sabato 12 agosto 2017

Nina

Una poesia di Luis Lazaro Tijeruna

traduzione di Luciano Granieri.



Eunice Kathleen Waymon, anche conosciuta come
Nina Simone – ti sto ascoltando ora-
Nessuno è stata Blue come te così a lungo, Miss Blue,
 i tuoi modi più blue del cobalto
Il tuo cuore ha cantato al piano jazz  calde note
che sono cadute come una doccia di stelle
abbagliando l’ombra della notte….
Nessun’altra donna ha cantato jazz come te, Nina
Non devo spiegare te stupenda  donna blue-nera….
Le tue parole mi colpiscono ancora oggi
trasformandosi in  una canzone così come
rifluiscono dalle tua labbra, dai tuoi capelli
Non permetti mai  che io resti solo
Little Blue Girl, io sono il tuo chauffeur delle parole
arrendendomi alla potenza delle tue canzoni…
I sono il tuo chauffeur Nina, accompagnandoti
ovunque tu voglia andare.  

venerdì 11 agosto 2017

Elezioni in Sicilia

Cesare Borrometi.



In Sicilia la situazione è pressochè disperata. Il PD pare che stia chiudendo un accordo con … udite udite … Angelino Alfano, il quale alza ad ogni incontro la posta e ora chiede che il candidato Presidente sia uno dei suoi. C’è da sorprendersi della spericolata disinvoltura del PD ? Direi di no. Tutto come da copione. Il centro destra presenta Musumeci, o meglio Musumeci, un vecchio residuato postfascista, si presenta e potrebbe diventare il candidato del centrodestra che, però, non ha ancora perso la speranza, con Miccichè, di portare Alfano dalla propria parte. Il M5S si sente già con la vittoria in tasca, ma non ha programma e va alle elezioni alla rinfusa sull’onda di un consenso che, come al solito, è più di protesta che convinto. Poi c’è Orlando, reduce dalla vittoria alle comunali di Palermo, che propugna una Lista dei Territori che, a dirla così, sembrerebbe una cosa interessante, però … però … c’è più di un però. Il Candidato di Orlando sarebbe un certo Micari, rettore dell’università di Palermo, eletto con i voti del centrodestra. Nella coalizione dovrebbe entrare, sempre secondo l’idea del super sindaco, anche il PD, oltre che Sinistra Italiana e MDP. Insomma un calderone indistinto ed indistinguibile votato alla sconfitta già in partenza, oltre che privo di dignità. Come fa Sinistra Italiana a stare con il PD ? E poi, per precisa puntualizzazione di Orlando, la lista non dovrebbe per nulla caratterizzarsi come “di sinistra”. Lo spirito del Brancaccio latita e solo in provincia di Ragusa germoglia un movimento che sembra puntellare i dieci punti del Brancaccio, ma ancora è troppo presto per parlarne con qualche seria prospettiva concreta. Infine c’è la sinistra radicale di RC e dei movimenti che sta mettendo su una lista con candidato alla presidenza Ottavio Navarra, un editore palermitano con tanta buona volontà e scarso seguito.
Questo è quanto e non c’è proprio da stare allegri perché bene che va siamo rovinati.
Qui a Ragusa ci stiamo facendo promotori di un aggregazione larga alternativa al PD (questo senza, ed a maggior ragione con, Alfano), che raccolga tutte le forze politiche a sinistra del partito di Renzi, nonché associazioni, movimenti e comitati anch’essi alternativi e progressisti. Il tempo però è ormai pochissimo e disperiamo di riuscire a completare un’operazione che avrebbe richiesto ben altri margini temporali. L’obiettivo massimo è certamente quello di riuscire a piazzare una o due persone all’assemblea regionale, cosa che non sarebbe poco, tutt’altro.
Bene per il momento è tutto; se ci saranno novità ve le farò sapere.
Un abbraccio a tutti.
Cesare Borrometi

