Riccardo Palma segretario PRC CASSINO
La manifestazione del 21 giugno 2012 a Cassino a difesa del Tribunale viene salutata positivamente dal PRC di Cassino perché senza dubbi ha contribuito a far prendere coscienza alla cittadinanza tutta della dimensione reale del problema e sulle ricadute di una dichiarata soppressione di tale Istituzione. Le conseguenze sono state evidenziate dal sindaco di Cassino che si è fatto accompagnare sul palco, oltre che da Di Pietro, da diversi politici locali, molti provenienti dal PDL Ed infatti come paradossalmente avviene, proprio il PDL con il governo Berlusconi ha prodotto il Decreto Sciagura Italia o scusate SalvaItalia che, appunto, prevede la soppressione di Tribunali come quello di Cassino. Durante la stesura di tale decreto le preventive e opportune preoccupazioni dei presenti alla manifestazione scorsa sembrano proprio che non siano state prese ed è solo quando diventano esecutive certe scelte politiche ci si ricorda di essere a difesa del territorio?. Già i parametri del decreto salvaItalia configuravano la chiusura del nostro tribunale. Come mai non si è lottato già allora per perfezionare quanto meno le deroghe di tali parametri per salvaguardare tribunali come Lamezia Terme o Cassino (sedi “sensibili” e di “frontiera”)?. La Federazione della Sinistra attraverso i consiglieri regionali Nobile e Peduzzi ha presentato in data 11 maggio scorso una mozione per impegnare tutto il consiglio della regione Lazio a prendere posizione netta e contraria alla chiusura del Tribunale di Cassino e Gaeta. La cosa più grave e non certo per fare polemica sterile ma giusto per far chiarezza alla gente su una certa pratica politica è che la mozione è ancora ferma e non se ne vedono sviluppi. Il paradosso è che mentre il presidente del consiglio regionale insieme ad altri onorevoli restituiscono un po’ di sudore anche ai loro elettori di Cassino durante la calda manifestazione, non si sforzano più di tanto per consacrare una presa di posizione istituzionale di tutto il consiglio. Questo è quello che si deve fare, come diversi consigli regionali hanno già fatto a partire dal consiglio regionale della Basilicata e poi si viene in piazza a dire che si è fatto qualcosa per difendere il nostro Tribunale. L’altro paradosso è che il Sindaco Petrarcone saluta dal palco tutti meno che gli esponenti di Rifondazione Comunista che hanno aderito alla iniziativa (già in altre occasioni dice di essersi dimenticato ma guarda caso dimentica sempre il PRC). Noi non vogliamo prenderci la cosiddetta visibilità solo per farci vedere in piazza ma per fare chiarezza che quando si lotta si lotta insieme e bisogna occupare tutti gli spazi politici per arrivare al comune obiettivo. Per questo diciamo di inserire all’ordine del giorno la mozione n 377 della IX Legislatura della Regione Lazio per restituire più forza alla contrarietà di una chiusura di una Istituzione così importante per tutto il territorio cassinate. In questa maniera l’eventuale deroga ai parametri stabiliti (che ci vedono nella black list) e che oggi si trova nelle mani delle commissioni parlamentari Giustizia e del relativo Ministro possa essere accolta per un territorio di frontiera come quello della città martire. Se ciò verrà fatto, e speriamo che si diano una mossa, potrà essere incisiva insieme alla presa di posizione già assunta da parte del CSM e dalla Corte di Appello di Roma ad evitare il dichiarato scempio socio-economico di un territorio già tanto martoriato.
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