Nelle urne
vinceranno i padroni,
nelle lotte
vinceremo noi!
di Adriano
Lotito
(candidato premier del
Pdac)
Una campagna elettorale diversa. Questa è
stata la campagna elettorale di Alternativa Comunista. Davanti alle scuole, alle
università, alle fabbriche in mobilitazione. Insieme a studenti, operai,
precari, cassaintegrati e disoccupati. Gli stessi che sono stati candidati nelle
nostre liste per la camera e per il senato.
Mentre tutte le altre forze politiche si
sono esibite nei salotti televisivi, nei santuari dello spettacolo, noi di
Alternativa Comunista, sottoposti ad una rigida censura mediatica, abbiamo fatto
propaganda del nostro programma nelle piazze, nei luoghi della vita reale e
concreta. Mentre tutti gli altri dipingevano un mondo astratto, tinto di belle
parole e scenari favolistici, Alternativa Comunista ha parlato nelle piazze e
nei comizi di un mondo reale. Il mondo in cui milioni di lavoratori non riescono
ad arrivare alla terza settimana del mese, impossibilitati a mantenere una
famiglia, ad avere un posto di lavoro stabile e una sicurezza di vita. Il mondo
reale di milioni di studenti e studentesse che vedono aumentare di anno in anno
il costo delle tasse universitarie, la precarietà del diritto allo studio,
restringersi i margini per ottenere una borsa di studio. Il mondo reale in cui
alla stragrande maggioranza della popolazione è precluso un futuro, uno scenario
di vita diversa, migliore.
Un programma differente, un programma di classe!
Questo è il mondo di Alternativa Comunista, dei suoi candidati a queste politiche, tutti precari, lavoratori, disoccupati e studenti. Insieme agli operai della Om Carrelli, della Bosch, della Magneti Marelli (Fiat), davanti all’Ilva di Taranto che vuole socializzare la devastazione ambientale mentre ha accumulato per anni immensi profitti sulle spalle dei lavoratori e dei cittadini, beneficiando anche di ingenti finanziamenti pubblici da parte del governo nazionale e del governatore della Puglia Nichi Vendola.
Insieme a questi lavoratori abbiamo
presentato un programma differente, un programma di classe, una prospettiva
alternativa ad un modello di sviluppo, quello capitalistico, la cui efficienza
ha trovato la sua smentita più radicale proprio con questa crisi globale, una
crisi che in un attimo ha fatto piazza pulita delle illusioni del profitto, una
crisi che viene fatta pagare sistematicamente alle fasce più deboli della
società, a studenti, lavoratori dipendenti, piccoli commercianti e immigrati,
mentre i veri artefici di questa devastazione, speculatori, banchieri e top
manager, continuano ad accumulare profitti, pagano meno tasse e devastano altre
migliaia di vite. Contro questa piccola minoranza di sfruttatori Alternativa
Comunista ha avanzato il suo programma, un programma nell’interesse della classe
lavoratrice e delle nuove generazioni, un programma che chiama le cose con il
loro nome, senza nascondersi dietro i neologismi di cui è stracolmo il pallido
vocabolario del resto della sinistra italiana. Siamo stati gli unici a parlare
chiaramente del bisogno di una rivoluzione, una rivoluzione “incivile”, fatta di
nazionalizzazione e gestione operaia delle fabbriche che chiudono e licenziano,
fatta di reddito sociale per i disoccupati e precari, fatta con una scala mobile
dell’orario di lavoro per riassorbire la disoccupazione; una rivoluzione che
passa attraverso il rifiuto del pagamento del debito delle banche, la
nazionalizzazione di queste in un'unica banca sotto il controllo sociale dei
lavoratori, la fuoriuscita immediata dall’Unione europea dei capitalisti,
dall’euro, dalla Nato e la disdetta di tutti i trattati firmati in questi anni
che agevolano la libera circolazione di merci e capitali e il deliberato
massacro di ampie fasce della società.
Votare Alternativa Comunista: un voto alle lotte! Per le elezioni politiche del 24 e 25 febbraio facciamo appello a tutti i lavoratori, gli studenti, i cittadini che avvertono sempre più il peso della crisi, a barrare il simbolo di Alternativa Comunista, a barrare il simbolo delle lotte che in tutti questi anni abbiamo portato avanti contro un sistema che non ha più nulla da offrire a gran parte della società.
Dove non saremo presenti sulla scheda
facciamo appello all’astensione, perché non ci sono altre liste che possano
rappresentare gli interessi reali della classe operaia e degli studenti in
lotta. Non ci sono altre forze politiche e sociali che si sono schierate senza
se e senza ma dalla parte dei lavoratori.
Dunque: votare Alternativa Comunista dove
siamo presenti, astenersi dove non siamo riusciti a presentare le nostre liste!
Ma chiediamo anche qualcosa di più a chi ci sostiene e a chi crede nel nostro
progetto, cioè nel progetto della rivoluzione socialista. Siamo infatti
consapevoli che non è barrando un simbolo che si può uscire dalla crisi e dal
sistema che l’ha provocata. Non è dalle urne che uscirà la soluzione per le
masse popolari italiane, di qualunque colore sia il nuovo governo, sarà sempre
un governo antipopolare e antioperaio, un governo al servizio delle
multinazionali e della finanza globale, un braccio operativo in mano alla Troika
(Ue, Fmi, Bce). La soluzione, la vittoria per i lavoratori e le nuove
generazioni, potrà uscire solamente dalle lotte, dalle piazze e dalle fabbriche
in mobilitazione, potrà aversi solamente costruendo un fronte comune tra tutti i
lavoratori, gli studenti, gli immigrati, che hanno interessi comuni da
difendere, battaglie comuni da portare avanti, mete comuni da raggiungere. Per
questo noi chiediamo il voto ad Alternativa Comunista ma anche la partecipazione
attiva dei lavoratori e dei giovani per concretizzare il nostro programma di
classe e di opposizione alle logiche capitalistiche. Votare Alternativa
Comunista, in definitiva, significa votare una prospettiva di lotta che per
trovare forza dev’essere portata avanti quotidianamente con la partecipazione
attiva di lavoratori e giovani.
Non pagheremo noi, lavoratori, precari e
studenti, la crisi delle banche e delle multinazionali!
Questo mondo lo dobbiamo rovesciare,
costruendo nelle lotte una prospettiva rivoluzionaria!
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