E' morto luciano guerzoni, vice presidente vicario dell'anpi nazionale

Associazione Nazionale Partigiani d'Italia

Comitato Provinciale di Frosinone



Cari tutti e tutte,
Ancora una volta vi comunichiamo un tristissimo avvenimento. La morte del compagno Luciano Guerzoni, Vice Presidente Vicario della nostra Associazione ci coglie sgomenti e increduli. 
Non c'è bisogno di richiamare la biografia di Guerzoni, che si è espresso ai livelli più alti e sempre con grande dignità, abnegazione e rara capacità organizzativa e politica sia nel campo istituzionale (Presidente della Regione Emilia Romagna, poi Senatore della Repubblica e alto dirigente di commissioni parlamentari), sia sul fronte della militanza politica nel Pci di cui fu esponente di spicco e poiinpartiti che ne sono stati gli epigoni, e soprattutto nell'ANPI, cui ha dedicato sforzi e intelligenza di non comune livello.
L'ultima volte che lo abbiamo incontrato, alla manifestazione per il NO al referendum di dicembre al Brancaccio, era preoccupato, e come spesso gli accadeva ormai da tempo, espresse il suo forte disagio per l'involuzione ormai più che paventata delle nostre istituzioni e della società nel suo complesso.
E nonostante questo suo criticismo netto e profondo, non smise mai di impegnarsi anche nelle mansioni più "umili" e di routine: ci restano le sue telefonate di ogni anno prima delle feste per augurarci un buon riposo festivo ed un buon anno, ma senza mancare di chiederci quante tessere dovesse inviarci per il nuovo anno, e di sentire le nostre impressioni sul "polso" della situazione nella nostra provincia ed in generale nel Paese.
Non era un carattere accomodante, e le critiche e le perplessità che aveva le esprimeva senza remore, anche se con serietà e senza trascendere negli atteggiamenti ormai usuali nella politica scarsamente composta di oggi. Non faceva mancare il suo dissenso verso la "linea" o le scelte organizzative, quando queste si presentavano al suo modo di concepire le funzioni e le forme dell'Organizzazione. Ma mai si espresse per l'abbandono o la rottura di ciò che, insieme agli altri militanti, aveva contribuito per tutta la vita a costruire.
Nella nostraprovinciaera venuto più volte, e sempre aveva risolto con invidiabile capacità incontri di discussione con studenti e cittadini sui temi della qualità della democrazia italiana e sull'impegno che ai cittadini è richiesto per realizzarla.
Ricordiamo, per tutti, l'incontro di cinque anni fa con gli studenti dell'ITE (Ragioneria) di Ceprano, sul delicatissimo tema delle riforme economiche ed istituzionali in rapporto alla costruzione della democrazia progressiva.
Per questo, e per averlo conosciuto in diversi congressi e momenti organizzativi e di discussione interna all'ANPI e di rapporto con la società ed i territori, lo ricordiamo con riconoscenza, invitando tutti ad approfondire la conoscenza del suo esempio di dirigente, di militante, di antifascista.
Fraterni saluti.

Frosinone. Il numero verde della vergogna.

Luciano Granieri

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Apprendiamo dall’edizione di ieri del quotidiano locale Ciociaria Oggi che il sindaco Ottaviani sta preparando l’ennesima stravaganza populista  finalizzata  ad aumentare il proprio consenso, necessario ad assicurargli un posto in Parlamento. 

Mentre altre volte sulle fandonie del sindaco, che comunque hanno segnato negativamente la vita sociale della città, c'abbiamo scherzato sopra, stavolta come cittadini di Frosinone, Italiani, e dell’Universo Mondo ci sentiamo indignati e arrabbiati. 

Entrando nel merito della delicata e drammatica questione dell’immigrazione il sindaco ha dichiarato di voler  istituire un numero verde a cui i cittadini potranno rivolgersi per segnalare (cito testualmente): “ gli episodi o gli elementi che saranno trasferiti alla conoscenza dell’autorità giudiziaria, oltreché della Questura e della Prefettura, affinchè le vere espulsioni, almeno dal circuito economico, siano relative a quei soggetti che fanno mercimonio illecito delle disavventure che colpiscono i profughi, unitamente alla presentazione delle denunce verso i singoli responsabili di sopraffazioni e violenze verso i cittadini italiani , o stranieri della nostra collettività” 

La formulazione di questo provvedimento è intellettualmente e politicamente  disonesta nonchè fraudolenta. Infatti copre, con una casistica pressoché irrealizzabile, un odioso proposito che da   la stura ad una virulenta  acredine razzista. Se da un lato sarà difficilissimo, se non impossibile, per un cittadino, denunciare storture  eventualmente rilevabili all’interno   degli  enti    incaricati di provvedere alla presa in carico   ed integrazione    degli immigrati giunti nel nostro territorio.  Dall’altro sarà facilissimo, forse troppo, utilizzare il numero verde  per denunciare sopraffazioni e violenze  di singoli (non lo si dice  ma dal contesto della dichiarazione  è chiaro ) appartenenti alle comunità di migranti,    verso i cittadini (italiani o stranieri ) della nostra collettività. 

In pratica si istituzionalizzano le ronde anti immigrati  alle  quali viene fornito uno strumento di delazione immediato. Giuridicamente che nozioni    ha un semplice cittadino per giudicare quando un atteggiamento sia di   reale sopraffazione  al di fuori di   pregiudizi razziali ? Non c’è il rischio di eccedere nel procurato allarme? O si parte dal presupposto che un extracomunitario abbia in se il germe della sopraffazione ogni volta che  si rapporta con un “membro della nostra collettività”? E come si qualifica   la    nostra collettività? Se un membro della  cosiddetta “nostra collettività” sopraffa un singolo appartenente alla comunità dei migranti il numero verde per denunciare il fatto è ugualmente valido? 

La triste realtà è una sola. Anche il sindaco Ottaviani, partecipa a buon diritto al  processo di "inumanizzazione" (per dirla con Marco Revelli) che sta avvelenando  la Nazione e l'intera Europa. Quel processo che, in nome del consenso politico, dell’ottenimento del  potere economico e finanziario, prevede la derubricazione di un altro essere  umano, magari diverso per razza e censo, ad un semplice numero, ad un elemento di disturbo da espellere, questo si ,da sopraffare. 

