attori di fama mondiale, fra cui il regista premio Oscar Paolo Sorrentino, Paolo
Virzì, Daniele Vicari, gli attori Elio
Germano, il premio Oscar Toni Servillo,
si sono offerti di acquistare il cinema, con l’aiuto di una qualche
petizione popolare. Speriamo che l’operazione riesca.
In ogni caso ci preme
ricordare che certe bombe possono essere
disinnescate con la Costituzione. La nostra Costituzione è talmente avanzata
che ha previsto anche gli effetti nefasti della bomba neoliberista. All’art.42 si legge :”....La proprietà privata è riconosciuta e
garantita dalla legge, che ne determina i modi di acquisto, di godimento e i
limiti, allo scopo di assicurare la funzione sociale e renderla accessibile a
tutti....” Un cinema privato ,chiuso, non assicura una funzione sociale accessibile
a tutti. Per altro nell’art. 41 è scritto che “L’iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto
con l’utilità sociale o in modo di recare danno alla sicurezza, alla libertà,
alla dignità umana....” I giochi che la libera iniziativa economica privata
vuole intraprendere con il cinema America sicuramente sono in contrasto con l’utilità sociale e
arrecano danno alla dignità umana privandola di un’entità culturale. Basterebbe
applicare dunque le regole di questo potente artificiere per evitare i molti
guai dell’ordigno neoliberista. Del resto se una delle banche d’affari più
potenti del mondo invita i paesi del Sud Europa a liberarsi il più presto
possibile delle costituzioni antifasciste un motivo ci sarà. Ed ecco spiegato anche il motivo per cui uno dei governi più neoliberisti della storia italiana,
sta cercando di distruggere la nostra Costituzione. Ma noi non abbiamo
paura della bomba e dei suoi bombardieri.
Di seguito il bel video realizzato dall'archivio audiovisivo del movimento operaio e democratico:
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