Le
parole dette da un assonnato e inebetito Berlusconi sulla bontà dell’operato di
Mussolini , leggi razziali a parte, in occasione della sua inopportuna
partecipazione alla cerimonia milanese in ricordo delle vittime della Shoah, sono vergognose. Ma la vergogna scaturisce
non per la persona che ha espresso il
concetto, un personaggio dall’ignoranza infinita, nè dall’affermazione in sé. La vergogna emerge sorda e dolorosa nel constatare, come
sostenuto da Brunetta, che il pensiero di Berlusconi sul duce è comune a molti
italiani. In fin dei conti quell’italietta borghese che ha permesso l’avvento
del fascismo non è mai morta. E’ vero se
non ci fossero state le leggi razziali e la folle decisione di entrare in
guerra al fianco della Germania,
Mussolini avrebbe governato ancora a
lungo. Quanto volte ho sentito raccontare da mio nonno, uno che strappò la
tessera del fascio dopo il delitto Matteotti, e da altri anziani che la gente allora non si faceva troppi
problemi. In fin dei conti se iscriversi al partito fascista, mandare i propri
figli alle pagliacciate del sabato, consentiva di vivere facendosi gli affari
propri , e ottenere un lavoro anche
misero ma utile a tirare avanti, quale era lo scandalo. Le squadracce? Le
persecuzioni? E a chi
interessavano? Anche oggi se votare qualche
notabile post fascista, ex democristiano permette, non già di avere un lavoro,
ma una bolletta della luce pagata, dove
sta lo scandalo. La verità è che il fascismo non è mai stato debellato, perché ha
sempre fatto comodo. Utile a gravarsi del lavoro sporco di repressione violenta contro
il conflitto sociale disturbatore delle dinamiche di espropriazione dei diritti della gente comune
da parte della classe finanziaria e industriale. La vergogna vera è apprendere
che il sindaco di Cesenatico spende del denaro pubblico per destinare uno
spazio della cittadina all’esposizione di un busto di Mussolini. Vergogna vera
è veder sorgere ad Affile un mausoleo in
ricordo del macellaio Maresciallo Graziani. L’insulto verso quei poveri cristi
che hanno sacrificato la loro vita per permettere ad una massa incolta di
liberarsi dal tiranno era inscritto nelle liste elettorali già dal 1946. Infatti il simbolo della fiamma che arde sulla
tomba del duce, logo del movimento sociale, partito fondato dai reduci di Salò, faceva
bella mostra di sé accanto ai simboli degli altri partiti, nonostante la
costituzione ne vietasse l’esistenza. E
gli eredi di quei reduci di Salò con il
loro bagaglio di intolleranza razzista infestano ancora oggi con la loro presenza le liste elettorali, senza che
nessuna altra forza politica, a parte qualche innocuo sussulto di indignazione,
si mobiliti per far rispettare la legge
che vieta ogni manifestazione pubblica di apologia del fascismo. Questi spocchiosi reduci, grazie alla
compiacenza e al lassismo di chi doveva e deve vigilare sulla tenuta
democratica del nostro Paese, sono riusciti ad infettare con il germe della loro disumanità un’ampia parte
del mondo giovanile, infiltrandosi nelle
scuole,nelle curve degli stadi, partorendo sciagurate aggregazioni come
CasaPound, i fascisti del terzo millennio. Si è talmente rovesciata la verità
storica, per cui si deve sopportare la
nipote del duce che in una delle ultime commedie elettorali televisive rivendica rispetto per il fascismo e per il nonno ritenuto un grande statista. Il
sindaco di Roma è un altro enfant prodige
fascista fino alle midolla . La desolazione delle elezioni regionali nel Lazio emerge in tutto il suo squallore. Ben quattro
candidati su dodici sono dichiaratamente fascisti: Storace de “La Destra” , Di Stefano
per “CasaPound”, Fiore di “Forza Nuova”
e Romagnoli candidato per la “Fiamma Tricolore” Questa gente non solo non
dovrebbe essere ammessa alla contesa elettorale, secondo la legge Scelba e la Costituzione, ma non potrebbe
neanche esprimere pubblicamente la propria insana posizione. Purtroppo se nessuno si oppone a questa deriva,
limitandosi a versare lacrime di coccodrillo quando un Berlusconi o chi per lui
straparla, e se comunque c’è chi è disposto a sostenerli e votarli, i cittadini sinceramente democratici non
possono fare altro che denunciare e purtroppo subire. Allora da questo piccolo
spazio web non resta che lanciare un appello. Come già ho scritto più volte alle politiche
praticherò l’astensionismo attivo. Per
le regionali ancora non ho preso una decisione, non so se andrò a votare e per
chi voterò, ma nello scenario del voto regionale è indispensabile l’appello a
non votare la “VERGOGNA” . Accordare la
propria preferenza ai soggetti sopra citati è antidemocratico e fuori legge .
Se le istituzioni non lo hanno capito permettendo la candidatura dei post
fascisti, che sia quella parte di popolo consapevole e non beota
a sancire l’incompatibilità democratica
di questa gentaglia.
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