Con tale  provvedimento Ottaviani diventerà uno dei migliori interpreti del codice del ministro  Minniti.  Quello che, da una parte vuole limitare il salvataggio dei migranti in mare,   dall’altra vuole espellere dalle città personaggi indesiderati colpevoli del solo reato di non essere compatibili con le  caratteristiche  del cittadino  benpensante tipico, cioè :  bianco-borghese-ricco . 

Per tornare al concetto di collettività, personalmente ritengo di appartenere ad una entità collettiva  che si riconosce nella Costituzione repubblicana del ’48 . Il Documento  che più volte è stata oggetto di attacchi, non ultimo quello scongiurato dal popolo il 4 dicembre scorso. 

In quella Carta esiste l’art.3 in cui la Repubblica si impegna a favorire il pieno sviluppo della persona umana. Una collettività civile, che a quei principi si rapporta,  non tollera soprusi razzisti e delatori ammantati da provvedimenti volti a mantenere la sicurezza. La sicurezza di chi?


P.S. Ringraziamo Marco Tallini segretario dei giovani democratici di Frosinone per aver sollevato la questione e ribattuto al sindaco sulle stesse pagine di Ciociaria Oggi.

Luciano Guerzoni non è più tra noi

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Abbiamo appreso con dolore la notizia della morte di Luciano Guerzoni, vice presidente dell'Anpi nazionale. 
Con l'Anpi e con Guerzoni abbiamo condiviso, da ultimo, l'impegno per respingere nel referendum del 4 dicembre 2016 l'attacco ai valori della Costituzione nata dalla Resistenza.
Il Coordinamento per la democrazia costituzionale,  che si e' formato in questi giorni con la fusione del comitato per il No e di quello contro l'Italicum, partecipa al cordoglio dell'Anpi e della famiglia ed e' in lutto per la scomparsa di un protagonista delle battaglie democratiche per l'affermazione dei valori costituzionali nel nostro Paese.

Massimo Villone
Alfiero Grandi
Domenico Gallo

11/8/2017

giovedì 10 agosto 2017

Con le Ong contro il Codice Minniti


Noi sottoscritti esprimiamo pubblicamente una incondizionata solidarietà a Medici senza Frontiere e a tutte le Ong impegnate nel Mediterraneo a salvare la vita dei disperati che fuggono da guerre e miseria in gran parte provocate dai Paesi ricchi che oggi li vogliono respingere.
Esprimiamo inoltre una critica radicale al Codice Minniti che riteniamo sia il Manifesto della diserzione dell’Italia e dell’Europa da ogni etica umanitaria.
Piero  Bevilacqua, Tomaso Montanari (Presidente di Libertà e Giustizia), Ilaria  Agostini , Enzo Scandurra, Andrea Ranieri, Laura  Marcreati, Ignazio Masulli, Tonino Perna, Tiziana Drago, Giuseppe Aragno, Lucinia Speciale, Piero Di Siena, Franco Trane, Luigi Vavalà, Mario Fiorentini, Giovanni Attili, Francesco Santopolo, Laura Marchetti, Renato Accorinti (Sindaco di Messina), Maurizio Zavaglia (Presidente Consiglio comunale di Gioiosa Jonica), Vittorio Boarini, Maria Pia Guermandi, Alessandro Bianchi, Piero Caprari, Francesca Leder, Cristina Lavinio, Stefano Sylos Labini, Carmelo Buscema, Giorgio Nebbia, Rossano Pazzagli, Antonella Golino, Lidia Decandia, Velio Abati, Bia Sarasini, Ugo Olivieri, Giuseppe Saponaro, Daniele Vannetiello, Alessandro Giangrande, Luisa Marchini, Amalia Collisani, Ginevra Virginia Lombardi, Vezio De Lucia, Sandra Bonsanti, Nadia Urbinati, Maria Luisa Boccia, Lucino Granieri.
Per aderire all’appello inviare la firma a officina-dei-saperi@googlegroups.com

Inceneritore Marangoni, sul rinnovo dell’autorizzazione inaccettabile l’atto e inqualificabile l’assenza dei pareri della Provincia e della ASL di Frosinone.

RETUVASA
COMITATO OSTERIA DELLA FONTANA
ASSOCIAZIONE ANAGNI VIVA
ASSOCIAZIONE DIRITTO ALLA SALUTE
COORDINAMENTO INTERPROVINCIALE AMBIENTE E SALUTE VALLE DEL SACCO E BASSA VALLE DEL LIRI
COMITATO RESIDENTI COLLEFERRO


Il rinnovo dell’autorizzazione integrata ambientale all’inceneritore di pneumatici fuori uso Marangoni spa, nonostante l’opposizione del Comune di Anagni, rappresenta la migliore testimonianza di quanto la Regione Lazio e i suoi governanti non abbiano alcuna intenzione di non compiacere potenti gruppi finanziari per limitare le criticità della situazione ambientale ed epidemiologica della Valle del Sacco.

