No Austerity è un coordinamento delle lotte. E' nato il 15 dicembre 2012, in occasione di un'assemblea autoconvocata di lavoratrici, lavoratori, immigrati, attivisti sindacali, studenti che in questi anni hanno partecipato e dato vita a momenti di lotta radicale nelle fabbriche, nei luoghi di lavoro, nelle scuole. L'assemblea si è svolta a Cassina de' Pecchi, cioè in una zona del milanese dall'importante valore simbolico. E', infatti, un territorio che ha visto nascere due importanti esperienze di lotta: la lotta delle operaie e degli operai della Jabil-Nokia, che da mesi occupano e presidiano la fabbrica per respingere i licenziamenti, e la lotta dei lavoratori dei lavoratori dell'Esselunga di Pioltello, che, dopo aver organizzato una resistenza durata lunghi mesi contro i licenziamenti e contro le provocazioni dei padroni, oggi continuano la mobilitazione con nuovi picchetti e presidi.
Le realtà di lotta che hanno promosso e partecipato all'assemblea del 15 dicembreAll'assemblea del 15 dicembre non erano presenti solo i lavoratori e le lavoratrici dell'Esselunga e della Jabil: molte altre sono le realtà sindacali e di lotta che si sono fatte promotrici di questa giornata. Tra loro, una delle realtà di fabbrica che per prima ha posto l'esigenza di un'assemblea autoconvocata: gli operai della Ferrari di Maranello (che fa parte del gruppo Fiat). Il 15 dicembre erano presenti sia delegati Fiom della Ferrari (non più riconosciuti da Fiat, dopo l'applicazione anche in Ferrari del "modello Pomigliano") sia rappresentanti della Flmuniti-Cub Ferrari. Oltre a loro, erano presenti, per citarne solo alcuni: gli immigrati del Coordinamento migranti di Verona e del Comitato Immigrati in Italia, gli operai della Marcegaglia (di Milano e di Casalmaggiore), gli operai della Same di Treviglio, i lavoratori del pubblico impiego (dai precari della scuola della Lombardia e dell'Emilia alla rsu Cub del Comune di Vicenza), attivisti sindacali della Lombardia e dell'Emilia (rsu della Fiom, della Cub, della Rete 28 aprile, della sinistra Cgil, di Usb; attivisti sindacali del Si.Cobas, ecc.). Sono intervenuti in assemblea ed hanno accolto l'appello a coordinare le diverse esperienze di lotta anche i lavoratori del Coordinamento Lavoratori Autoconvocati. Presenti anche realtà di movimento e dell'associazionismo: sono intervenuti rappresentanti del collettivi studenteschi e dell'associazione "Voci della memoria - No eternit" di Casale Monferrato, che da anni si batte per mantenere viva la "memoria" dello scempio ambientale e di vite umane provocato dall'amianto.
Nonostante l'assemblea si fosse posta l'obiettivo di creare un primo coordinamento tra le realtà di lotta del Nord, particolarmente importante è stata la presenza a Milano degli operai della Irisbus di Flumeri, una delle fabbriche che la Fiat ha deciso di smantellare, lasciando centinaia di operai senza lavoro. Gli operai della Irisbus hanno fatto un lungo viaggio per portare il loro sostegno a questa assemblea: nel loro intervento hanno sottolineato l'esigenza non solo di coordinare le lotte, ma anche far sì che la lotta contro i licenziamenti diventi parte di una lotta più generale contro questo sistema economico e sociale.
Significativa anche la presenza di un rappresentante delle lotte sindacali dell'America Latina, Dirceu Travesso, dirigente della Csp-Conlutas, il più grande sindacato di base dell'America Latina (3 milioni di aderenti). Travesso ha portato la sua solidarietà all'assemblea, rimarcando la necessità di estendere il coordinamento delle lotte anche sul terreno internazionale: per questo, No Austerity è stato invitato a partecipare a un incontro sindacale internazionale che si svolgerà a Parigi dal 22 al 24 marzo. L'incontro di Parigi, promosso da vari sindacati conflittuali di America ed Europa (tra cui la stessa Csp-Conlutas del Brasile, l'Union Syndicale Solidaires di Francia, la Cgt di Spagna, l'Odt del Marocco, ecc.) rappresenta un primo tentativo di unificare sul terreno internazionale le lotte sindacali.
Le decisioni dell'assemblea e la nascita di No Austerity
Nell'assemblea del 15 dicembre, le relazioni iniziali di alcuni dei promotori dell'assemblea (Stefano Bonomi, della Rete Operaia Val Seriana; Patrizia Cammarata, per la rsu Cub del Comune di Vicenza; Ramona Bartoloni, operaia della Jabil-Nokia; Paolo Ventrella, delegato Fiom Ferrari; Luis Seclen, delegato Si.Cobas dell'Esselunga di Pioltello; Moustapha Wagne, del Coordinamento Migranti di Verona; Fabiana Stefanoni, precaria della scuola di Modena) sono state seguite da un vivace di battito, con interventi delle varie realtà presenti in sala. E' stata discussa e integrata la piattaforma sulla base della quale l'assemblea era stata convocata e si è deciso, con votazione unanime, di dare vita a un coordinamento permanente tra le realtà di lotta presenti. Il nome deciso per il coordinamento è No austerity - Coordinamento delle lotte. Sono state anche votati, dall'assemblea, un coordinamento nazionale (che avrà il compito di decidere le prossime scadenze assembleari e di mobilitazione nonché di favorire la comunicazione tra le lotte), la piattaforma del coordinamento, la decisione di partecipare all'assemblea sindacale di Parigi.
Fin da subito, si sono indicate alcune scadenze importanti cui partecipare: dal sostegno alle lotte dei lavoratori delle cooperative (dall'Esselunga all'Ikea) e della Jabil fino alla costruzione di una manifestazione a Maranello, già nelle prime settimane del 2013, con la convocazione di un nuovo momento assembleare al fine di estendere il coordinamento alle realtà di lotta dell'Emilia Romagna. Tra gli obiettivi più importanti, ci sarà, ovviamente, quello di estendere No Austerity a tutte le principali realtà di lotta del nostro Paese, al fine di contrapporre alla frammentazione della lotte (di cui sono innanzitutto responsabili le burocrazie sindacali che rendono vittime i lavoratori e cittadini), una vera e solidale unità delle lotte, per respingere l'attacco padronale e favorire la crescita delle mobilitazioni di massa anche nel nostro Paese, sull'esempio di quello che avviene in altri Paesi europei (Spagna, Grecia, Portogallo). Prioritaria sarà, quindi, la promozione di momenti assembleari analoghi a quello di Cassina de' Pecchi anche al centro e al Sud: crediamo che solo unendo le lotte si possa respingere l'attacco dei padroni e dei governi esecutori delle politiche di austerity che, con i licenziamenti di massa e lo smantellamento dei servizi sociali, stanno distruggendo le vite di milioni di lavoratori in nome dei profitti di pochi.
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