Vittime sono i tre ragazzi toscani fucilati il 6 gennaio del 1944 a Frosinone. Vittime sono i nazifascisti ingiustamente
accusati dalla storia di aver
trucidato questi giovani, quando invece la lapide posta nel luogo dell’eccidio
dal Comune di Frosinone il 2 novembre del’47, rivela che a far fuoco furono plotoni di “Saccardi.
Vittima è il commissario Calabresi, che era amico degli anarchici, di Pinelli, tanto che quando l’anarchico ferroviere è
stato suicidato per sindrome di malore attivo, Calabresi neanche era presente.
Così racconta la fiction andata in onda su Rai uno. Dallo sceneggiato si
apprende, che Vittime sono Pinelli e Valpreda, non colpevoli della strage di
Piazza Fontana e membri di un’accolita di ingenui bombaroli, di tossici e piccoli spacciatori,
utopisti di quart’ordine. Vittime sono Sofri, Bompressi e Pietrostefani,
accusati di aver ucciso Calabresi, impedendo così all’unica persona che era
sulla strada della verità di scoprire i colpevoli della strage del 12 dicembre.
Tutti sono vittime. Ma ciò che la lapide dei martiri Tocani di Frosinone e la
fiction Calabresi non spiegano è chi sono i veri colpevoli. Ci sono le vittime ma i
carnefici?. Saccardi a parte.
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