Un inceneritore di pneumatici fuori uso non può non produrre, anche utilizzando le migliori tecniche disponibili, un pesante carico emissivo, ulteriormente insostenibile in un’area densamente popolata e già contaminata da diossine e PCB, nonché interessata da picchi di specifiche patologie tumorali, specie per l’età infantile e adolescenziale.

L’impianto non impiega più di 15 lavoratori, compromettendo con la propria attività il valore residenziale dell’area. Inqualificabile l’assenza alla conferenza dei servizi della ASL di Frosinone (nonostante la grande mobilitazione dei medici di base del territorio) e della Provincia di Frosinone, che anche in questo caso rappresenta la migliore testimonianza della loro sollecitudine in quanto enti competenti in termini di tutela della salute della popolazione e della qualità dell’aria.

Presto la popolazione della Valle del Sacco e di Anagni farà sapere ai rappresentanti politici regionali, provinciali e locali cosa pensa di questa decisione. Nel frattempo, stiamo predisponendo ricorsi e richieste di sospensiva.

Valle del Sacco-Anagni, 8 agosto 2017

mercoledì 9 agosto 2017

Dall'Asse Attrezzato al cinema.....in pe'

Luciano Granieri




Sta diventando il tormentone dell’estate frusinate, più degli incendi. Ci riferiamo allo stretto giro di vite che il sindaco Nicola Ottaviani, in collaborazione del prefetto di Frosinone Emilia Zarrilli, vuole imporre al dilagare  della prostituzione nella nostra zona. 

E’ vietato a chiunque di porre in essere comportamenti diretti, in modo non equivoco, o anche allusivo, ad offrire prestazioni sessuali a pagamento, oppure mediante abbigliamento indecoroso o che mostri nudità. E’ vietato chieder informazioni a soggetti che realizzino comportamenti sopra descritti, così come si proibisce il concordare l’acquisizione di prestazioni sessuali  a pagamento”.Questa l’ordinanza del sindaco che prevede multe a carico di clienti e prostitute per un importo che va da 25 euro a 500 euro. Ed è in arrivo una seconda ordinanza nella quale si prevede la persecuzione di tali comportamenti, non solo sull’asse attrezzato,  ma anche su Via Le Noci, Via Selva dei Muli,Via Selvotta. Ciò ad evitare che il cliente si apparti con la meretrice in strade secondarie e limitrofe all’arteria principale del “piacere”. 

Nell' attuale situazione asfittica della casse comunali è comprensibile che ci si ingegni a trovare soldi in ogni dove. Il  fatto di colpire   chi sfrutta le prostitute  è  apprezzabile, anche se poi il discorso andrebbe allargato ed esteso ad una lotta  generale ed incisiva contro lo sfruttamento delle donne, dove gli sfruttatori  spesso, come si diceva una volta, hanno le chiavi di casa.  Ma per far questo ci vorrebbe una sensibilità sociale che  al sindaco, ci resta difficile riconoscere.

 Per tornare all’ordinanza c’è da dire che ai cittadini è richiesta un estrema cautela nel percorrere l’asse attrezzato. Mettiamo che una signora buchi una gomma e accosti per sostituirla, sicuramente, con i 40 grandi all’ombra che ci sono in questi giorni,  la malcapitata  non sarà molto vestita e qualche nudità si mostrerà evidente. Mettiamo anche che un signore, armato della sola buona volontà di aiutare la donna a cambiare il pneumatico, si fermi ad offrire il proprio soccorso. C’è il rischio che gli sfortunati automobilisti, possano essere male interpretati da una pattuglia di vigili che eventualmente dovesse passare di la, e subire una multa di 500 euro per un reato che non avevano minimamente intenzione di commettere. Quindi attenzione donne. Anche con questo  caldo torrido, se passate dall’asse attrezzato, indossate un bel cappotto .

 Oltre all’avvertimento per la cittadinanza, ci sentiamo di offrire un consiglio disinteressato al sindaco. Multare pesantemente chi va a prostitute potrebbe comportare un calo nel plebiscitario consenso che Ottaviani ha ottenuto nelle ultime amministrative.Vota alle elezioni politiche  anche chi fa sesso a pagamento su questo non ci piove. Allora, una volta passata la buriana estiva, consigliamo di usare il cinema Nestor, di cui il Comune  detiene la “nuda” (già la parola è pruriginosa)  proprietà, come luogo di fugaci e peccaminosi incontri fra chi offre e chi compra sesso. 

Nel buio della sala cinematografica, le  indecorose nudità sarebbero occultate e i sospiri di passione soccomberebbero alla potenza del dolby surround. Inoltre, considerata la sensibilità culturale del sindaco  (uno che spende 90mila euro per una manifestazione musicale è una garanzia in questo senso) proponiamo di combinare i peccaminosi incontri a pagamento con manifestazioni teatrali o cinematografiche a tema. Ad esempio le licenziose copule potrebbero essere accompagnate da una recitazione accorata delle poesie di Saffo, oppure  da una rappresentazione del Satyiricon. In questo modo si salverebbe la capra del decoro e i cavoli del consenso. 

