L’ultimo atto di protervia del governo Monti si è compiuto ieri sera. Il professore, in conferenza stampa ci ha spiegato che non tenendo conto delle condizioni che hanno condotto i precedenti
governi a ratificare ed autorizzare il progetto Tav, rianalizzando senza condizionamenti e pregiudizi le variabili che hanno portato al via libera del progetto alta velocità Torino-Lione, è giunto alla stessa conclusione dei suoi predecessori. Ossia la Tav s’ha da fare. Nel merito il professore ha sostenuto che i vantaggi sono palesi perché da Torino a Chambery, si impiegherà la metà del tempo (hai detto un prospero!!), inoltre le consultazioni con le popolazioni della Val di Susa, sono state più che sufficienti e, un’opera di tale portata, che ci unisce all’Europa e che creerebbe posti di lavoro con impatto ambientale quasi zero, non può non essere realizzata solo perché quei pochi che dovranno sacrificare l’attività e la casa oppongono il loro interesse personale al vantaggio del bene comune. Molti dubbi a sentire il banchiere di Goldmann Sachs emergono con forza . Se le consultazioni con le popolazioni della Val di Susa fossero state positive, probabilmente tutte questa proteste non sussisterebbero, faccio notare che il malcontento e la rabbia non sono espressi da black block o da anarco - insurrezionalisti, ma oltre che dalla popolazione, che è riuscita a diffondere la protesta in tutta Italia , anche dai sindaci della valle. In secondo luogo siamo proprio sicuri che sia così conveniente per la collettività far viaggiare merci a trecento chilometri orari dal Piemonte alla Francia? Ma non sono le motivazioni sull’utilità dell’opera che mi interessano. In merito esiste una copiosa documentazione che certifica, quanto questa opera sia utile solo alle imprese , anche in odore di mafia, che la realizzeranno e agli enti che incasseranno i fondi europei. Come si vede la collettività da tale opera ne trae solo svantaggi in termini di inquinamento e di sfruttamento del territorio. Ciò che mi interessa sottolineare è come il delirio di onnipotenza del governo della banche, rappresentato da Monti piuttosto che da Papademos, possa decidere dei destini di una singola regione, di una singola area. Nel ragionamento di Monti, l’opera è necessaria perché consente immani profitti a pochi eletti, del popolo non gliene può fregare di meno. Questa posizione mette a tacere ogni tentativo di contrapposizione al governo delle banche e al potere del finanzcapitalsimo da parte dei singoli territori. Infatti dopo aver anestetizzato i partiti Pd, Pdl, Terzo Polo i quali, come docili pecorelle, a livello nazionale hanno abdicato ogni loro potere a favore della banche, è necessario dare un messaggio forte a coloro i quali, partendo da un conflitto territoriale, osano porsi come ostacolo ai programmi del potere finanziario. Infatti è proprio nei territori che gran parte dei profitti delle speculazioni finanziarie si trasformano in speculazioni fondiarie, attraverso modifiche di stati d’uso delle aree e speculazione edilizia belle e buona. E’ dunque necessario che il primo e più deciso passo verso l’opposizione al governo delle banche e della rapina legalizzata del potere finanziario parta proprio dai territori: Città, comuni, regioni. E’ necessario che ogni comunità difenda le proprie ricchezze paesaggistiche e territoriali da ogni attacco che arrivi dal mondo delle multinazionali, dalla finanza e dalla mafia. Il primo passo è quello di svincolarsi anche a livello locale da quei partiti e da quelle forze che oggi in Parlamento appoggiano il governo Monti. Non si può difendere il proprio territorio dal saccheggio delle speculazioni se anche a livello di amministrazione locale si opera all’interno di Pd, Pdl e terzo Polo. In vista delle prossime elezioni amministrative quindi , ogni forza o movimento che vuole contrapporsi al governo Monti, alla dittatura del mercato e alla rapina che ogni giorno la finanza ordisce ai danni dei cittadini, non può che schierarsi al di fuori della logica bipolare. Anche quando uno dei due poli, nel caso di Frosinone quello di centro sinistra, si divide in tre tronconi , ad oggi: Pd in appoggio a Marini, Psi in appoggio a Ferrante e Idv in appoggio a Marzi. Non è credibile aderire a comitati no debito, scagliarsi contro il potere delle banche, e poi in vista delle elezioni amministrative cercare a tutti i costi un alleanza con chi è espressione di forze che appoggiano e sostengono le banche e tartassano i cittadini derubandoli del proprio guadagno di lavoratori per finanziare debiti che non hanno contratto. Se certi partiti con la falce e martello stanno scomparendo è proprio perché la base, i militanti che non frequentano i circoli, i congressi ma la piazza non digeriscono certe manovre. Non si può andare in piazza per difendere i beni comuni, aderire al forum dei beni comuni di Napoli e poi appoggiare a Frosinone una coalizione che a far rispettare i risultati del referendum obbligando Acea a eliminare il 7% di capitale remunerato sulla bolletta, non ci pensa proprio. Che senso ha manifestare a favore dei No Tav e non escludere di appoggiare una coalizione che è favorevole all’aeroporto Ferenrtino Frosinone opera che, anche se in proporzioni molto più contenute, risponde alla stessa logica speculativa dello smembramento della Val di Susa?
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