CONTRO IL DISINTERESSE DEI
POLITICI
PER LA SICUREZZA
STRADALE
E A RICORDO DI TUTTE LE VITTIME DI
INCIDENTI STRADALI
DOMENICA
24 FEBBRAIO
2013
MANIFESTIAMO
TUTTI INSIEME
AL
QUARTIERE CAVONI – FROSINONE
ORE 18 – FIACCOLATA SULLA “MONTI LEPINI”, CON PARTENZA DA
VIALE MADRID
ORE 19 – MESSA DI COMMEMORAZIONE DEI DEFUNTI, PRESSO LA CHIESA
DI SAN PAOLO
ASSOCIAZIONE ITALIANA FAMILIARI E
VITTIME DELLA STRADA (A.I.F.V.S.) – ONLUS
Sede provinciale: via Tiburtina n.80,
03100 FROSINONE (Franco Cocco 337-922004 / Claudio Martino 338-3465874 – tel.fax
0775-871525)
Quando, in
seguito alla morte per incidente stradale del giovane Roberto Cocco (20 febbraio
2004), decidemmo di impegnarci per la prevenzione di altre, consimili tragedie,
ci ponemmo tra gli obiettivi principali la conclusione dei lavori per la messa
in sicurezza della “Monti Lepini”.
Nel 2004 la
“pratica” era già aperta da molti anni, ben quindici milioni di euro erano stati
stanziati dalla Regione Lazio, ma passi avanti da parte dell’Amministrazione
Marzi non ne erano stati fatti.
Il 24 febbraio
2005, finalmente, il consiglio comunale di Frosinone approvò il progetto
preliminare dell’opera.
Da quella data
tanti anni e diverse Amministrazioni comunali sono passati, i quindici milioni
di euro sono diventati sempre meno adeguati e – naturalmente – la manutenzione,
anche essenziale, è stata abbandonata, perché, come più volte ci è stato
ripetuto, “non vale la pena di spendere soldi, visto che la strada sta per
essere rifatta…”.
Il 26 maggio
2011 (ben cinque mesi dopo l’aggiudicazione della gara) fu firmato il contratto
tra il Comune di Frosinone e la società appaltatrice dei lavori (Delta
Costruzioni).
Sembrava di
essere veramente all’atto finale, ma la tragicommedia era solo all’inizio con,
al centro della trama, un’inchiesta giudiziaria sull’allora sindaco Michele
Marini e difficoltà sempre più crescenti, da parte della Regione, a saldare i
vari stati di avanzamento lavori.
La conclusione è
sotto gli occhi di tutti: la circolazione sulla “Monti Lepini” è quanto mai
difficoltosa per i veicoli, a causa del restringimento della carreggiata in
corrispondenza dei cantieri, ma soprattutto per i pedoni, che non possono
nemmeno più utilizzare le banchine laterali.
Concludiamo con
una pacata ma ferma domanda al sindaco Nicola Ottaviani: c’è qualche speranza
che questa vergogna finisca?
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