A proposito di gente che si vende, la prostituzione   sessuale è solo una delle  tante prostituzioni tipiche di certe pratiche  mercantili . Fra queste,  in particolare,  c'è quella finalizzata all'ottenimento del  potere e di  favori non propriamente corporei. In tali modalità prostitutive il nostro sindaco è un utilizzatore finale insaziabile, compulsivo. Tanti sono colori i quali gli hanno venduto le loro grazie, forse troppi. E quando i prostituti diventano numerosi , diventa difficile accontentarli tutti. Forse è  a questo tipo di prostituzione che il sindaco dovrebbe primariamente rivolgersi.  E il cinema Nestor, ne siamo certi, non basterà. 

Ciociaria bruciata per incuria e disamministrazione

Ufficio stampa del Deputato Luca Frusone Movimento 5 Stelle.


In questi giorni la Ciociaria come gran parte d’Italia è assediata dalle fiamme. Diversi monti, tra cui spicca l’amata Monna, sono stati violentati dal fuoco. Un territorio, quello ciociaro, abituata ai roghi estivi ma mai così tanti e mai tutti insieme. Questa calamità per il Deputato Luca Frusone dei 5 stelle ha però delle responsabilità oggettive:”Molto si è letto in questi giorni e probabilmente gli investigatori sono già all’opera per risalire agli artefici di questo crimine contro la natura e un’intera popolazione, per questo auspico un’indagine che non tralasci nulla perché il danno è incalcolabile, non solo dal punto di vista paesagistico, economico o naturale ma persino per la nostra salute. In una Provincia tristemente famosa per le polveri sottili non solo vengono divorati alberi che aiutano all’abbattimento delle polveri ma con la combustione contribuiscono ad aumentare la presenza di polveri, 2 danni in uno e chiunque sia stato avrà sulla coscienza anche la salute dei ciociari”. Ma il Deputato non si sofferma solo a chi materialmente ha appiccato gli incendi:” Il problema è comunque a monte e di natura politica. Il dramma degli incendi sta facendo capire come la disamministrazione e le esternalizzazioni portano solo danni. Un Paese normale avrebbe tutta la flotta dei mezzi antincendio gestita dallo Stato e non appaltata a compagnie private su cui ora aleggiano molti dubbi, un Paese normale non smantellerebbe un Corpo Forestale per risparmiare meno di 100 milioni per poi veder bruciato il 20% il patrimonio boschivo nazionale, un Paese normale, visto che tra incendi e terremoti sono sempre chiamati ad agire non trasformerebbe il Corpo dei Vigili del Fuoco in corpo di serie B, sotto organico e al collasso costretto a voltare le spalle al Ministro dell’Interno durante una cerimonia per poter essere ascoltato. Accade questo in Italia, per riforme stupide e mal scritte, per una prevenzione che non esiste, per un abbandono forzato dell’agricoltura e per potersi spartire come al solito i 30 denari”. Secondo il Deputato poi l’Italia avrebbe le competenze industriali per creare nuovi assetti per l’antincendio e le risorse umane per salvaguardare l’intero patrimonio boschivo:” Sono anni che come 5 Stelle lavoriamo a queste misure per rafforzare i Corpi e avere anche mezzi, persino costruiti da noi e non comprati in Canada, per diventare un esempio da seguire nella lotta agli incendi ma come opposizione rimaniamo inascoltati. Avendo le idee chiare su cosa fare chiediamo solo l’opportunità di poterle realizzare una volta al Governo di questo Paese in fiamme”

martedì 8 agosto 2017

Gaza: Donne incinte ed i loro neonati contaminati da metalli pesanti legati agli attacchi israeliani

La rivista scientifica British Medical Journal  Open ha pubblicato uno studio svolto a Gaza su 502 donne in gravidanza al momento degli attacchi israeliani del 2014. Questo lavoro riporta un alto tasso di contaminazione nei capelli in metalli pesanti nelle donne esposte agli attacchi e  in proporzione nei i capelli dei loro bambini.

