domenica 10 marzo 2019

Proposte per il pronto soccorso del Presidio ospedaliero Frosinone Alatri

 Luciano Granieri Cittadinanzattiva TDM  di Frosinone


Martedì 12 marzo dalle ore 15,30 alle ore 19,30, presso la sala teatro della in Via Armando Fabi a Frosinone , avrà luogo un incontro dibattito sulle indegne condizioni del pronto soccorso e sulle ripercussioni negative che   una tale critica situazione   riversa sull'intero  comparto ospedaliero. Abbiamo sollecitato e sollecitiamo la partecipazione massiccia di cittadini, associazioni, e membri delle istituzioni. Interverranno il dott. Fabrizio Cristofari, (Dirigente P.S. e Pres. Ordine Medici) ed Elio Rosati (Seg. Reg. Cittadinanzattiva).   Oltre ad analizzare le  cause di sistema conseguenza diretta di scelte politiche e programmatiche, sottoporremo un elenco di  proposte  tesi ad alleviare la gravosa situazione del pronto soccorso. 

foto tratta da "il messaggero"


In attesa di registrare una numerosa partecipazione, illustriamo di seguito le suddette  proposte:



Il sovraffollamento del Pronto soccorso del Presidio ospedaliero Frosinone Alatri ed i disagi che quotidianamente provoca sono la logica conseguenza delle strategie , delle decisioni  e dei provvedimenti che  lo staff manageriale della asl di Frosinone  ha adottato, sulla scia dei decreti emanati dal presidente Zingaretti, nella sua veste di Commissario ad Acta per la sanità regionale.  Questi provvedimenti e  queste decisioni  che hanno avviato e realizzato una serie di strutture sanitarie, doppioni inutili  di servizi già esistenti  (PAT -Presidi Ambulatoriali Territoriali – che hanno le stesse funzioni dei medici di medicina generale, ACP – Assistenza Cure Primarie presso i Pronto Soccorso, gestiti dai medici di medicina generale, UDI – Unità Degenza Infermieristica-, gestite dai medici di medicina generale su un turno di 6 ore e dagli infermieri; Ambulatorio multietnico e Ambulatorio Multietnico pediatrico a Frosinone e Pontecorvo. È a dir poco sospetto che i migranti, adulti e bambini, per accedere alle cure debbano avvalersi di strutture “multietniche”. Perché, ci chiediamo, non utilizzare i percorsi normali? Gli AMBUFEST, cioè ambulatori che sostituiscono la guardia medica ma solo nei giorni festivi e senza turno notturno) Tutte queste strutture costano all’AsI la modica somma di 2 milioni e 663.076, 64 euro  che comprende anche un’indennità di coordinamento di 501.816, 60 euro, cioè quasi il 20% del totale per i medici di famiglia coordinatori. Tale elefantiaca organizzazione  e le Case della Salute, su cui si fondava il rilancio della sanità pubblica per soddisfare le esigenze di cura della popolazione,  sono fallite.   Infatti queste strutture, che si sono rivelate solo uno sperpero rilevante di denaro,  non hanno risolto il problema del sovraffollamento degli ospedali e di Pronti soccorso. La realtà parla da sola.
Il Pronto soccorso  del Presidio ospedaliero Frosinone – Alatri è da  tempo  punto di riferimento  di una vasta area del centro nord della provincia  e dei Comuni limitrofi della provincia di Latina. Occorre, inoltre, tener presente che il nostro territorio è attraversato dall’autostrada del Sole, dalla linea ferroviaria ad alta velocità  e da quella normale. Non si possono  sottovalutare, altresì,  l’esistenza di impianti produttivi ad alto rischio  ambientale e  un  inquinamento diffuso e pesante.
Per tutti questi motivi e per altri  il Pronto soccorso deve essere trasformato in una struttura efficiente, moderna e di alta qualità unitamente al presidio ospedaliero. E’ necessario e urgente, perciò, adottare i seguenti provvedimenti:

1)      Assunzione di 15 medici per le strutture di Frosinone e  di Alatri e per la UOC di  medicina di urgenza dello “Spaziani”. In questo modo si completa l’organico e diviene realtà il DEA di 1° livello, con la presenza  nel P.S. delle figure professionali che mancano: cardiologo-anestesista-pediatra-ortopedico –radiologi.  Per tali assunzioni non ci dovrebbero essere  difficoltà di sorta perché la Asl  è già stata autorizzata ad assumere  1076 operatori sanitari entro il 2020. Le risorse finanziarie vanno reperite: A) recuperando i 2.700.000 euro che si spendono per le sigle mangiasoldi;   B) Riducendo al minimo il contenzioso con il personale e le spese di consulenza, C) Recuperando i rimborsi extra  dovuti  allo  stazionamento delle ambulanze degli enti accreditati in attesa di ritirare la  barella trattenuta in pronto soccorso occupata dal paziente che hanno trasportato;

2)       Attivazione di 100 nuovi  posti letto.  80 sono già stati  autorizzati. L’ospedale del Capoluogo è quasi saturo  per gli spazi, ma si può migliorare anche restituendo i 14 posti letto sottratti alla UOC di medicina per far partire la UOC di neurochirurgia. Nell’ospedale di Alatri, che   ha spazi a sufficienza, vanno completati gli organici  della radiologia, del Laboratorio e della cardiologia.  In tal modo si   può contribuire  in maniera  determinante alla realizzazione ed allo  sviluppo di un Presidio  ospedaliero  in grado di rispondere alle esigenze di cura e di salute della popolazione dell’intera provincia e non solo;

3)      Attivazione di una struttura sanitaria di pronto soccorso per la zona Nord –Anagni- che in collegamento con l’ospedale “Spaziani” sia in grado di garantire la gestione di un’emergenza. Certo è che non si può e non si deve lasciare abbandonata  una popolazione di 100 mila persone;

4)      Attivazione dei percorsi di cura e di controllo per la presa in carico dei cittadini con patologie croniche;

5)      Abbattimento dei lunghi tempi di attesa perché questa realtà costringe, soprattutto la popolazione anziana, a rivolgersi al pronto soccorso, particolarmente  per gli esami diagnostici per immagine, ma anche per esami riguardanti le patologie cardiologiche, oculistiche ed altre;

6)      Necessità di riorganizzare i medici di famiglia potenziando i servizi sanitari territoriali  per avere un’assistenza H 24 senza ulteriori spese e senza aggravio di lavoro;
7)      Rendere funzionale la holding area ( h 8,00-20,00) restituendo  totale  disponibilità  degli  otto posti letto destinati ai pazienti in attesa di ricovero;

8)      Accelerare  l’esecuzione  di consulenze ed  esami diagnostici per immagine dei pazienti   ricoverati nei reparti (UOC)  per accorciare  i tempi di degenza   allo scopo di   liberare più celermente i posti letto. Ciò anche per recuperare e  limitare  costi e sprechi incontrollati;

9)      Creazione di percorsi veloci  come avviene già in altre Aziende Sanitarie  del Lazio e del territorio nazionale,  per quelle patologie a basso codice d'accesso (bianco e verde) allo scopo di  erogare  delle prestazioni codificate ,. oculistica, ginecologia,  ortopedia ecc. in modo da snellire le attività' nel P.S.
                                                                                                   

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