mercoledì 19 dicembre 2018

Dal febbraio 2019 il sistema di diagnostica per immagini alla Asl di Frosinone funzionerà meglio. Perchè prima funzionava?

Luciano Granieri del gruppo sanità  Lazio di Potere al Popolo




Oggi si è svolta presso la Asl di Frosinone, una conferenza stampa indetta dalla dirigenza generale allo scopo di illustrare la pianificazione adottata  per ridurre le liste d’attesa inerenti alla diagnostica per immagine in ambito ambulatoriale. Il dott. Maurizio Nicolini, responsabile incaricato di mettere a punto il piano , ha esposto le azioni che il management Asl, guidato dal  commissario direttore generale Luigi Macchitella, ha adottato . Di seguito alcuni provvedimenti:

Armonizzare i turni d’impiego di radiologi, tecnici, infermieri dedicati. Perchè ad oggi se c’è il radiologo, manca  il tecnico e se c’è  il tecnico manca  il radiologo o l’infermiere?

  Adeguamento dei tempi di esame alla media regionale con conseguente risparmio di spese per  straordinari, pari ad un  importo quantificato superiore ai 300mila euro l’anno. Perché ad oggi la Asl per fare una lastra impiega un tempo tale da pagare lo straordinario al medico che la esegue?  

Redazione di un piano di formazioni per i tecnici . L’80% dei quali ad oggi non è in grado di gestire le macchine così dette pesanti, ossia le apparecchiature che prevedono l’utilizzo di mezzi di contrasto . Perché ad oggi solo il 20% di operatori è in grado di far funzionare questi macchinari?

 Uniformare le agende CUP al sistema informativo per la diagnostica per immagini RIS.  Perché ad oggi il radiologo che riceve il paziente deve riscrivere la cartella clinica ex novo con perdite di tempo non certo utili a ridurre  la lungaggine  dell’esame?

Accesso del sistema CUP alla disponibilità di esame delle strutture private accreditate.   Perché ad oggi è  il paziente a perdere  tempo a contattare le cliniche private accreditate per accertarsi che ci sia  un posto nelle loro agende?  

Destinare gli esami di routine semplici alle case della salute, lasciando alla UOC gli esami più complessi  Perché ad oggi nella case della salute cosa c’è?  

Delegare alle strutture private accreditate un numero maggiore di esami. Perché ad oggi non ne svolgono già abbastanza?

Altre delucidazioni in merito al servizio le ha fornite il nuovo primario della UOC di radiologia dott. Germano Scevola, radiologo interventista. Il quale ha annunciato  l’assunzione a tempo indeterminato  tramite concorso di nuovi radiologi in modo da evitare il ricorso a prestazioni per incarico straordinario notoriamente più costose……già  NOTORIAMENTE.  Inoltre verranno acquistati 5 nuovi  ecografi,  e più moderni macchinari per le RMN, oltre ad  un   agiografo per interventi generali, strumento che oggi manca.  Non solo, notevoli si sono rivelate le capacità di mediazione sindacali del dottor Scevola, il quale pare sia riuscito a rabbonire i radiologi attualmente in servizio che protestavano per  l’eccessiva lunghezza dei propri turni e l’impossibilità di usufruire delle ferie natalizie. Pensate i dottori radiologi in subbuglio sono diventati agnellini tanto da rinunciare alle vacanze di natale per migliorare il servizio . Alla domanda se i suddetti medici si siano mostrati d’accordo, la risposta è stata, diciamo così...... evasiva. 

Insomma entro febbraio 2019 il sistema riassorbirà le liste d’attesa e funzionerà meglio . Perché ad oggi  funziona peggio, o non funziona proprio? 

P.S. Alla conferenza stampa non ho potuto fare alcuna domanda perché non sono giornalista, ma solo  un pericoloso bolscevico aderente a Potere al Popolo.

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