5 Agosto 2017, Paola Manduca, Prof. Genetics
Genoa, Italy
I metalli pesanti utilizzati durante le guerre, contengono elementi tossici, teratogeni e cancerogeni. Essi sono noti come perturbatori endocrini. Essi sono resistenti nell’ambiente, si accumulano nel corpo, ed i loro effetti sugli esseri viventi persistono ancor più se questi metalli pesanti non vengono rimossi dall’ambiente (armi, schegge, missili, rovine contaminate …). Ricercatori italiani, finlandesi e di Gaza hanno dimostrato che la contaminazione da metalli pesanti è un fattore di rischio  a lungo termine per la salute delle donne incinte e dei loro bambini.
Questi ricercatori hanno analizzato la quantità di 23 tipi di metalli nei capelli delle donne  di Gaza, che erano in stato di gravidanza durante l’estate del 2014, e in quelli dei bambini a cui hanno dato luce più tardi, e trovato che queste erano superiori al contenuto dei metalli nei capelli di donne al di fuori di zone di guerra.
Essi hanno anche studiato la trasmissione in utero di  metalli pesanti, così come la possibilità che l’assunzione fosse dovuta a fattori diversi ed estranei alla guerra.
Lo studio ha usato spettrometria con plasma-massa (ICP-MS) e sono stati fatti confronti con gruppi esposti agli agenti chimici domestici e agricoli.
I risultati mostrano un carico in metalli pesante significativamente più alto per le donne esposte ad attacchi militari, proporzionale ma piu basso nei loro neonati che però sono più frequentemente colpite da difetti congeniti o nati prematuramente.
E’ stata raccolta testimonianza e poi documentata con visite in loco della  frequenza di esposizione ad attacchi militari delle donne; circa il 70% delle madri, sono state coinvolte in attacchi, il che suggerisce una alta contaminazione  di tutta la popolazione.
Gli autori raccomandano “monitoraggio, biomonitoraggio e sorveglianza nel tempo  su questo tema di ricerca di interesse pubblico” per il quale, fanno notare, “non siamo in grado di sapere se c’è anche il rischio di effetti transgenerazionali”.  Difetti congeniti sono stati osservati più frequentemente nei nati da madri esposte ad attacchi militari in Iraq e a Gaza (dopo gli attacchi nel 2008-2009).
Gli autori della ricerca sono Paola Manduca, Safwat Y Diab, R Qouta Samir Nabil Albarqouni, Raiija-Leena Punamaki, con la collaborazione di Fabrizio Minichilli, e Fabrizio Bianchi per l’analisi statistica.

lunedì 7 agosto 2017

Strategia della tensione pure contro gli immigrati

Luciano Granieri


La storia che vogliamo raccontarvi è una squallida e sordida vicenda che coinvolge servizi segreti  e movimenti fascisti collusi con le istituzioni. Qualcuno potrà obbiettare che siamo nostalgici della teoria complottista vetero-anni ’70 (Piazza Fontana, Piazza delle Loggia, operazione Blue Moon, Strage di Bologna). Forse, da inguaribili comunisti, sostenitori convinti delle stragi di Stato qualche retaggio schizofrenico ce l’avremo , ma questa storia non è così campata in aria, anzi. Diversi documenti e note di stampa (non del “manifesto” o del  “Fatto” ma di “Famiglia Cristiana”) svelano una dinamica, vecchia per certi versi, ma nuova per certi altri. La novità sta nel fatto che la formazione di destra coinvolta non è collusa solo con uno Stato, ma con tutto l’establishment europeo.Lo scopo di questa azione  è semplice: Discreditare le Ong, che si adoperano per salvare le vite di migranti nel Mediterraneo  , attraverso la redazione di dossier infamanti , e la programmazione di azioni in mare finalizzate a  sabotare le procedure di salvataggio. 

Ma veniamo ai protagonisti. La" Imi  Secuity Service", gestita da tale Cristian Ricci , è un’agenzia al soldo del capitale privato. Fornisce masnadieri pronti a combattere, senza risparmio di piombo,  contro atti di pirateria che dovessero coinvolgere mercantili e navi cargo impegnate nel trasporti di beni e merci nelle rotte marittime a rischio. Quello che facevano i marò a bordo della petroliera Enrica Lexie , quando, a largo delle coste di Kerala, spararono contro un natante indiano (la St.Anthony), che avevano scambiato per nave pirata,  uccidendo due membri dell’equipaggio di uno scafo che si sarebbe rilevato un innocuo mercantile. L’unica differenza è che mentre i marò li paghiamo noi questi sono foraggiato da capitali privati, ma il senso di un predisposizione alla violenza e alla prevaricazione non cambia. 

Un altro attore nella vicenda è il movimento "Defend Europe" una rete di nazifascista continentale. Non quattro fascistelli coglioni tipo Casapound, ma un’organizzazione che è al soldo dei servizi segreti di mezza Europa.  Defend Europe dispone anche di una nave, la C-Star. Un mercantile di 40 metri battente bandiera mongola noleggiata per 60mila euro da un simpatizzante britannico presso l’armatore Marittime  Global Service Ltd. Rappresentante legale è lo svedese Sven Tomas Egerstrom legato a società la cui specialità è la difesa privata con impiego di ex militari russi e ucraini. 

La C-Star dovrebbe arginare il trasporto dei clandestini, monitorare e bloccare  le Ong e distruggere le imbarcazioni vuote, in modo che non possano essere riutilizzate dagli scafisti.  La costola italiana di Defend Europe è “Generazione Identitaria” il cui portavoce è, insieme proprio a Cristian Ricci gestore della Imi, l’ex ufficiale di marina Gian Marco Concas, il vero e proprio direttore tecnico dell’operazione   della rete europea anti immigranti in Mediterraneo .  Nell’associazione, collegata alla Imi,  insieme a Concas,   militano diversi contractor con  alle spalle molte esperienze militari  . 

