Martedì 12 marzo dalle ore 15,30 alle ore 19,30, presso la sala teatro della in Via Armando Fabi a Frosinone , avrà luogo un incontro dibattito sulle indegne condizioni del pronto soccorso e sulle ripercussioni negative che una tale critica situazione riversa sull'intero comparto ospedaliero. Abbiamo sollecitato e sollecitiamo la partecipazione massiccia di cittadini, associazioni, e membri delle istituzioni. Interverranno il dott. Fabrizio Cristofari, (Dirigente P.S. e Pres. Ordine Medici) ed Elio Rosati (Seg. Reg. Cittadinanzattiva). Oltre ad analizzare le cause di sistema conseguenza diretta di scelte politiche e programmatiche, sottoporremo un elenco di proposte tesi ad alleviare la gravosa situazione del pronto soccorso.
foto tratta da "il messaggero" |
In attesa di registrare una numerosa partecipazione, illustriamo di seguito le suddette proposte:
Il sovraffollamento del Pronto soccorso
del Presidio ospedaliero Frosinone Alatri ed i disagi che quotidianamente
provoca sono la logica conseguenza delle strategie , delle decisioni e dei provvedimenti che lo staff manageriale della asl di
Frosinone ha adottato, sulla scia dei
decreti emanati dal presidente Zingaretti, nella sua veste di Commissario ad
Acta per la sanità regionale. Questi provvedimenti
e queste decisioni che hanno avviato e realizzato una serie di strutture
sanitarie, doppioni inutili di servizi
già esistenti (PAT -Presidi Ambulatoriali Territoriali – che hanno le stesse
funzioni dei medici di medicina generale, ACP
– Assistenza Cure Primarie presso i Pronto Soccorso, gestiti dai medici di
medicina generale, UDI – Unità
Degenza Infermieristica-, gestite dai medici di medicina generale su un turno
di 6 ore e dagli infermieri; Ambulatorio
multietnico e Ambulatorio
Multietnico pediatrico a Frosinone e Pontecorvo. È a dir poco sospetto che
i migranti, adulti e bambini, per accedere alle cure debbano avvalersi di
strutture “multietniche”. Perché, ci chiediamo, non utilizzare i percorsi
normali? Gli AMBUFEST, cioè
ambulatori che sostituiscono la guardia medica ma solo nei giorni festivi e
senza turno notturno) Tutte queste strutture costano all’AsI la modica somma di
2 milioni e 663.076, 64 euro che
comprende anche un’indennità di coordinamento di 501.816, 60 euro, cioè quasi
il 20% del totale per i medici di famiglia coordinatori. Tale elefantiaca
organizzazione e le Case della Salute,
su cui si fondava il rilancio della sanità pubblica per soddisfare le esigenze
di cura della popolazione, sono fallite.
Infatti queste strutture, che si sono rivelate
solo uno sperpero rilevante di denaro,
non hanno risolto il problema del sovraffollamento degli ospedali e di
Pronti soccorso. La realtà parla da sola.
Il Pronto
soccorso del Presidio ospedaliero
Frosinone – Alatri è da tempo punto di riferimento di una vasta area del centro nord della
provincia e dei Comuni limitrofi della
provincia di Latina. Occorre, inoltre, tener presente che il nostro territorio
è attraversato dall’autostrada del Sole, dalla linea ferroviaria ad alta
velocità e da quella normale. Non si
possono sottovalutare, altresì, l’esistenza di impianti produttivi ad alto
rischio ambientale e un inquinamento
diffuso e pesante.
Per tutti
questi motivi e per altri il Pronto
soccorso deve essere trasformato in una struttura efficiente, moderna e di alta
qualità unitamente al presidio ospedaliero. E’ necessario e urgente, perciò,
adottare i seguenti provvedimenti:
1) Assunzione di 15 medici per le
strutture di Frosinone e di Alatri e per
la UOC di medicina di urgenza dello
“Spaziani”. In questo modo si completa l’organico e diviene realtà il DEA di 1°
livello, con la presenza nel P.S. delle
figure professionali che mancano: cardiologo-anestesista-pediatra-ortopedico –radiologi. Per tali assunzioni non ci dovrebbero essere difficoltà di sorta perché la Asl è già stata autorizzata ad assumere 1076 operatori sanitari entro il 2020. Le
risorse finanziarie vanno reperite: A) recuperando i 2.700.000 euro che si spendono
per le sigle mangiasoldi; B) Riducendo
al minimo il contenzioso con il personale e le spese di consulenza, C) Recuperando
i rimborsi extra dovuti allo stazionamento delle ambulanze degli enti
accreditati in attesa di ritirare la barella trattenuta in pronto soccorso occupata
dal paziente che hanno trasportato;
2) Attivazione di 100 nuovi posti letto.
80 sono già stati autorizzati.
L’ospedale del Capoluogo è quasi saturo
per gli spazi, ma si può migliorare anche restituendo i 14 posti letto
sottratti alla UOC di medicina per far partire la UOC di neurochirurgia. Nell’ospedale
di Alatri, che ha spazi a sufficienza, vanno completati gli
organici della radiologia, del
Laboratorio e della cardiologia. In tal
modo si può contribuire in maniera determinante alla realizzazione ed allo sviluppo di un Presidio ospedaliero
in grado di rispondere alle esigenze di cura e di salute della
popolazione dell’intera provincia e non solo;
3) Attivazione di una struttura
sanitaria di pronto soccorso per la zona Nord –Anagni- che in collegamento con
l’ospedale “Spaziani” sia in grado di garantire la gestione di un’emergenza.
Certo è che non si può e non si deve lasciare abbandonata una popolazione di 100 mila persone;
4) Attivazione dei percorsi di cura e di
controllo per la presa in carico dei cittadini con patologie croniche;
5) Abbattimento dei lunghi tempi di
attesa perché questa realtà costringe, soprattutto la popolazione anziana, a
rivolgersi al pronto soccorso, particolarmente per gli esami diagnostici per immagine, ma
anche per esami riguardanti le patologie cardiologiche, oculistiche ed altre;
6) Necessità di riorganizzare i medici
di famiglia potenziando i servizi sanitari territoriali per avere un’assistenza H 24 senza ulteriori
spese e senza aggravio di lavoro;
7) Rendere funzionale la holding area (
h 8,00-20,00) restituendo totale disponibilità
degli otto posti letto destinati
ai pazienti in attesa di ricovero;
8) Accelerare l’esecuzione
di consulenze ed esami
diagnostici per immagine dei pazienti ricoverati nei reparti (UOC) per accorciare i tempi di degenza allo
scopo di liberare più celermente i
posti letto. Ciò anche per recuperare e
limitare costi e sprechi
incontrollati;
9) Creazione di percorsi
veloci come avviene già in altre Aziende
Sanitarie del Lazio e del territorio nazionale, per quelle patologie a basso codice d'accesso
(bianco e verde) allo scopo di erogare delle prestazioni codificate ,. oculistica,
ginecologia, ortopedia ecc. in modo da
snellire le attività' nel P.S.
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