Domenica 22 gennaio presso la Villa comunale di Frosinone si è costituito il coordinamento provinciale del comitato “No Debito”. Il movimento nazionale, che si pone l’obbiettivo di costruire un fronte di resistenza comune contro il pagamento del debito provocato dalle speculazioni finanziarie, ha visto la luce il primo ottobre scorso in una assemblea svoltasi al teatro Ambra Jovinelli di Roma. A quella assemblea parteciparono militanti singoli, soggetti collettivi, organizzazioni politiche e sociali, i quali decisero che la rapina da parte della finanza nei confronti della ricchezza prodotta dal lavoro, andava fermata. Da lì è iniziata l’attività del movimento con la pianificazione di una serie di attività, fra cui: una campagna per chiedere un referendum consultivo sulle scelte economiche imposte dalla Bce e dall’Unione Europea, le adesioni allo sciopero con manifestazione del 27 gennaio a Roma -organizzato dal sindacato di base Usb- e alla manifestazione della FIOM indetta per l’11 febbraio. Ma soprattutto è partita la diffusione locale del movimento con l’organizzazione dei coordinamenti provinciali . Nell’assemblea organizzata a Frosinone, si sono riuniti i promotori del coordinamento locale : I membri del Circolo Carlo Giuliani di Rifondazione Comunista di Frosinone, esponenti del movimento “La Colomba” - che insieme con rifondazione sta organizzando una costituente aperta denominata “Rete Asincrona Democratica Civica Ambientalista” in vista delle prossime elezioni amministrative - l’Usb provinciale, il Pcl (Partito Comunista dei lavoratori). Il dibattito ha visto anche la partecipazione di militanti e semplici cittadini, tutti convinti che la lotta alla speculazione finanziaria e alla dittatura del capitalismo debba ramificarsi anche nelle realtà locali. Il dibattito che si è sviluppato, ha sviscerato tutte le tematiche che ruotano attorno all’attuale crisi . Diverse e autorevoli sono state le analisi, sulla formazione del debito , sulle modalità di lotta contro il pagamento del debito stesso, sulla devastazione drammatica che l’attuale rapina operata dal capitalismo finanziario determina nel campo sociale. Si è allargato il discorso anche ad altre problematiche più strettamente connesse al territorio. Si è posta l’attenzione su come sia fondamentale che la lotta contro l’imposizione del debito parta dalla propria città, dal comune, ad esempio facendo pressioni affinchè il sindaco non rispetti il patto di stabilità imposto dal governo centrale. Come è fisiologico, ogni volta che le variegate anime della sinistra, a sinistra della FdS ferrerian-dilibertiana, s’incontrano per unire le proprie forze, non manca il confronto. Anche in questo caso ad una posizione più moderata, espressa dall’Usb, secondo cui è necessario operare una trattativa sul pagamento del debito riducendo i tassi di interesse e non pagando gli addebiti derivanti dalla speculazione, ha fatto fronte una posizione più intransigente espressa dal Pcl e da Rifondazione di Frosinone secondo cui nessun debito va pagato. Un’ ulteriore riflessione è stata proposta da Fiorenzo Fraioli , della “Lista la Colomba” che ha posto all’attenzione dell’assemblea la necessità di non trascurare nessun movimento di lotta neanche quelli che vedono al loro interno partecipazioni indigeste per noi comunisti e sono formate da pezzi di borghesia notoriamente lontana dal blocco sociale che anima la protesta dei componenti del movimento No debito.
Nei filmati che seguono proponiamo gli interventi di:
Luigi Sorge – Partito Comunista dei Lavoratori - Fiorenzo Fraioli - lista La Colomba membro della Rete Asincrona democratica civica ambientalista-
Tonino Aversa - USB , Giuseppe D’Alessandris - Rifondazione Frosinone “Circolo Carlo Giuliani” e ancora in conclusione Paolo Sabatini e Luigi Sorge.
L’intervento che segue è del sottoscritto ripreso da Fiorenzo Fraioli e pubblicato su
Un problema sul quale rifletto da tempo è l'ossessione di molti per la purezza. A destra questa si manifesta come "purezza del sangue", a sinistra come "purezza ideologica". Le contaminazioni possono, invece, essere feconde. Addirittura, ci sono quelli che hanno problemi ad accogliere nel movimento insorgente pezzi di classe piccolo borghese impoverita.
RispondiEliminaIo credo, invece, che poiché il primo obbiettivo di una battaglia politica è vincere, o almeno non perdere, ci si debba alleare anche con coloro che potrebbero essere, dopo, i nostri nuovi avversari. Io, per esempio, non sono comunista, ma sostengo la necessità assoluta di creare un vasto fronte di lotta ed opposizione che comprenda anche i comunisti. Ma voglio esagerare, e quindi vi scandalizzerò: secondo me, in questo fronte, dovrebbero esserci anche i fascisti! Quelli veri ovviamente, non i pupazzetti dei servizi segreti. Cosa volete che conti il fatto che uno abbia in mente l'una o l'altra forma di Stato, quando il vero problema, oggi, è combattere contro un'aggressione reazionaria che vuole eradicare l'idea stessa di Stato?