Questo il quadro dei protagonisti e ora passiamo agli eventi. La Imi Security Service assume, in febbraio,  due agenti sotto copertura tali Lucio Montanino e Pietro Gallo  e li imbarca sulla nave Vos Hestia, di Save the Children, come responsabili della sicurezza. E’ vero che tutte lo Ong non sono uguali infatti Save the Children con il suo consiglio direttivo ricco di finanzieri, assicuratori, amministratoti di multinazionali, qualche problema di  credibilità ce l’ha . La Vos Hestia, anziché preoccuparsi di salvare gente in mare,  si mette alla costole della Juventa una nave gestita dalla Ong tedesca Jugend Retter, composta da giovani  volontari 20-26 anni che hanno acquisito l’imbarcazione grazie ad una  complicata a tenace campagna di crowdfunding. 

Dalla Vos Hestia, i due agenti sotto copertura dell'Imi  e un operatore di Save the Children fotografano e filmano  le operazioni che si svolgono attorno alla  Juventa. In particolare si vede la barca degli scafisti che accosta alla nave tedesca ferma  vicino alle coste libiche, vengono trasferiti gli immigrati dal gommone alla nave e gli scafisti ripartono con il loro canotto vuoto. Dopo di che un’imbarcazione  più grande imbarca gli immigrati dalla Juventa per portarli verso porti sicuri. Ad uno di questi trasbordi, pare abbia partecipato anche il natante  di Medici Senza Frontiere, Ong che si è rifiutata di firmare il codice di comportamento voluto da Minniti. 

Ecco dunque le prove dei reati cui si sarebbero macchiati gli operatori della Jugend Retter a bordo della Juventa. Questi consistono: nell’essersi avvicinati troppo alle coste libiche, nel aver imbarcato i migranti anziché lasciarli affogare , nel non aver sparato agli scafisti, nel non aver distrutto il loro barchino. Però l’obiettivo di un’organizzazione umanitaria è quello di salvarle le persone, non di sparare addosso a chicchessia o distruggere alcunché . All’inizio dell’inchiesta si ipotizzava che la Jugend Retter avesse preso dei soldi dagli scafisti per svolgere la funzione di “taxi del mare” così dissero grillini, leghisti e anche qualche  piddino nazional-populista. Questo si sarebbe stato un reato,  "traffico di esseri umani" ma gli inquirenti che si occupano delle indagini sulla Ong tedesca hanno escluso qualsiasi passaggio di denaro. 

A dire il vero fu proprio la C-Star, la nave dei fascisti, ad essere indagata per    questo . Il 26 luglio l’imbarcazione inglese  fu bloccata nel porto di Cipro e il comandante, con altri membri dell’organizzazione, fu denunciat per “traffico di essere umani”in quanto nell’equipaggio erano infiltrati  degli asiatici che avevano pagato 10.000 dollari per essere portati in Italia. 

Però qui esiste un altro reato, quello di  favoreggiamento di immigrazione clandestina. Un regalino lasciatoci dalla legge scritta da  Bossi e Fini due, che hanno commesso reato solo ad essere nati. E per questo la Juventa è stata sequestrata dalla procura di Trapani. Ma come si è svolta l’indagine? I due contractor imbarcati sulla Vos Hestia,  hanno denunciato il fatto ai giudici trapanesi ma prima    l’ex ufficiale di marina Gian Marco Concas, portavoce di Generazione Identitaria, aveva inviato ai servizi segreti militari (Aise) tutta la documentazione che,  da qui,  è passata alla procura di Trapani, la quale  si è trovata l’indagine bell’e pronta  su un piatto d’argento, altro che abilità degli inquirenti.  Si spiega anche perché il procuratore di Catania Zuccaro, già a maggio volva indagare sulle Ong, pur non avendo prove. Sicuramente riscontri presentabili  non ne aveva ma il dossier messo a punto dall’ Aise, imbeccata da Concas, probabilmente non gli era ignoto. 

Dunque la vergogna di tutta questa campagna contro chi ha il torto di salvare gente in mare da volontario -che ha portato il fed-maresciallo Minniti a minacciare di chiudere i porti alle navi delle Ong che non accettano di  interrompere  il trasbordo di  immigrati da un’imbarcazione all’altra e rifiutano di ospitare forze dell’ordine armate -è grande merito della solita feccia fascista collusa con i servizi segreti e immischiata con le aree grigie delle istituzioni. In fondo perché rifiutare di prendere a bordo poliziotti armati se già si sono ospitati contractor e agenti segreti? Perché non imbarchiamo pure i marò?

Incontro della delegazione RIFIUTIAMOLI con l’ass.re Mauro Buschini alla Regione Lazio sugli inceneritori di Colleferro.

Rete per la Tutela della Valle del Sacco.


Si è svolto il 3 agosto 2017 il confronto di merito con l’assessore regionale ai rapporti con il consiglio, Rifiuti e Ambiente, Buschini, richiesto a seguito della mobilitazione della Valle del Sacco sulle questioni attinenti il destino degli inceneritori di Colleferro e della Lazio Ambiente spa oltre alle questioni più generali attinenti agli annunci di stampa ed i due bandi pubblicati sul “cambio di strategia” della giunta Zingaretti in merito alla gestione dei rifiuti laziali.

