Zoo industriale già il titolo scelto spinge alla riflessione, già il titolo è un racconto, la nuova mostra dell' artista ROCCO ALONZI. La location è l' altisonante palazzo comunale di ANAGNI,caratteristica cornice per le opere dell' artista. Blocco notes, macchinetta fotografica, la mia compagna d' avventura nello ZOO INDUSTRIALE è ROBY, che ormai conosce i miei tempi , quando vengo rapita dall' arte.......scelgo un giorno ed un orario insolito, è pasqua, gli ultimi visitatori stanno già pensando al pranzo, l' unico spazientito è il custode, sta aspettando che me ne vada.....ma ogni opera è un racconto , che si intreccia con l' altro, la disposizione non è mai casuale, iniziare da destra o da sinistra è il primo interrogativo,dopo aver tentato i due percorsi realizzi che l' attenzione va fissata sulla macchina, sulla mitica 500 bianca .Le opere di ROCCO sono un viaggio nel tempo, uno scaraventarti nel passato , che vive nel presente. Uno zoo industriale, animali smarriti nel parco industriale di una società in decomposizione. Un animale per volta , protagonista della solitudine umana,dell' incomunicabilità moderna. Un telefono abbandonato, la cornetta sembra leggermente alzata, come per impedire la comunicazione, chi chiamerà troverà la linea occupata. Una giraffa,una zebra, dei fenicotteri rosa,un coniglio,un pappagallo e tanti altri animali ti guidano nel labirinto, la scarpa rossa ti resta intrappolata accanto allo scenario di un fiume,una scarpa sola , perchè nell' incomunicabilità moderna l' uomo non riesce a dialogare neanche da solo......L' UOMO SOLO NON RICONOSCE NEANCHE IL SUO VOLTO.. MA L' INCUBO DELL' INCOMUNICABILITA’ moderna cerca il sogno nei ricordi rassicuranti delle radici del suo passato,la scarpa rossa impigliata trova speranza nelle rassicuranti coppie di scarpe nere indossate da due invisibili ''donne'' , che mostrano solo la caviglia, si intravedono le gonne, che ricoprono anche lo scandaloso ginocchio. Ci si interroga se una delle due possa essere la nonna del pittore,una figura rassicurante. Nei palazzi antichi cerchi di scorgere la bottega degli alimentari della nonna , case che stridono con lo svincolo della superstrada,viaggiare con la cinquecento bianca, con una lambretta rossa, il motorino ciao deve ancora arrivare, non importa quello che troverai alla fine del viaggio, ma quello che stai provando nel viaggiare nello zoo industriale. L' arte si fa poesia con la scelta dei colori , dei contrasti ,senti l' eco della voce di Benigni, entri nel film LA TIGRE E LA NEVE........E SE UN GIORNO LA FORZA DELL' AMORE ti scaraventa per ROMA una tigre e pure la neve, Rocco ti scaraventa con la sua passione il suo testamento d' amore, una dichiarazione d' amore alla vita. Esci dal sottopassaggio , dove sono state lasciate delle auto, ascolta la voce degli animali, decifra il linguaggio , scegli l' animale che rappresenta la tua forza interiore. Mentre scegli l' animale nello zoo industriale realizzi che hanno tutti colori vivaci, che fanno da contrasto al grigio industrializzato. Mentre entri nelle opere ti immagini Rocco nello studio come un SAN FRANCESCO moderno,che parla con gli animali.........ZOO INDUSTRIALE......gli animali non sono in gabbia solo nello zoo, sono in gabbia nella società, la gabbia è il grigiore industriale, che ha imprigionato l' uomo moderno.......la via di fuga torna nella cinquecento bianca, nella lambretta rossa.
Foto: Fausta Dumano
Musica "Blue in Green" - Richiard Galliano - Fisarmonica
Enzo Pietropaoli - Contrabbasso
Editing: Luc Girello
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