L’incontro, che ha visto la partecipazione di vari rappresentanti della Valle del Sacco e di Roma, si è svolto approfondendo le questioni citate ed i passaggi che hanno portato alla situazione attuale, avendo alcune risposte in merito alle prospettive che la Regione avrebbe individuato per dare soluzione alle questioni ambientali ed a quelle occupazionali.

Prendiamo atto che le dichiarazioni di stampa in merito ad una possibile riconversione degli impianti T.M.B. attualmente esistenti andrebbe nel verso del “recupero di materia”, come da noi sostenuto da tempo, e non in quello della produzione di CRD/CSS come pubblicato recentemente.

Tale indicazione generale, che pure necessita di una revisione del Piano Gestione Rifiuti oltre che di tempi e risorse stanziate in bilancio, appare del tutto condivisibile anche alla luce della coerente e progressiva chiusura degli inceneritori a partire ovviamente dagli impianti obsoleti di Colleferro.

La verifica di questo annunciato “cambio di strategia” resta condizionato alle azioni che dovranno essere messe in campo entro fine agosto quando si dovrà aprire la procedura di vendita di Lazio Ambiente Spa deliberata dalla regione Lazio. Il piano industriale e la valutazione economica della società si fondano sulla riattivazione degli inceneritori che ne costituiscono in questo schema l’asset fondamentale. Il cambiamento prospettato dall’assessore Buschini, vede la sostituzione degli inceneritori con una nuova filiera impiantistica mirata al riciclo e recupero di materia.  I tempi di un tale intervento quindi sono strettissimi, la regione ha già procrastinato l’apertura del bando di vendita entro fine settembre e nel frattempo la situazione finanziaria di Lazio Ambiente è andata precipitando.

Ferma restando l’assenza di un programma che garantisca il recesso dal previsto “revamping” degli inceneritori, la rinuncia all’autorizzazione integrata ambientale (AIA) e la gestione della transizione, restano ancora da chiarire molte questioni di merito rispetto al “cambio di strategia” ed ai due bandi già pubblicati per le isole ecologiche e soprattutto per gli impianti di compostaggio di comunità, presentati come una soluzione alla gestione della frazione organica del Lazio.

Su questi impianti di compostaggio di comunità, che da sempre abbiamo sostenuto come essere la soluzione perfetta per Comuni piccoli entro i 1.000 abitanti ed utile ma del tutto insufficienti per i grandi centri urbani, abbiamo seri dubbi che il bando pubblicato sia efficace e spendibile entro la sua scadenza di fine settembre.

Tenendo conto che nel Lazio i piccoli Comuni rappresentano una fetta importante ma che sono stati esclusi dal bando, se non organizzati in forma associata, occorre precisare che ci sono norme che semplificano l’installazione di questi impianti senza autorizzazione, ma che esse valgono solo per la taglia prevista entro le 130 tonn/anno pari a circa mille utenti / abitanti.

Un impianto da 130 tonn/anno attualmente costa tra fornitura macchina ed attrezzatura del sito (terreno+copertura+lavori) circa 180.000 euro, pertanto i 36 Milioni di euro messi a bando dalla Regione potrebbero teoricamente far installare circa 200 compostatrici che lavorerebbero circa 26.000 tonn/anno di umido, che è appena il 2 % rispetto all’attuale teorica produzione di rifiuto organico pari a circa 1.300mila tonn/anno.

Quando una proposta per il restante 98% ?

L’assessore Buschini rispetto alla mancata adozione di un piano dei rifiuti alternativo a quello prodotto dalla giunta Polverini ha detto che quest’ultimo scade a fine anno. Giustificazione risibile per coprire i ritardi sostanziali dell’amministrazione Zingaretti. Il primo intervento è stata la nuova definizione del fabbisogno (DGR 199/2016) ormai superata -sempre a detta dell’assessore- e solo in questi giorni si sta prospettando una nuova strategia, a fine legislatura e alla vigilia di nuove elezioni.
Nozione condivisa è stata che la situazione della città di Roma costituisce il problema fondamentale della gestione dei rifiuti nel Lazio, se ciò impone un confronto tra le amministrazioni della regione e della città di Roma, ripropone il ritardo con cui la regione responsabile della pianificazione comincia ad affrontare il problema. I ritardi accumulati rendono più difficile e complicata la fase di transizione verso un nuovo modello di gestione, ciò richiede una grande determinazione politica per non subire ricatti delle lobbies, degli interessi economici e politici, legali e illegali coagulati nel vecchio modello hanno prodotto norme come l’art. 35 dello Sblocca Italia.

Prima della proposta di soluzioni fattibili e realistiche è necessario si esprima una forte volontà politica, e non stiamo parlando di programmi e dichiarazioni elettorali. Intendiamo invece la volontà che esprimono le comunità di cittadini che si mobilitano e partecipano alla elaborazione ed alla costruzione di una gestione del ciclo dei rifiuti secondo i criteri dell’economia circolare.

La riunione si è concluso con la richiesta di continuare il confronto in un successivo incontro in relazione all’evolversi della situazione.

Colleferro-Roma, 7 agosto 2017